giovedì 27 aprile 2017

Elezioni francesi: una partita aperta

Emmanuel Macron vince il primo turno, giungendo in testa con il 23,9% dei voti. Al ballottaggio sfiderà Marine Le Pen: la leader del Front National ha ottenuto il 21,4%.

Per la prima volta entrambi i partiti tradizionali (gollista e socialista) sono esclusi dal ballottaggio, per la prima volta nella storia. Il candidato neogollista, François Fillon, si è fermato al 19,9% , il candidato della sinistra ha ottenuto solo il 6% dei voti mettendo a nudo la gravissima crisi del partito socialista dopo la fallimentare presidenza Hollande. Jean-Luc Mélenchon, leader di La France Insoumise (estrema sinistra) ha raccolto il 19,4% dei voti. Non è invece la prima volta che il partito della Le Pen arriva al ballottaggio era già successo al padre nel 2002, voto che aveva escluso Jospin e il partito socialista. Al ballottaggio tutti si unirono contro il vecchio leader lepenista e Chirac vinse a mani basse. Certo Marine Le Pen ha cercato in ogni modo (tagliando anche i ponti col vecchio leader e suo padre) di togliere al partito l’etichetta di impresentabile rivoluzionando sia la linea politiche che il modo di presentarsi.

Potrebbe avvantaggiarsi sia del voto gollista sia di quello di estrema sinistra (altrettanto anti-europeo come quello di estrema destra).

Macron apparentemente favorito per la vittoria finale deve evitare di apparire il candidato delle elite e delle banche e degli eurocrati.

L’analisi del voto evidenzia come la Francia più in crisi e che più ha pagato il prezzo della crisi appoggi la Le Pen. Una partita apparentemente chiusa potrebbe essere in realtà aperta.


Il voto a Marine ricalca fedelmente la distribuzione nazionale della disoccupazione, della povertà, della iniquità sociale . Hanno votato Front National le classi popolari, gli operai.   Parigi, la ricca  cosmopolita capitale,  non ha votato per Marine.
Molto dipenderà dalle scelte dei votanti di Fillon e dall’astensionismo di quelli di estrema sinistra, inoltre potrebebro condizionare l’esito del voto attentati o notizie, fino ad oggi non conosciute, sui candidati, in particolare Macron, insomma wikileaks è in agguato.

venerdì 21 aprile 2017

La Francia alle elezioni

La Francia domenica voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali.


Tra sondaggi che a fasi alterne danno in vantaggio qualche candidato o 4 candidati alla pari un dato è ormai certo: la fine del partito socialista Francese che si presenta con 3 candidati uscite dalle sue file e il cui candidato ufficiale sicuramente non arriverà al ballottaggio. Hollande è l'unico presidente uscente nella storia francese che non si è ricandidato e certo non poteva fare altro vista la sua pessima gestione della Francia sotto la sua presidenza e visto la sua assoluta impopolarità. La peggior presidenza francese finisce anche con l'ennesimo attentato a Parigi con la morte di due poliziotti, il tema della sicurezza ha anche affossato la candidatura dell'ex premier Valls.

Venendo ai candidati i 4 che secondo i sondaggi si contendono il ballottaggio sono

Le Pen che gode della popolarità anti-europa e anti-sistema e che però ha contro tutti gli altri candidati , probabilmente andrà al ballottaggio che difficilmente vincerà ma i sondaggi come in altre elezioni rischiano di non rispecchiare la realtà

Macron ex socialista senza un partito territoriale è filo-europeista convinto e gode dell'appoggio delle classi governative e europeiste.

Melenchon candidato di estrema sinistra, dato in salita dai sondaggi ma in un paese come la Francia che da anni va a destra difficilmente ha vere chance e se dovesse andare lui al ballottaggio con la Le Pen forse farebbe vincere quest'ultima. Anche lui comunque è un candidato anti-sistema.

Fillon candidato del centro-destra dopo un inizio promettente a causa delle campagne giudiziarie contro di lui che hanno affossato la sua candidatura a favore di quella di Macron, paga gli errori commessi ma averlo azzoppato potrebbe portare alla esclusione dei due partiti storici francesi , quello gaullista e quello socialista, con la fine della 5 repubblica nel caso non dovesse arrivare al ballottaggio.

Sicuramente la vittoria di un candidato anti-euro e anti-sistema provocherebbe uno stop deciso all'Unione Europea con conseguenze molto difficili per tutta la UE . Il voto della Francia che bocciò la Costituzione Europea rischia come allora di mettere fine a un percorso di Unione in Europa che da politico diventò solo economico e se dovesse ripetersi oggi sarebbe forse la fine anche di quello monetario.


Papilloma virus il problema non concerne solo l’aspetto medico ma anche quello etico

Il servizio di Report ha riacceso l'attenzione sul vaccino Papilloma virus ma il problema non concerne solo l’aspetto medico ma anche quello etico.

