Clamorosa crisi politica in Slovacchia dopo l’uccisione del reporter Jan
Kuciak e della sua fidanzata tre settimane fa. Il giornalista stava indagando su
presunti legami con la ’ndrangheta di alcuni membri dell’esecutivo. Jan Kuciak
stava lavorando a un’inchiesta su frodi fiscali e fondi Ue. Si tratta del primo
omicidio di un giornalista nella storia del Paese. Ma le tracce seguite da
Kuciak avevano portato le indagini su alcuni imprenditori di origine italiana
attivi in Slovacchia. Questi imprenditori sarebbero stati il collegamento –
diretto e indiretto – tra i politici slovacchi e la ’ndrangheta.
L’indignazione popolare è subito cresciuta e continua manifestazioni si
sono svolte. 10 italiani sono stati arrestati dopo pochi giorni per presunti
legami con l’assassinio ma poi sono stati rilasciati. Le indagini non hanno
quindi ancora chiarito chi abbia ucciso il giornalista.
Martedì migliaia di persone avevano chiesto e ottenuto anche le dimissioni
del ministro dell'Interno e di altri importanti funzionari, accusati di non
aver fatto abbastanza contro la corruzione. una delle manifestazioni più grandi
avvenute nel paese nell’ultimo decennio
Anche il premier al centro col suo entourage dell’inchiesta del giornalista
ucciso è stato contestato e alla fine ha dovuto cedere alle pressioni della
piazza e del clima di sfiducia crescente nel paese verso il suo esecutivo
Il premier slovacco Robert Fico ha infatti offerto le dimissioni.
Colpisce il silenzio o quasi dei nostri mass media su una vicenda che ci
interessa da vicino visto che i principali sospettati sono persone italiane con
presunti legami con ’ndrangheta.
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