Citta' del Vaticano, (Zenit.org)
“Vedo la Chiesa viva!”. Con queste parole e ringraziando “commosso” le migliaia di fedeli presenti a piazza San Pietro per l’ultima Udienza Generale del suo pontificato, papa Benedetto XVI ha tratto un bilancio di natura essenzialmente spirituale, di questi otto anni trascorsi come successore di Pietro.
Otto anni in cui il Papa ha “potuto percepire quotidianamente” la presenza del Signore, in un cammino “che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili”.
Benedetto XVI ha paragonato la sua esperienza a quella del suo primo predecessore, San Pietro, che, impegnato con gli altri Apostoli sul mare della Galilea, riceve in dono dal Signore “tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante”, così come “momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire”.
La barca della Chiesa, tuttavia, “non è mia, non è nostra, ma è sua”, ha osservato il Pontefice, e “il Signore non la lascia affondare”. Per questo il Papa ha ringraziato Dio “perché non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore”.
GRAZIE BENEDETTO XVI PER AVERCI SEMPRE INDICATO CRISTO e per le tue riflessioni e insegnamenti e il tuo esempio di testimone della fede.
Blog di politica, cultura, attualità, difesa della vita, approfondimenti, opinioni a cura di Paolo e Luca - MILANO (lucapaologemini)
mercoledì 27 febbraio 2013
Vecchiume politico che torna finalmente a casa
Non possiamo che essere contenti del fatto che nel prossimo Parlamento non ci saranno Fini, Pannella e i radicali, tutti gli ex-rifondazione comunista di Ferrero, la deputata Concia, e i giacobini Di Pietro e Ingroia. Ottima notizia anche l'esclusione dei verdi di Bonelli.
Un po di vecchiume politico di cui non sentiremo la mancanza
Un po di vecchiume politico di cui non sentiremo la mancanza
martedì 26 febbraio 2013
Commento alle elezioni politiche
Il risultato
delle elezioni politiche nazionali ha un chiaro vincitore: Grillo e il
movimento 5stelle che diventa il primo partito d’Italia.
I due principali sconfitti
sono Monti e Bersani, la proposta di un governo di coalizione tra di loro è
stata bocciata dalle urne. Non c’è stato l’astensionismo temuto, il PD e il
centro sinistra hanno perso nelle regioni più importanti sia al nord che al sud
con l’unica eccezione del Lazio e del Piemonte, qui come al solito la
differenza l’ha fatta la provincia di Torino unica provincia. Il PD vince alla
camera ma per pochissimo, è infatti clamorosa la rimonta di Berlusconi. Il
Senato è ingovernabile. I sondaggi hanno stimato come al solito molto meno sia Berlusconi che Grillo.
Unica possibile
soluzione per evitare nuove elezioni è la grande coalizione PD-PDL che
traghetti il paese a nuova fase con vere riforme, che richiedono però coraggio
e lungimiranza. Ci pare assurda l’apertura di Bersani a Grilllo.
Questa è l’ultima
occasione per i partiti per fare riforme condivise, il fatto che PD e PDL siano
costretti a governare insieme può essere un’occasione per fare riforma
elettorale e costituzionale, vedremo, se falliscono Grillo non avrà più argini.domenica 24 febbraio 2013
giovedì 21 febbraio 2013
Campagna elettorale al termine: facciamo il punto
Ecco siamo quasi
arrivati alla fine della campagna elettorale. In questo rush finale quello che sembra
in grande crescita e capace di attirare più voti, forse, ma sicuramente più
gente ai suoi comizi, è Grillo. Se si ascoltano i suoi discorsi e i suoi slogan
si intuisce che molti possono riconoscersi in essi, il problema è che manca un
disegno e un progetto vero mentre tutto sembra orientato a distruggere più che
a costruire. Rimane poi l’interrogativo sulla numerosa pattuglia di futuri
deputati: un minestrone con un po di tutto di più e che sarà difficilmente
controllabile in parlamento.
L’altra novità
della campagna elettorale doveva essere Monti, non solo come proposta ma anche
come stile, appare invece in difficoltà , ha sbagliato a sbilanciarsi e a
commentare sempre il tema delle alleanze future, peggio hanno fatto i suoi
candidati con dichiarazioni a favore di voti disgiunti alle regionali. Se vuoi
proporti come nuovo e alternativa devi avere il coraggio di proporti come tale
e dopo il risultato pensare alle alleanze,. E’ mancata la capacità di mostrare
una visione del futuro e invece si ricorderanno i commenti smentiti di giorno
in giorno sugli altri schieramenti, rimane il suo ruolo di salvatore dei conti
pubblici ma probabilmente non sarà sufficiente a sfondare.
