Il 2021 si chiude con due gravi episodi di censura in Russia e Cina.
In Russia viene chiusa su ordine dei tribunali l'associazione Memorial con l'accusa di infangare il passato della Russia. L’associazione Memorial studia e ricorda l'orrore dei gulag e dello stalinismo, ha condotto meticolose ricerche sulle vittime dei Gulag, creato un database delle vittime del Grande Terrore e allo stesso tempo condotto un'attenta opera di documentazione sulla violazione dei diritti umani nella Russia di oggi.
Negli ultimi giorni dell’anno poi altre oppositori sono finiti sotto accusa tra cui Ksenia Fadeeva, una ragazza che ora rischia fino a 12 anni di carcere per «organizzazione di comunità estremista con l’utilizzo della posizione ufficiale». Ksenia guidava un gruppo di sostenitori di Alexey Navalny che sta attualmente scontando una pena detentiva in una colonia di lavori forzati in Russia. L'attivista russo, noto per la sua lotta alla corruzione e alle violazioni dei diritti umani da parte del Cremlino, da oltre un decennio è la principale figura dell'opposizione nel paese. Alexei Navalny, ha ricevuto nel dicembre 2021 il premio Sacharov del Parlamento europeo.
La Cina ad Hong Kong arresta i giornalisti dell'ultimo mass media pro democrazia indipendente Stand News e chiude il suo il sito web con l’accusa di «pubblicazione sediziosa», più di 200 poliziotti hanno preso parte al raid di questa mattina, ha riportato il South China Morning Post, un sito popolare tra gli attivisti di Hong Kong. La polizia ha fatto irruzione nella redazione del giornale arrestando sei persone. Insomma in Cina a HONG KONG l’anno si chiude come era iniziato usando la legge sulla sicurezza per arrestare oppositori o anche solo giornalisti indipendenti.
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