lunedì 16 maggio 2022

Ucraina: una guerra in stallo


La guerra in Ucraina vede una situazione di stallo con i russi che si ritirano da Karkiv , secondo pesante sconfitta dopo quella di Kiev, ma hanno ormai creato un corridoio di terra dalla Russia alla Crimea conquistando di fatto Mariupol.  Purtroppo le morti e i bombardamenti continuano come anche le notizie dei massacri perpetuati dai russi nelle zone che stanno abbandonando, “In una fossa comune recentemente hanno scoperto quasi 500 persone con le mani legate e con una pallottola nella testa. Vuol dire che sono state assassinate in un modo crudele, nello stesso modo in cui ai tempi di Stalin assassinarono gente innocente gettandola in fosse comuni". Lo ha riferito l'arcivescovo maggiore di Kiev, mons. Sviatoslav Shevchuk. Si susseguono anche notizie di soldati russi che disertano o disobbediscono agli ordini. Anche l’Italia finalmente si avvicina alle posizioni di Francia e Germania e mette al primo posto il raggiungimento di una tregua e afferma con le parole di Draghi che spetta all’Ucraina decidere i termini di eventuali accordi “"La Pace eve essere quella che vuole l’Ucraina, non quella imposta da alleati o altri” dice infatti il premier Mario Draghi, nella conferenza stampa dopo l’incontro con Joe Biden a Washington “Siamo d’accordo che bisogna continuare a sostenere l’Ucraina, fare pressione sulla Russia ma anche chiedersi come costruire la pace. Il percorso negoziale è difficile”, USA e NATO insistono invece evocando al vittoria dell’Ucraina.
Ma un passo formale e ufficializzato anche dagli USA forse potrebbe aprire qualche spiraglio, c’è stata una prima telefonata tra USA e Russia ad alto livello, tra il segretario della Difesa americano Lloyd Austin e il ministro della Difesa del Cremlino Sergey Shoigu.

Intanto Finlandia e Svezia chiedono di entrare nella Nato. Questa decisione più che legittima, spinta dal timore di rimanere soli di fronte ad un attacco russo mostra ancora di più l’assurdità delle motivazioni date dalla Russia per giustificare la guerra. In ogni caso l’opposizione della Turchia sembra rendere difficile questo passo di Finlandia e Svezia.

L’Europa rimane divisa su ulteriori sanzioni e intanto continua a pagare a caro prezzo gas e petrolio russo anche grazie agli accordi dell'Opec che non ha preso posizione contro la Russia e anzi ha deciso con essa di non aumentare la produzione facendo rimanere alti i prezzi.

Un’altra emergenza che si delinea a seguito del blocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina è quella di una carestia in molti paesi.  Insomma più la guerra si prolunga più i problemi aumenteranno per tutti quindi bisogna puntare almeno ad un cessate il fuoco per poi avviare delle trattative di pace vere.

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