Quest’anno il Ministro dell'università e della ricerca della Repubblica Italiana Bernini aveva finalmente superato il cosiddetto “numero chiuso” per gli ingressi a medicina, il tentativo era duplice, superare la logica di un test di ingresso che avrebbe potuto precludere l’ingresso a studenti che invece affrontando gli esami avrebbero potuto dimostrare la loro competenza e aumentare il numero dei futuri medici visto oramai l’annosa mancanza di medici che sta mettendo a rischio il nostro sistema sanitario nazionale.
La riforma dell’accesso ai corsi di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria prevede così un semestre filtro, con esami e l’accesso precluso a chi non superava tutti gli esami.
Questa logica a nostro avviso e’ stata molto positiva e ha dimostrato però anche come questo non mettesse a rischio il sistema universitario visto che i primi risultati anzi indicano un vero numero record di bocciati dimostrando che il numero chiuso non aveva alcun senso e gli esami potevano essere effettivamente usati come filtro.
Il problema è ora però che i candidati promossi sono troppo pochi e si rischia di avere troppi pochi accessi, agli esami i promossi in Chimica e in Biologia sono stati intorno al 23%, mentre in Fisica soltanto tra il 10 e il 15%, questo denota a nostro avviso anche gravi lacune nel sistema scolastico secondario.
Ora si consentiranno nuovi appelli per cercare di dare l’occasione ad una parte di recuperare e poi nel caso si valuterà la possibilità di un corso per il recupero dei crediti per chi non ha raggiunto il 18 in tutti gli esami.
Singolare la protesta degli studenti bocciati contro la ministra, avrebbero forse dovuto applicarsi di più o protestare contro quella scuoila che non li ha preparati a dovere ad affrontare l'universita..