venerdì 4 dicembre 2015

California: non c'entra nulla nè la lobby delle armi nè il disagio sociale


Quanto successo in California dove una giovane coppia ha fatto fuoco durante una festa di Natale (particolare forse un po’ troppo tralasciato dalle cronache) uccidendo 14 persone e ferendone anche gravemente altre 17 c'entra nulla nè con la lobby delle armi. E’ incredibile come tutti i media americani e italiani in particolare continuino a puntare il dito su un problema certamente vero ma che non c’entra nulla in questo caso. Incredibile l’atteggiamento sconsiderato del presidente USA che senza avere informazioni certe ha sfruttato questo episodio per una sua campagna politica. In qualsiasi altro paese del modo le critiche sarebbero piovute numerose. Qualche sospetto poteva venire però dalle immediate prese di distanza della comunità islamica della California che mai aveva fatto in altre stragi dovute ad episodi di stragi negli Usa, come all’impiego di mezzi corazzati per verificare la presenza di ordigni nel SUV degli attentatori, come il fatto che si trattava non di un singolo ma di una coppia , che il raptus sia istantaneamente capitato a entrambi con stesse reazioni è alquanto improbabile.
Invece man mano che le ore passano è sempre più evidente che il gravissimo episodio di sangue svoltosi avvenuto in California sia un atto terroristico. Innanzitutto perché non è improvvisato e tanto meno scaturisce quindi da un raptus, armi, esplosivi erano stati preparati ben prima del “presunto” litigio su cui troppi hanno indugiato nel raccontare la notizia. Poi come i tragici fatti di Parigi mostrano, e le perquisizioni in Belgio confermano, i terroristi non sembrano avere problemi a trovare armi anche in paesi dove le leggi sono più restrittive.
Una preparazione che determina una premeditazione e anche il desiderio di provocare una strage, per fortuna gli elementi dinamitardi non sono esplosi. E poi appaiono sempre più certi legami con esponenti dell’estremismo islamico. Infine le due persone di religione mussulmana erano appena tornate da un viaggio in Medioriente. Questo elemento dei passaggi in certi paesi prima degli attentati dovrebbe far riflettere.
Vorremmo poi sottolineare due altri aspetti, il primo che conferma quanto molto spesso accade, i terroristi non erano dei disadattati sociali, non avevano problemi economici e nessun problema di inserimento nella società. Lui aveva un lavoro da 70 mila dollari all’anno, aveva un lavoro regolare e stabile, da cinque anni lavorava come ispettore al Dipartimento sanitario della contea. Farook era nato in Illinois. Era quindi cittadino americano, proprio come i terroristi di Parigi erano cittadini francesi.
Certo per Obama sarà uno smacco ammettere un'attentato di matrice islamista in USA soprattutto dopo le azzardate affermazioni iniziali, è quindi chiaro che ora tutti sono molto cauti e i media non hanno ancora del tutto cavalcato quella che dovrebbe essere una reazione emotiva difronte a tante vite spezzate.
Dovremmo infine riflettere su una circostanza drammatica e che ci appare assurda, i due terroristi di San Bernardino avevano una bambina di soli 6 mesi. Immaginiamo che una coppia giovane, senza problemi economici, viva l’arrivo della sua prima figlia con entusiasmo, gioia immensa, e uno sguardo aperto al futuro. Loro invece no, un futuro hanno scelto di non averlo per immolarsi in un’azione terribile e inspiegabile se guardata coi nostri occhi.

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