Arrivano
le prime piogge autunnali e subito si hanno alluvioni morti e disastri come
nelle Marche. Ovviamente le prime parole sono di cordoglio per chi ha perso un
caro e per chi ha avuto distrutta la casa o l'attività economica.
L'alluvione
delle Marche a seguito di piogge molte forti ancora una volta pone però molti
interrogativi sulle cause, a parte l'eccezionalità delle piogge bisognerebbe
puntare il dito molto più sugli errori umani che sul climate change. A Cantiano
come riporta il sito di Repubblica "il
fiume è stato deviato dal suo corso naturale e convogliato in una galleria,
dopo una forzata curva verso sinistra. E' proprio in questo punto - come si può
vedere - che il Burano è esondato in modo furioso riprendendosi l'alveo
originario. Il torrente Bevano che attraversa Cantiano a poca distanza è invece
stato tombato in più punti. Lungo tutto il centro storico il fiume è stato
interrato. Anche in questo caso, a causa delle precipitazioni eccezionali, il
torrente è esondato con una furia inaudita, travolgendo tutto ciò che
incontrava sul suo percorso e allagando una vasta porzione del centro
abitato". A Senigallia i commercianti puntano il dito sui lavori di restauro
del ponte sul Misa dove
secondo loro i fianchi chiusi da paratie e la campata troppo bassa hanno fatto
da muro ad acqua e fango, quella struttura secondo loro va rifatta.
Che
dire poi dell'incuria nella gestione della pulizia dei corsi d'acqua. Di
costruzioni in zone che andrebbero lasciate libere.
Che
dire di opere di canalizzazione per evitare le alluvioni proprio sul fiume
Misa, progettate da anni, già finanziate e mai realizzate?
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