Sono passati 13 anni da quell tragico 11
settembre del 2001, un giorno che ha cambiato la storia.
Quasi a sorpresa, per la maggior parte
delle persone comuni, un gruppo di terroristi colpiva New York e gli Stati
Uniti.
Un pericolo tutt’altro che sconosciuto
quello del terrorismo islamico, visto che servirono poche ore per individuare i
responsabili di quel terribile gesto.
All’ 11 settembre seguì la guerra in Afghanistan e poi la gerra
in Iraq e una serie di attentati in tutto il mondo e una serie di guerre ancora
in corso nell’area mediorientale.
Colpisce come dopo 13 anni non si siano ancora risolti alcuni
scenari, quello dell’Afghanistan o dell’Iraq, dove non si è stati in grado di
avere un approccio anche costruttivo, almeno non nella misura commisurata agli
sforzi messi in campo, per aiutare le popolazioni civili. Appare chiaro, come
la crisi irachena mostra, che la guerra non risolve i problemi, anzi a volte
destabilizza e ne provaca peggiori di quelli che vuole risolvere. Per costriure
la pace bisogna costruire uno sviluppo, riconciliare, perdonare, fare
giustizia, rispettare i diritti umani fondamentali.
Tutti obiettivi che via via sono stati
disattesi. Come disatteso è la battaglia contro il terrorismo nel mondo, con
errori gravissimi degli stati del golfo che hanno creduto di sfruttare gli
estremismi per difendere la proprio politica e stabilire aree di influenza. Si
aggiunga poi una guerra tra sciiti e sunniti per la prevalenza sul mondo
islamico e la pessima gestione delle primavere arabe. Gravissimi
gli errori dell’Occidente che ad un certo punto si è disinteressato di quanto
accadeva, pensando che non lo riguardasse più, il ritiro da Iraq e quello
programamto dall’afghanistan assomigliano piu ad una fuga che ad una decisione
costruttiva. Ora che il terrorismo in Siria e in Iraq ma anche in Nigeria e
Somalia e in Libia punta ad un cambio di strategia con la conquista di interi
stati , Obama, assente completamente dalla politica internazinale e
mediorientale in particolore, tentato per tutto il suo mandato da un
isolazionismo impossibile in un mondo globalizzato, annuncia una nuovo guerra.
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