Dopo quasi 2 mesi di combattimenti e migliaia di morti è stato firmato un armistizio tra Azerbaigian e Armenia con la mediazione della Russia che schiererà 2000 militari al confine delle due aree oggetto del trattato.
L'Armenia sopraffatta dalle forze azere e dalle milizie jihadiste turche appoggiate dall'aviazione turca che non ha risparmiato bombardamenti sulle città, ha dovuto accettare che la maggior parte della regione contesa del Nagorno-Karabakh passi sotto le autorità azere. L’accordo siglato il 9 novembre tra Russia, Azerbaigian e Armenia prevede che entro il 1° dicembre l’Armenia si dovrà impegnare a restituire all’Azerbaigian i sette distretti limitrofi al Nagorno-Karabakh conquistati nella guerra del 1991-94.
La popolazione armena prima dell'entrata in vigore del trattato ha iniziato l'esodo verso l'Armenia bruciando le case e portando via le bare dei defunti, temendo la devastazione delle milizie jihadiste in arrivo.
Il trattato considerato in Armenia un tradimento, ho prodotto scontri e manifestazioni in Armenia , ma il rischio era che l'Azerbaigian conquistasse tutta la regione e che il conflitto dilagasse anche in Armenia rischiando di coinvolgere direttamene la Russia che ha un trattato di difesa del territorio armeno. I profughi sono decine di migliaia ma quasi nulla si è detto in Europa, ancora una volta evanescente su questioni cruciali ai suoi confini, quasi nulla hanno detto le potenze europee senza parlare dell'ONU completamente assente. Tutto nel sostanziale silenzio dei media occidentali.
Proprio oggi è entrato in funzione il nuovo gasdotto TAP che porta il gas azero in Europa passando da Grecia Albania e Italia.
La multinazionale Tap annuncia che è operativo il gasdotto che porterà in Europa gas dall'Azerbaigian e che avvia le operazioni commerciali lungo gli 878 km che attraversano la Grecia, l'Albania, il Mare Adriatico e l'Italia. «Tap - precisa la multinazionale in una nota - è il tratto europeo del Corridoio Meridionale del Gas, un'infrastruttura in grado di trasportare 10 miliardi di metri cubi all'anno di nuove forniture di gas dall'Azerbaigian verso i mercati europei».
Forse questo è anche il motivo per cui in Europa nessuno si interessa degli armeni mentre Erdogan inneggia alla vittoria e continua la sua politica espansionistica.
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