Nei giorni scorsi hanno fatto molto discutere le affermazioni del neo commissario europeo al Bilancio Piotr Serafin che ha definito “inopportuno” finanziare ong ecologiste con fondi UE per promuovere le politiche del green deal.
Questa affermazione solleva un velo su una pratica decisamente scandalosa adottata dalla precedente commissione per promuovere l’agenda ecologista dell’ex commissario Frans Timmermans. Lo scoop è stato fatto dal quotidiano olandese De Telegraaf, le diverse Ong che sostenevano il piano cosiddetto Green Deal ricevevano fondi UE per sostenerlo pubblicamente e nell’opinione pubblica per creare un sostegno popolare ai provvedimenti davvero scandaloso. Praticamente un finanziamento basato su contratti tra l’altro “riservati” per fare attività di lobbying in particolare a quanto pare orientare il dibattito sull’agricoltura.
Intanto il mensile Panorama svela che le case automobilistiche europee per continuare a produrre auto endotermiche e derogare alle leggi sulle emissioni di CO2 delle auto ed evitare le multe hanno comprato crediti “verdi” da Tesla e dalle case automobilistiche cinesi, un meccanismo che ricorda lo scandalo delle quote latte in cui produttori di latte compravano certificati e crediti per continuare a produrre.
Tutto questo
evidenzia ancora una volta la criticità delle regole e delle leggi imposte
dalla UE per la cosiddetta transizione ecologica.
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