giovedì 24 dicembre 2015

Banche italiane erano veramente così sane?

Nelle ultime settimane è scoppiato il caso del fallimento di 4 banche salvate con I soldi degli obbligazionisti e azionisti, creando perdite anche grandi a risparmiatori che in fiducia della banca e dei loro dipendenti hanno sottoscritto queste obbligazioni ad alto rischio. A parte discutere della conoscenza o meno dei rischi, si sa che soprattutto per le cosiddette banche territoriali molto si basano sui rapporti tra i direttori delle filiali e i cittadini. Altre banche locali stanno andando in crisi, insomma quello che per anni si è spacciato come un sistema sano, le banche italiane prive dei subprime, in verità aveva titoli “tossici” e ora sta andando in crisi . La differenza con gli altri paesi che subito si sono accorti dei guai è che hanno salvato con soldi pubblici le banche vedi Germania e Spagna, noi italiani invece con l’orgoglio di un sistema sano non l’abbiamo fatto ma ora sono cambiate le regole e a rischiare sono i cittadini con i loro risparmi. Il rischio è che col solito ritardo italiano a prendere decisioni poi a pagare siano i piccoli risparmiatori. Ci si chiede dov’erano la Consob e la Banca d’Italia a fare i controlli, che poi Visco vada in tv a dire che non si erano accorti è ancora più grave. A quando il cambio dei vertici di Banca Italia dimostratisi inefficienti nei controlli? 
Il 2016 potrebbe essere un anno nero visti anche i problemi di grosse banche come Unicredit che ha già nei mesi scorsi annunciato esuberi, e l’accorpamento necessario delle popolari in vista della quotazione in borsa, altre banche che hanno problemi come Veneto banca, e i casi ancora in corso di MPS e Carige, inoltre è già iniziata la discussione tra Italia e Ue sugli aiuti di Stato: se dov'essero esserci altri casi di fallimento cosa succederà?

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