Tra attacchi e
proposte, possibili alleanze e presenze televisive la campagna elettorale
prosegue, scadendo a volte in toni esagerati e rimanendo lontano dai prolemi centrali che l'Italia dovrà affrontare.
Chi la guida è
sempre lui, Berlusconi, basterebbe guardare la sua imitazione fatta da Crozza
per capirlo, certo non abbiamo scordato le tante promesse mancate. Alcune
proposte poi tendono ad illudere gli italiani e a sviare dai veri problemi del paese.
Condivisibile invece l'aver messo al centro il tema delle tasse . L’eccessivo
carico fiscale sta impedendo un qualsiasi tentativo di ripresa economica e
soffocando il poco che è rimasto. Certo gli altri contendenti mancano del tutto
di proposte concrete e per questo tendono ad inseguire quanto dice Berlusconi.
Berlusconi ha comunque dimostrato che lui, da solo, è l’unico che può tener in
vita il centro destra e attrarre gli indecisi, un vero uomo da campagna elettorale.
Rischia però che quando si tratterà di trovare convergenze per i governo i suoi
si dividano.
Bersani, che fa
di tutto per non sbilanciarsi, appare poco concreto, inoltre pesa sul PD il
caso MPS. Partito favorito vede continuamente perdere consensi. L'alleanza
con Vendola non è in discussione e questo spaventa i moderati. In crisi
di consenso il centro sinistra rispolvera il tema del conflitto di interessi,
tema evanescente quanto la promessa del centro destra di togliere l’Irap:
sappiamo già che entrambe le cose non si faranno.
Vendola è
sempre più prosciugato da Grillo e Ingroia, come Casini e Fini a loro volta vedranno
erosi i loro consensi elettorali
dall'esposizione di Monti. A merito di Monti vanno le proposte di dismissione
di parte dei beni dello Stato e l'insistenza di mettere al centro una fase
riformista per i temi del lavoro e la lotta la parte più conservatrice, la
CGIL.
L’incognita più
grande è Grillo rilanciato dallo scandalo MPS e con una campagna elettorale per
le piazze, rischia di diventare determinante e in rapida ascesa con il botto
finale che sarà a piazza San Giovanni.Di certo non pagheremo più l’IMU sulla prima casa, scelta giusta e attesa, dovremo ringraziare Berlusconi che l’ha imposto come tema della campagna elettorale, tema scelto anche perché può vantare di aver già mantenuto la promessa di togliere le tasse sulla prima casa: è l’unica cosa che non gli si può rinfacciare. Molto meno sensata la proposta di restituirla.
Manca da parte di tutti il coraggio di mettere al centro una riforma fiscale a fovere della famiglia. Anche perchè il tema famiglia divide trasversalelmente gli schieramenti.
Sembra sicura al
momento l’ingovernabilità con i numeri
forniti dai sondaggi, ma mancano ancora 2 settimane. Appare chiara comunque la
prospettiva di un governo di coalizione e molto debole.
Pensiamo come
dice anche il presidente della Cei che serve un governo che affronti seriamente
tre priorità: lavoro, famiglia e riforme dello Stato.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.