E' passato 1 anno dalla devastante esplosione al porto di Beirut che ha causa più di 200morti e 6000 feriti e la distruzione di 70000 abitazioni e 160 scuole e 6 ospedali . 300mila persone sono rimaste senza casa e 70mila hanno perso il lavoro essendo il porto di Beirut una delle maggiori attività economiche del paese. Le indagini ostacolate dai politici che si rifiutano di deporre, hanno rivelato che le 2700 tonnellate di nitrito d'ammonio erano nel porto di Beirut dal 2013 ma oltre all'arresto del responsabile delle dogane e del porto poche sono le domande a cui si è avuta risposta. Il Libano già provato dall'instabilità politica, dal coinvolgimento nella guerra della Siria e dalle decine di migliaia di profughi presenti sul suo territorio è collassato economicamente dopo l'esplosione e con l'arrivo del lockdown per il covid. Il Paese è senza governo da 1 anno e non si vede una via di uscita . Oggi oltre le commemorazioni dei morti ci sono stati scontri di piazza. La popolazione non ha più fiducia nei politici e molti stanno già lasciano il Libano. Il presidente francese Macron ha annunciato un aiuto di 100milioni di euro e papa francesco ha ricordato il Libano e chiesto aiuti concreti per quel paese oltre ad aver più volte negli ultimi mesi invitato alla preghiera per il Libano.
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