La visita
del Presidente Obama a Roma si è appena conclusa. Come appare chiaro anche
dalla stampa Usa il centro di questa visita, è stato l’incontro con Papa
Francesco, di cui Obama si dice estimatore. L’incontro è stato definito da
Obama meraviglioso. Siamo certi della sua sincera ammirazione per Papa
Francesco, ma la lettura che molti hanno dato dell’incontro forse è un po’
travisata. Per comprendere meglio cosa c’è stato al centro del loro colloquio è
meglio fare riferimento al comunicato ufficiale della Santa Sede.
Stamani, giovedì 27 marzo 2014, S.E. il Sig. Barack H. Obama, Presidente
degli Stati Uniti d’America, è stato ricevuto in Udienza dal Santo Padre
Francesco e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Card. Pietro
Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da S.E. Mons. Dominique Mamberti,
Segretario per i Rapporti con gli Stati.
I cordiali colloqui hanno permesso uno scambio di vedute su alcuni temi
attinenti all’attualità internazionale, auspicando per le aree di conflitto il
rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale e una soluzione
negoziale tra le parti coinvolte.
Nel contesto delle relazioni bilaterali e della collaborazione tra la
Chiesa e lo Stato ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la
Chiesa nel Paese, come l’esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita
e all’obiezione di coscienza nonché il tema della riforma migratoria. Infine, è
stato espresso il comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri
umani nel mondo.
E’ quindi
chiaro che al centro ci sono stati i temi di attualità internazionale, il
dramma dell’immigrazione, con speciale attenzione anche al dibattito in corso
negli USA, i diritti umani, la libertà di religione e la libertà di coscienza
con riferimento chiaro alla riforma sanitaria di Obama che li contraddice
pesantemente. Il Papa ancora una volta ha mostrato di andare dritto ai problemi,
con semplicità, gentilizza, spirito di accoglienza, ma senza eluderli,
e senza farsi dettare l’agenda dai giornali o dallo stesso Presidente Obama che
anche con l’intervista del giorno prima al Corriere chiaramente avrebbe
preferito forse centrare la discussione sulla povertà.