In uno studio apparso qualche anno fa sulla rivista "Medicina e morale", pubblicata dal centro di bioetica della facoltà di Medicina e chirurgia “Agostino Gemelli” dell'Università cattolica del Sacro Cuore di Roma si sottolinea che “il punto è che la vaccinazione generalizzata delle donne è sì in grado di proteggerle dal cancro al collo dell'utero, ma questa proposta fa sorgere alcune serie preoccupazioni di carattere etico”. Un timore che si lega al fatto che l'HPV rientra tra le malattie sessualmente trasmissibili, le quali destano preoccupazione. I tre studiosi che hanno elaborato il testo, Maria Luisa Di Pietro, Zoya Serebrovska e Dino Moltisanti, sottolineano come il vaccino rischierebbe di comportare “ulteriori cadute di valori, il rafforzamento di una comune accettazione da parte dell'opinione pubblica dei comportamenti sessuali promiscui e probabilmente una maggiore diffusione della malattia”. “L’infezione da HPV non è un’emergenza sociale perchè non si trasmette solo per mera esposizione, ma è il risultato di “comportamenti a rischio”, una precoce e promiscua attività sessuale. Quindi il problema non concerne solo l’aspetto medico, ma anche il più complesso problema della prevenzione di comportamenti a rischio”. Tenendo conto che il vaccino è indicato per la fascia di età adolescenziale, la proposta di vaccinazione a ragazze che non ancora hanno iniziato l’attività sessuale potrebbe essere letta dalle stesse ragazze come una giustificazione ad un comportamento sessuale disordinato. Questo perché l’attività sessuale delle adolescenti non può essere semplicemente oggetto di un’informativa medica, ma deve far parte di un processo educativo che costruisce l’intera persona. Questo non toglie l’efficacia medica del vaccino, ma pone l’attenzione sull’aspetto del “benessere globale” delle ragazze in una delicata fase della loro crescita.


Al centro deve sempre esserci l’educazione integrale della persona, e per essere vera deve avere alla base la consapevolezza di chi è la persona. “Per educare bisogna sapere chi è la persona umana, conoscerne la natura. L’affermarsi di una visione relativistica di tale natura pone seri problemi all’educazione, soprattutto all’educazione morale, pregiudicandone l’estensione a livello universale.” (Caritas in Veritate, n. 61)


sabato 15 aprile 2017

Auguri S.Pasqua 2017

Gesù “non è un illuso che sparge illusioni, un profeta ‘new age’, un venditore di fumo, tutt’altro: è un Messia ben determinato, con la fisionomia concreta del servo, il servo di Dio e dell’uomo che va alla passione; è il grande Paziente del dolore umano”. È ciò che ha ricordato nell’omelia papa Francesco alla messa per la Domenica delle Palme.

La resurrezione è un evento storico, confermato da testimonianza e raccontato dai Vangeli. Chi incontra Gesù risorto lo testimonia e lo racconta. La resurrezione ci ricorda poi che Gesù è il Dio della vita, non della morte. Gesù da dignità ad ogni vita e ci ricorda il senso profondo della vita anche di fronte alle difficoltà, al dolore. Difronte ad una società che privilegia una cultura dello scarto, che vuole proporci un modello utilitaristico della dignità della persona
umana, che vorrebbe un “congedo” programmato per le persone che soffrono o
non trovano più un senso alla loro vita; una società che non crede più nella vita (mai così drammatico è stato il calo demografico), una società indifferente alle tragedie di interi popoli feriti dalla guerra, che rischia di assuefarsi anche alle drammatiche notizie della violenza del terrorismo, Papa Francesco ci ricorda che Gesù “È presente in tanti nostri fratelli e sorelle che oggi, oggi patiscono
sofferenze come Lui: soffrono per un lavoro da schiavi, soffrono per i drammi familiari, per le malattie... Soffrono a causa delle guerre e del terrorismo, a causa degli interessi che muovono le armi e le fanno colpire. Uomini e donne ingannati, violati nella loro dignità, scartati.... Gesù è in loro, in ognuno di loro, e con quel volto sfigurato, con quella voce rotta chiede di essere guardato, di essere riconosciuto, di essere amato”.

Provocatoriamente potremmo dire che i cristiani sono attirati proprio dalla bellezza di quel volto sfigurato segno dell’amore di Dio. E’ questa la bellezza del cristianesimo che trova compimento nella vittoria sulla morte e la promessa di una vita eterna.