Berlusconi ha
perso lo slancio iniziale della campagna elettorale, forse ha fatto troppe
promesse, ha centrato il tema delle tasse e della prima casa. Bersani ha
puntato a un basso profilo ma poi ha seguito Berlusconi in vane e destabilizzanti
promesse. Dopo che ha rimproverato a Berlusconi l’insostenibilità della
proposta di restituire l’IMU, propone di togliere i ticket sanitari: ma chi
paga? quando si dice la coerenza. Entrambi perderanno voti a favore di Grillo,
il vincitore alla Camera dipenderà da chi perde meno voti e da ha saputo meglio
convincere i disillusi della propria parte a tornare a votarlo.
Casini Ingroia e
Vendola quasi spariti dalla campagna elettorale rischiano numeri da prefisso
telefonico.
L’ingovernabilità
al Senato sembra certa, quanto l’incertezza sulla Camera.
Da lunedì
bisognerà pensare a governare, appare chiaro che o sarà un governo debolissimo
incapace di affrontare i problemi del paese o avremo una grande coalizione o si
tornerà presto a votare come ha fatto la Grecia, dipenderà dai numeri ma anche
dalle scelte politiche.
Elezioni Regione Lombardia
In occasione delle prossime elezioni regionali vogliamo ricordarti che sarà possibile esprimere una preferenza per la scelta del candidato a consigliere regionale.
Ci sembra importante poter utilizzare questa opportunità. Proprio per questo vogliamo suggerirti due nomi, entrambi nostri amici,
sono candidati in due differenti liste che sostengono diversi candidati alla Presidenza della Regione Lombardia. Nella libertà di ognuno ovviamente di scegliere diversamente.
Ti ricordiamo che riguardo alle elezioni Regionali Lombarde:
Ci sembra importante poter utilizzare questa opportunità. Proprio per questo vogliamo suggerirti due nomi, entrambi nostri amici,
- PIERO PIROVANO CANDIDATO NELL’UDC
- MARIANO CANTALE CANDIDATO NEL PDL
sono candidati in due differenti liste che sostengono diversi candidati alla Presidenza della Regione Lombardia. Nella libertà di ognuno ovviamente di scegliere diversamente.
Ti ricordiamo che riguardo alle elezioni Regionali Lombarde:
· Sono a turno unico, ergo NON C’è IL BALLOTTAGGIO. IL CANDIDATO PRESIDENTE CHE PRENDE 1 VOTO IN Più PRENDE IL 55% DEL CONSIGLIO REGIONALE.
· È possibile scrivere 1 e 1 sola preferenza, sulla riga di fianco al simbolo del partito in cui la persona per la quale si vuole esprimere la preferenza è candidata.
· È possibile inoltre il voto disgiunto. Esempio: si può scrivere la preferenza per un candidato in una lista che sostiene un presidente e votare per un altro candidato presidente.
In Regione Lombardia a livello politico sono stati commessi degli errori, e alcune persone sono state accusate di gravi reati, che se confermati verranno giustamente perseguiti, ma è stata costruita nel tempo un’esperienza solida di buona amministrazione,
· la semplificazione dell’apparato amministrativo (tanto che la Lombardia costa 21 euro a cittadino contro i 133 di media nazionale);
· l’aver garantito a 60mila famiglie la libertà di educazione nello scegliere la scuola migliore dove far crescere i propri figli (con una riduzione della spesa statale in istruzione rispetto alle altre regioni calcolata in 460 euro per abitante contro 543);
· un sistema sanitario misto, in cui l’offerta pubblico-privato permette ai pazienti di effettuare una prestazione urgente in 72h, che vede il proprio bilancio in pareggio da 9 anni consecutivamente;
· una politica a tutela della vita che, attraverso un contributo mensile di 250 euro fornito per 18 mesi, aiuta le donne a scegliere per la maternità e a rimuovere le cause economiche che, il più delle volte, inducono ad abortire. Ad oggi il Fondo Nasko ha dato a 1.630 bambini l’opportunità di nascere.
Proprio per dare continuità a questa esperienza amministrativa abbiamo scelto di votare Maroni Presidente.
giovedì 14 febbraio 2013
Le prove a cui i cristiani oggi sono sottoposti
Benedetto XVI
oggi nella prima udienza generale celebrata dopo l'annuncio di voler rinunciare
al pontificato, ha ribadito e riaffermato la libertà con cui ha preso al sua decisione.
