Il Consiglio Regionale della Lombardia ha
approvato la legge di riforma dei servizi cimiteriali e Funerari. E’ stato approvato all’unanimità
anche un emendamento del Partito democratico, che modifica parzialmente le disposizioni in materia di
sepoltura dei bambini non nati, chiamati nell’emendamento «prodotti del concepimento», a seguito di interruzione (volontaria e non) di
gravidanza. L’emendamento introduce che ciò dovrà avvenire «esclusivamente su esplicita
richiesta della donna o di chi è titolato alla decisione» nel caso ad esempio
di minorenni o di persone incapaci di intendere e di volere. La precedente
norma imponeva che venisse loro data comunque sepoltura restituendo ai bambini
non nati la dignità di persone invece di essere trattati come rifiuti speciali.
Un altra modifica significativa introdotta
è che si trasferisce «dalla famiglia» alla «sola donna» la decisione.
«Così – avvisa don Maurizio Gagliardini,
presidente dell’associazione “Difendere la vita con Maria” creata proprio per
dare sepoltura ai bambini abortiti – nel sottolineare il peso decisionale
esclusivo della donna, per voler accentuare a tutti i costi la legge 194, in
realtà si va a discriminare il ruolo del padre e della genitorialità». Secondo
il sacerdote, «il concepito con questo indirizzo diventa proprietà della donna,
che infatti con la nuova norma ne potrebbe disporre. Ma non è così: il
concepito è autonomo, nella sua vita e nella sua libertà».
Nell’intervista rilasciata al quotidiano
Avvenire don Gagliardini sostiene che le cose dovrebbero rimanere come sono
ora, con l’obbligatorietà che embrioni e feti siano collocati all’interno dei
cimiteri in appositi spazi per chi desidera ricordarli o in luoghi dove già
oggi vengono inumati gli altri resti umani. Don Gagliardini, afferma «mi sembra
che la norma sia un passo indietro nonostante rimanga il fatto che embrioni e
feti si possano comunque onorare con una sepoltura». Il seppellimento dei
bambini non nati, oltre a restituire una dignità a questi bambini, mantiene
viva la coscienza sull’aborto che con il seppellimento esce dal nascondimento e
lo rende pubblicamente visibile. Cancellare il seppellimento è come voler
nascondere quello che è successo e far finta di nulla ma non è e non sarà mai
così perchè quello che è avvenuto è la perdita di una vita umana.
La nuova legge di riforma dei servizi
cimiteriali e Funerari da anche la possibilità che gli animali d’affezione
siano tumulati con i loro proprietari. L’articolato è stato approvato dal
Consiglio regionale con 41 sì e 29 no e specifica che «per volontà del defunto
o su richiesta degli eredi, possono essere tumulati in teca separata, previa
cremazione, nello stesso loculo del defunto o nella tomba di famiglia».
Questa regola porrà molti problemi come già
sui social hanno evidenziato alcuni sacerdoti perchè non ci può essere un
funerale cristiano per gli animali domestici, la decisione di seppellire
insieme uomini e animali prefigura una equiparazione che non è possibile o il
ritorno ad un paganesimo che si leggeva di solito sui libri di storia.
Insomma i cani seppelliti con gli uomini e i
bambini non nati come rifiuti speciali. Una vergogna che si aggiunge alla
decisione della Giunta regionale della Lombardia dello scorso 17 dicembre 2018
di rendere possibile la somministrazione del composto abortivo Ru486 anche in
regime di day hospital. Decisione sbagliata perchè favorisce l'uso di queste
pillole abortive che lasciano sempre più sole le donne di fronte al dramma
dell'aborto e perchè questa pillola ha un tasso di mortalità 10 volte superiore
all'aborto chirurgico. La deriva della regione Lombardia prosegue con la
decisione di promuovere la distribuzione gratuita dei profilattici agli
studenti. Insomma i tempi di un’amministrazione pro-life sembrano giunti alla
fine.