Siamo chiamati alla speranza: quella che ebbero gli ebrei che passarono dall’Egitto alla Terra Promessa fidandosi di Dio, anche nella Pasqua di Gesù papa Francesco ricorda “La croce è il passaggio obbligato, ma non è la meta, è un passaggio: la meta è la gloria, come ci mostra la Pasqua”, “Gesù che, come chicco di grano, morendo ci dona la vita. È Lui il seme della nostra speranza”. Anche in questi tempi che sembrano di passaggio il Papa ha ricordato a Milano che “Ogni epoca storica, fin dai primi tempi del Cristianesimo, è stata sottoposta a molteplici sfide. Sfide all’interno della comunità ecclesiale e nello stesso tempo nel rapporto con la società in cui la fede andava prendendo corpo”. Ma il Papa ci ha detto che le sfide non vanno temute, è bene che ci siano “sono il segno di una fede viva, di una comunità viva che cerca il suo Signore e tiene gli occhi e il cuore aperti”. Allora siamo chiamati a vivere le sfide del nostro tempo con la Speranza della Pasqua del Signore.

lunedì 10 aprile 2017

Attentati in Europa e in Egitto

Questa settimana verrà ricordata come una delle più sanguinose a causa dei ripetuti attacchi dell'estremismo islamico in Europa e in Egitto.
Si è iniziato a San Pietroburgo con una bomba nel metro i morti sono stati 14, poi l'attentato a Stoccolma 4 morti con modalità simili a quelle di Berlino e Nizza, infine oggi gli attentati kamikaze nelle chiese in Egitto 45 morti.
Una caratteristica dei che accomuna San Pietroburgo e Stoccolma è che gli attentatori sono di origine dei paesi dell'Asia centrale Kirgikistan e Uzbekistan, che dimostra che il fondamentalismo ha da tempo raggiunto queste popolazioni. Se per la Russia non si tratta del primo attentato per la Svezia finisce l'invulnerabilità e sopratutto non si potranno più sottovalutare i problemi dell'integrazione.
Un tentativo di attentato si è avuto anche a Oslo e in entrambi i casi scandinavi gli attentatori erano richiedenti asilo.
Un caso a parte l'Egitto dove la comunità copta è da tempo sotto il mirino dell'ISIS che ha rivendicato immediatamente gli attentati, inoltre tra 20 giorni papa Francesco arriverà in Egitto per incontrare Al Sisi il patriarca copto e le autorità islamiche dell'università del Cairo. L'Egitto è da anni in una situazione esplosiva con la parte legata ai fratelli musulmani è in lotta con quella legata all'esercito, inoltre l'ISIS si è incuneato nel Sinai e la repressione del presidente Sisi non ha migliorato la situazione.
Il mondo islamico è percorso in modi diversi da un estremismo intregralista con un disegno politico oltre che alle divisioni tra aree di influenza sciita e sunnita e tra i paesi del Golfo e l'Iran, purtroppo tutte queste lotte all'interno del mondo islamico che hanno anche causato le guerre in Siria e Yemen non spariranno presto e dovremo per molto tempo convivere con questa situazione.

lunedì 3 aprile 2017

Il gas in Italia

Sapete quanti km di gasdotti ci sono sotto il suolo italiano

più di 32000 Km

in internet si trovano facilmente mappe e dati che riportiamo

e in Italia si discute per 8 Km da fare in Puglia per allacciare il TAP alla rete nazionale già esistente

Il 30% del consumo di energia in Italia è possibile grazie al Gas Naturale, che tra l'altro è molto più efficiente e meno inquinante rispetto ad altre risorse

Semplicemente assurdo mettere in discussione questa fonte di energia e la rete nazionale per 8 KM

Emiliano e Movimento 5 stelle già stanno cavalcando politicamente le proteste , quando i politici per un risultato politico personale mettono in discussione lo sviluppo del paese ci spieghiamo perchè l'Italia non attrae investimenti e fatica ad avere politiche di lungo respiro e strategiche per lo sviluppo.







In Libia Onu e Italia non sanno cosa fare

Il presidente della Libia Serraj appoggiato da Onu e Italia (unico paese occidentale) è sempre più isolato e delegittimato, alcune tribù importanti che prima appoggiavano Serraj sono passate con Haftar, è passato più di 1 anno dall'insediamento di Serraj ed è scaduto il tempo entro cui la sua nomina doveva essere ratificata dal Parlamento di Tobruk cosa che non è avvenuta. L'ex ministro della Giustizia ha quindi affermato che a causa di questo mancato riconoscimento e della validità ancora del Trattato firmato dall'Italia con Gheddafi il nuovo accordo Gentiloni-Serraj non è valido e quindi non entrerà in vigore.
Anche il capo dell'agenzia libica per il petrolio che è superpartes e gestisce per la Libia i proventi della vendita del petrolio ha attaccato Serraj come il gran mufti di Tripoli che appoggia i fratelli musulmani.
Insomma Onu e Italia continuano a puntare su un leader inesistente senza appoggi e con molti oppositori , sbandierano accordi che nessuno rispetterà e ci chiediamo anche i soldi promessi dall'Italia come verranno usati e da chi.
La Libia è sempre più divisa e l'Italia non capisce come avere un ruolo di mediazione anziché di parte e per di più perdente. Un fallimento continuo della nostra politica estera d'altronde Gentiloni già da ministro degli esteri non aveva trovato soluzioni e anche ora non mostra nuove strategie.