sabato 2 luglio 2022

Lo studio conferma vaccini ai bambini scarsamente efficaci

Premesso noi siamo stati favorevoli ai vaccini agli adultui, e il vaccino suli adulti si è nmostrato efficace a contenere ospedalizzazioni e morti.

Siamo però sempre stati contrari alla vaccinazione anti covid sui bambini perchè mancavano dati significativi e perchè i rischi del Covid sui bambini si sono mostrati sempre molto bassi. Ora si scopre che dal primo studio Iss sui bambini italiani risulta che il vaccino protegge molto meno di quanto si pensasse. 

Come riporta Repubblica https://www.repubblica.it/salute/2022/07/01/news/covid_studio_iss_sui_bambini_il_vaccino_protegge_meno_di_quanto_si_pensasse-356159103/ 


"Uscito su Lancet, è il primo su numeri altissimi (3 milioni di bambini tra 5 e 11 anni). Protezione del 29,4% sull'infezione e del 41,1% contro la malattia grave" , lo stesso giornale nell'articolo ricorda i dubbi "si trattava esclusivamente di un giudizio critico sulla sperimentazione clinica di quel vaccino. Fu autorizzato dalla FDA per uso emergenziale ma il parere tecnico dei consulenti scientifici di quell'Organismo non fu un sì unanime e convinto, qualcuno lo espresse tra molti dubbi. Lo credo: come ha scritto un giornalista del New York Times non è mica facile dire sì ad un vaccino che se autorizzato sarebbe stato fatto a milioni di bambini in tutto il mondo sulla base di un trial clinico di poco più di duemila bambini e la conseguente difficoltà di ottenere una stima affidabile della sicurezza ed efficacia del vaccino.Come quasi sempre succede, dopo l'autorizzazione della FDA, Il vaccino è stato autorizzato anche in Europa e viene correntemente usato in decine di milioni di bambini fra Stati Uniti ed Europa, Italia inclusa". 

 Insomma sarebbe stato meglio prima di spingere centinaia di migliaia di bambini a fare un vaccino di approfondire i suoi reali effetti sia positivi che negativi, invece si è raccontato che si sapeva tutto e bisognava farlo. In Italia si sono vaccinati 770.000 bambini su una popolazione di 3 milioni di bambini tra i 5 e 11 anni.  Insomma vista anche il tasso di pericolosità del Covid su questa fascia di età si potrebbe concludere che il vaccino era inutile.

Si scopre cosi anche che lo studio fatto per ottenere l'autorizzazione era stato condotto su poche migliaia di bambini, troppo poco per sapere e valutare successo ed effetti collaterali. Questi gravi errori di procedura e di comunicazione renderanno anche in futuro più difficile fidarsi e affidarsi a questi strumenti medici.

Continua l'articolo di repubblica "Ora, giugno 2022, i ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità hanno appena pubblicato, sulla prestigiosa rivista medica The Lancet, un ottimo lavoro sulla vaccinazione nei bambini italiani di età compresa fra i 5 e gli 11 anni. I risultati di questa corposa e ben condotta ricerca, l'unica finora fatta al di fuori degli Stati Uniti, dimostrano che quei dubbi erano giustificati. In estrema sintesi, i ricercatori hanno preso in esame tutti i bambini che hanno ricevuto le due dosi del vaccino in Italia dal 17 gennaio di quest'anno, quando il primo bambino italiano aveva completato il ciclo vaccinale, al 13 di aprile, e ne hanno calcolato l'efficacia (più correttamente quella che chiamiamo "effectiveness", effettività, il grado di protezione vaccinale nel mondo reale, fuori dai trials clinici) rispetto ai controlli non vaccinati. Si tratta di numeri alti: quasi 770000 casi di infezione da SARS-CoV-2 e 664 casi di COVID richiedenti ospedalizzazione, in una popolazione globale di circa 3 milioni di bambini. Con questi numeri, le stime di effectiveness sono molto affidabili, pur nei limiti di una sperimentazione retrospettiva. I risultati dimostrano che la protezione conferita dal vaccino contro l'infezione con o senza sintomatologia ma comunque senza ricovero ospedaliero, è del 29,4 % e quella contro la malattia grave (ospedalizzazione con o senza terapia intensiva o decesso) del 41,1%. Ben al di sotto quindi dell'efficacia calcolata nella sperimentazione di fase 3 di Pfizer, sopra al 90%, ma con un intervallo di credibilità molto ampio (67-99%). Di particolare rilevanza è che questi livelli protettivi sono inferiori a quelli che lo stesso vaccino ha conferito agli adolescenti ed agli adulti, mediamente ben superiori al 50% per l'infezione e parecchio più alti per la malattia".

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