Ha poi ricordato e richiamato al senso del servizio, tema ripreso poi durante la celebrazione delle ceneri quando ha detto "Il vero discepolo non serve se stesso o il “pubblico”, ma il suo Signore, nella semplicità e nella generosità. La nostra ricompensa è Dio"
Benedetto XVI ha ribadito poi con forza uno dei temi del suo pontificato, richiamando ogni cristiano alla testimonianza pubblica sui valori non negoziabili.
Benedetto XVI ci
mancherà...anzi a noi manca già ora
Ha poi ricordato e richiamato al senso del servizio, tema ripreso poi durante la celebrazione delle ceneri quando ha detto "Il vero discepolo non serve se stesso o il “pubblico”, ma il suo Signore, nella semplicità e nella generosità. La nostra ricompensa è Dio"
Benedetto XVI ha ribadito poi con forza uno dei temi del suo pontificato, richiamando ogni cristiano alla testimonianza pubblica sui valori non negoziabili.
“Le prove a cui
la società attuale sottopone il cristiano sono tante, e toccano la vita
personale e sociale. Non è facile – ha elencato – essere fedeli al matrimonio
cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare spazio
alla preghiera e al silenzio interiore. Non è facile opporsi pubblicamente a
scelte che molti considerano ovvie, quali l'aborto in caso di gravidanza
indesiderata, l'eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli
embrioni per prevenire malattie ereditarie".
martedì 12 febbraio 2013
8 anni di Benedetto XVI: ecco cosa ricordiamo
Ricorderemo sempre il suo sguardo dolce, ricordiamoci la bellissima catechesi in piazza san Pietro ai bambini, e soprattutto i suoi discorsi , come dimenticare quelli a Vienna, Whashington, Berlino, Londra, Parigi in cui ha richiamato le radici cristiane della nostra società e l’idea di una laicità ancorata alla legge naturale e che lascia alla religione lo spazio pubblico per creare quel consenso etico comune che oggi appare appannato di fronte a quella che è stato indicato come l’avversario numero uno dal papa: il relativismo.
In Giordania, in Libano ma prima ancora nel discorso di Ratisbona ha ricordato il legame inscindibile tra ragione e fede e la necessità del dialogo tra le religioni e il rifiuto dell’uso del nome di Dio per giustificare la violenza.
Al centro del suo pontificato la gioia che deriva dalla fede ma anche il richiamo continuo alla difesa del creato e di quell’umanesimo che il cristianesimo ha forgiato: la difesa della vita e della famiglia che ha messo al centro della difesa della pace e dello sviluppo.
Ricordiamo con emozione le sue parole in difesa della famiglia aperta alla vita nel viaggio qui a Milano dove abbiamo partecipato alla santa messa da lui presieduta. Noi abbiamo avuto la gioia di partecipare anche alla GMG di Colonia , il suo esordio coi giovani, dove ha esortato i giovani a non vivere la fede come un prodotto di consumo, nel quale si prende solo ciò che piace. I giovani che gli sono sempre stati vicini, come a Loreto dove ha ricordato loro di non rinunciare ai propri sogni: nulla è impossibile a Dio.
Certo un grande maestro che ci ha richiamato all’Amore di Dio, alla Speranza, all’inscindibilità della questione antropologica e sociale, e sicuramente alla riscoperta del legame tra Europa e Cristianesimo. La sua profondità si è unita alla sua semplicità, le sue catechesi sempre mirabili strumenti per approfondire i temi di fede.
Il coraggio e la determinazione con cui ha affrontato lo scandalo dei preti pedofili ponendosi sempre a difesa dei ragazzi e delle vittime come nessuno aveva fatto prima.
Per capire BXVI bisognerà ancora leggerlo e approfondirlo. E forse la sua enciclica Spe Salvi ci aiuta anche a vivere con speranza questo momento di passaggio, affermava infatti che “ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente. La porta oscura del tempo, del futuro, è stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una vita nuova.”
Roma 11 febbraio 2013
A sinistra: il fulmine che ha colpito la Cupola di San Pietro. A destra: Ratzinger dopo l’annuncio ai cardinali
dal sito della Stampa
dal sito della Stampa
lunedì 11 febbraio 2013
Le dimissioni di Benedetto XVI
La notizia
delle dimissioni del papa è clamorosa e ha colto tutti di sorpresa, proprio per
questo, perché cosi inattesa ci ha scioccato e turbato. Come ha detto il Cardinale
Scola “abbiamo bisogno di assimilare questo momento”.
Delle sue dimissioni Benedetto XVI aveva già parlato, aveva già detto che avrebbe compiuto questo passo se avesse percepito di non essere più in grado di svolgere al meglio il suo compito, questo non toglie la sorpresa della decisione, tanto più per i tempi. Infatti siamo a metà dell’anno della fede e a solo un mese dalla Santa Pasqua.
Interessante la data scelta dal pontefice per l’annuncio delle sue dimissioni: la festa liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes. Siamo certi che Maria abbia guidato e proteggerà ancora Benedetto XVI.
Non è questo il momento, ma vorremmo porci la domanda se non sia stato lasciato troppo solo a portare il peso della guida della Chiesa, in un periodo travagliato, non solo all’esterno ma anche all’interno della Chiesa stessa.
Fin da ora preghiamo lo Spirito Santo perché vegli e guidi il futuro Conclave nella scelta del nuovo Papa.
Innanzitutto vogliamo
rivolgere un ringraziamento al papa per il suo servizio alla Chiesa, per la sua
guida salda nella fede, anche in momenti davvero difficili che hanno segnato il
suo pontificato. Lo ringraziamo per le sue parole che ci hanno illuminato e
hanno illuminato la Chiesa. Rivolgiamo una
preghiera a Dio perché lo custodisca e lo protegga.
Siamo sinceramente
vicini al Papa, che sicuramente avrà meditata a lungo nel cuore e nella
preghiera questa scelta, ma forse anche nella sofferenza, lo abbracciamo
simbolicamente. Delle sue dimissioni Benedetto XVI aveva già parlato, aveva già detto che avrebbe compiuto questo passo se avesse percepito di non essere più in grado di svolgere al meglio il suo compito, questo non toglie la sorpresa della decisione, tanto più per i tempi. Infatti siamo a metà dell’anno della fede e a solo un mese dalla Santa Pasqua.
Rimaniamo
preoccupati, come è normale che sia difronte ad una novità del genere a cui
nessuno era preparato, per lo svolgimento di questo passaggio storico nella
vita della Chiesa. Ma allo stesso tempo siamo fiduciosi nell’azione dello Spirito
e della Provvidenza che sempre hanno protetto e guidato la Chiesa. Il Signore
ha promesso che avrebbe protetto al Chiesa e di questo rimaniamo certi, come
del fatto che tutto è per il bene delle Chiesa. Siamo convinti della sincerità
della motivazione detta da Benedetto XVI e quindi escludiamo complottismi che
certo qualcuno troverà modo di sbandierare.
Come ha detto
il Cardinale Scola “Viviamo la decisione del Pontefice nella fede e nella
serenità, perché è presa da un uomo di Dio, dalla fede e dall’umiltà
assolutamente straordinarie, e ci ha per tanti anni comunicato un'intelligenza
profonda della fede e del senso del vivere tramite un magistero assolutamente
straordinario”.Interessante la data scelta dal pontefice per l’annuncio delle sue dimissioni: la festa liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes. Siamo certi che Maria abbia guidato e proteggerà ancora Benedetto XVI.
Non è questo il momento, ma vorremmo porci la domanda se non sia stato lasciato troppo solo a portare il peso della guida della Chiesa, in un periodo travagliato, non solo all’esterno ma anche all’interno della Chiesa stessa.
Fin da ora preghiamo lo Spirito Santo perché vegli e guidi il futuro Conclave nella scelta del nuovo Papa.
venerdì 8 febbraio 2013
Una campagna elettorale lontana dai veri problemi del paese
Tra attacchi e
proposte, possibili alleanze e presenze televisive la campagna elettorale
prosegue, scadendo a volte in toni esagerati e rimanendo lontano dai prolemi centrali che l'Italia dovrà affrontare.
Chi la guida è
sempre lui, Berlusconi, basterebbe guardare la sua imitazione fatta da Crozza
per capirlo, certo non abbiamo scordato le tante promesse mancate. Alcune
proposte poi tendono ad illudere gli italiani e a sviare dai veri problemi del paese.
Condivisibile invece l'aver messo al centro il tema delle tasse . L’eccessivo
carico fiscale sta impedendo un qualsiasi tentativo di ripresa economica e
soffocando il poco che è rimasto. Certo gli altri contendenti mancano del tutto
di proposte concrete e per questo tendono ad inseguire quanto dice Berlusconi.
Berlusconi ha comunque dimostrato che lui, da solo, è l’unico che può tener in
vita il centro destra e attrarre gli indecisi, un vero uomo da campagna elettorale.
Rischia però che quando si tratterà di trovare convergenze per i governo i suoi
si dividano.
Bersani, che fa
di tutto per non sbilanciarsi, appare poco concreto, inoltre pesa sul PD il
caso MPS. Partito favorito vede continuamente perdere consensi. L'alleanza
con Vendola non è in discussione e questo spaventa i moderati. In crisi
di consenso il centro sinistra rispolvera il tema del conflitto di interessi,
tema evanescente quanto la promessa del centro destra di togliere l’Irap:
sappiamo già che entrambe le cose non si faranno.
Vendola è
sempre più prosciugato da Grillo e Ingroia, come Casini e Fini a loro volta vedranno
erosi i loro consensi elettorali
dall'esposizione di Monti. A merito di Monti vanno le proposte di dismissione
di parte dei beni dello Stato e l'insistenza di mettere al centro una fase
riformista per i temi del lavoro e la lotta la parte più conservatrice, la
CGIL.
L’incognita più
grande è Grillo rilanciato dallo scandalo MPS e con una campagna elettorale per
le piazze, rischia di diventare determinante e in rapida ascesa con il botto
finale che sarà a piazza San Giovanni.Di certo non pagheremo più l’IMU sulla prima casa, scelta giusta e attesa, dovremo ringraziare Berlusconi che l’ha imposto come tema della campagna elettorale, tema scelto anche perché può vantare di aver già mantenuto la promessa di togliere le tasse sulla prima casa: è l’unica cosa che non gli si può rinfacciare. Molto meno sensata la proposta di restituirla.
Manca da parte di tutti il coraggio di mettere al centro una riforma fiscale a fovere della famiglia. Anche perchè il tema famiglia divide trasversalelmente gli schieramenti.
Sembra sicura al
momento l’ingovernabilità con i numeri
forniti dai sondaggi, ma mancano ancora 2 settimane. Appare chiara comunque la
prospettiva di un governo di coalizione e molto debole.
Pensiamo come
dice anche il presidente della Cei che serve un governo che affronti seriamente
tre priorità: lavoro, famiglia e riforme dello Stato.
martedì 5 febbraio 2013
Oltre gli slogan
Il procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola, ha rilasciato una dichiarazione che farà discutere: il condono fiscale ha «motivazioni intuitive e fondate».
«Il condono fiscale ha la ragione di deflazionare il contenzioso, di realizzare introiti in tempi rapidi che difficilmente potrebbero essere realizzati e le motivazioni di un condono sono abbastanza intuitive e fondate. Se funziona o meno, dipende dalle leggi».«Stiamo parlando - ha poi precisato - di condono fiscale perchè quello edilizio è un'altra cosa ed è proprio da evitare».
Nella menzogna perdiamo tutti
Mons Paglia nuovo presidente Pontificio Consiglio sulla Famiglia ha dichiarato che “Diremo che la famiglia è un patrimonio dell'umanità che va sostenuto e riconosciuto nei suoi diritti. In questo modo la Chiesa rende un servizio a tutti”, ha spiegato Paglia, annunciando prossime iniziative simili a Ginevra e al Parlamento Europeo. Ha ricordato che il matrimonio è tra uomo e donna e che l'approvazione dei matrimoni tra persone delle stesso sesso in Francia, per la Chiesa, è la punta dell'iceberg di un movimento culturale che sta mettendo in discussione quello che considera uno dei pilastri dell'umanità. Paglia ha riconosciuto il “coraggio” dei vescovi francesi contro la legge francese del matrimonio per tutti, in particolare le due grandi manifestazioni di piazza che hanno avuto il merito di aprire un “dibattito” sul controverso provvedimento. Purtroppo in Francia la legge è già stata approvata nonostante queste manifestazioni. Anche in Inghilterra il Parlamento si appresta a votare a favore del matrimonio gay anche se lì oltre la Chiesa Cattolica anche l' arcivescovo di Canterbury guida il fronte contrario. La cosa da notare è che in entrambi gli stati esistevano già leggi civili per le unioni omosessuali il che la dice lunga sull’ideologia del matrimonio gay che vuole eliminare le differenze sessuali. Paglia ha infatti detto a proposito che la Chiesa deve puntare “nell'affermazione della verità sulla persona umana, perché nella menzogna perdiamo tutti”.
Ha poi fatto un’affermazione riguardo alla modifica per le coppie di fatto delle leggi di diritto privato e dichiarazioni contro discriminazione omosex, tutti hanno colto l'occasione per fare titoloni secondo i quali la Chiesa apre alle unioni omosex, stravolgendo ancora una volta il significato delel dichiarazioni della Chiesa e dimenticando che la Chiesa è sempre stata contro le discriminazioni e che già ai tempi dei famigerati DICO sosteneva la modifica del diritto privato al posto di quello pubblico.
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