giovedì 9 ottobre 2025

La Germania in crisi vuole abbandonare greendeal

La Germania sta vivendo una grave crisi economica dovuta all'aumento dei prezzi dell'energia, dovuto alli stop al nucleare e allo stop al gas russo, e alla grave crisi del settore automotive e di tutto il reparto dell'indotto. fino ad oggi la politica tedesca non si era opposta alle decisioni europee che impingono il cambio tecnologico verso lauto elettrica nel 2035. Persino il titolo della Porsche è crollato in borsa dovuto al flop di vendite del modello full electric trascinando al ribasso anche la Wolkswagen. Ditte legate all' automotive come la Bosch annunciano licenziamenti, già gli scorsi anni stabilimenti auto avevano annuncuato forti riduzioni della produzione e del personale. Oggi finalmente il nuovo governo tedesco ha battuto un colpo, e chiesto un cambio del green deal. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha detto che farà "di tutto" per revocare il divieto di vendita di nuove auto con motore a benzina o diesel nell’Unione Europea, previsto a partire dal 2035. Ha invocato la liberta di scegliere la tecnologia da usare per raggiungere obiettivi green in pratica ha invocato una neutralita tecnologica senza imposizione dell opzione elettrica. Ha chiesto inoltre di allungare i tempi per eaggiungere oviettivi. In questo è stato sostenuto dalLa presidente dell’associazione dell’industria automobilistica tedesca, e dalla segretaria del sindacato IG Metall,

sabato 4 ottobre 2025

Gaza Hamas Trump e i paradossi italiani

Mentre il mondo guardava e attendeva la risposta di Hamas al piano Trump in Italia uno sciopero e manifestazioni varie bloccavano il paese. In nessuna delle manifestazioni abbiamo visto la richiesta di liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas da 2 anni, in nessuna manifestazione alcun accenno per chiedere ad Hamas di accettare il piano di pace proposto da Trump e appoggiato da gran parte del mondo arabo e persino dall'autorita palestinese. Mentre Hamas accetta come premessa per attuare il piano di Trump la liberazione degli ostaggi la sinistra italiana ancora si opponeva ad ammettere che questa dovesse essere una richiesta ineludibile per avere la pace e per poter fermare la guerra come mostra il caso della premiazione della dottoressa Albanese pochi giorni fa. Alla fine la pace se si raggiungera sara grazie al Presidente americano Trump dipinto dalla sinistra come un fascista, un pericolo per la democrazia. Chi spieghera agli studenti omologati in una lettura distorta della realta tutto cio?

Hamas accetta proposta Trump

Hamas accetta proposta Trump, si inuziera con lo stop alle bombe usraeliane e alla liberazione degli ostaggi. ecco il commrnto di Trump suo suo social Truth "Based on the Statement just issued by Hamas, I believe they are ready for a lasting PEACE," "Israel must immediately stop the bombing of Gaza, so that we can get the Hostages out safely and quickly! Right now, it’s far too dangerous to do that. We are already in discussions on details to be worked out. This is not about Gaza alone, this is about long sought PEACE in the Middle East." Trump ringrazia anche i paesi arabi che ganno collaboratobe aiutato a raggiungere l'accordo.

venerdì 3 ottobre 2025

Sciopero illegittimo e sbagliato

Lo sciopero generale di oggi oltre ad essere stato dichiarato illegittimo per lo scarso preavviso con cui è stato proclamato, è anche sbagliato. Bambini che non possono andare a scuola senza giusto preavviso con el conseguenti difficoltà delle famiglie nel gestirli,  esami clinici e operazioni rinviate con pesanti ripercussioni su chi aspettava da mesi una visita o un intervento, molto gente perderà diverse ore di lavoro a causa dei disagi che gli impediranno di arrivare sul luogo di lavoro, le occupazioni di stazioni e binari poi sono vergognose e irrispettose sia della legge che delle necessità della gente.

Lo sciopero, come la stessa vicenda della flottiglia, è solo di natura politica. Una scelta vergognosa. Se volevano indire manifestazione a favore della palestina avrebbero potuto convocarle per sabato.

Riteniamo poi che le manifestazioni non possano del tutto dichiararsi pacifiche visti incidenti registrati a Torino e in altre città e anche occupazioni di stazioni ferroviarie e interruzioni del traffico sono un gesto ben lontano da una azione che possa descriversi come pacifica.

Tornando alla presunta origine dello sciopero riportiamo le parole di SE il Cardinale Pizzaballa pariarca di Gerusalemme, che già si era offerto di portare gli aiuti umanitari a disposizione della flottiglia a Gaza se solo li avessero sbarcati a Cipro, ma è chiaro che questo non era l'interesse di una iniziativa esclusivamente di carattere politico come dimostrano la presenza di militanti di organizzazioni ben note e di parlamentari e consiglieri regionali.

Pizaballa ha dichiarato «Avrei evitato un confronto così diretto, soprattutto pensando alla gente di Gaza, perché non porta nulla alla gente di Gaza, ecco non cambia decisamente la situazione». Pur riconoscendo le buone intenzioni degli organizzatori ha detto che questa iniziativa ho spostato lo sguardo e l'attenzione da ciò che accade realmente a Gaza. «Vedo tanta partecipazione, che è una cosa positiva, ma forse viene espressa anche in maniera troppo negativa. Bisognerebbe darle un’espressione più positiva» ha aggiunto.


Ricordiamo che anche la pretesa di voler aprire un corridoio umanitario a gaza era un pretesto visto che l'azione del nostro governo ha garantito sia la spedizine di aiuti umanitari in questi mesi, che l'arrivo in Italia di decine e decine di bambini feriti che sono curati negli ospedali italiani.

Infine bisognerebbe riflettere su alcuni slogan e parole usati per convocare la piazza, giustamente le manifestazioni sono lecite, ma i toni probabilmente no. Anche chi sostiene questi toni dovrà poi farsi carico della responsabilità dei danni e degli incidenti che inevitabilmente accompagneranno le manifestazioni, e non basterà sottolineare che la maggior parte dei manifestanti è stata pacifica, come purtroppo hanno fatto anche organi di informazione cattolica dopo gli incidenti alla stazine centrale di Milano di qualche giorno fa.

mercoledì 1 ottobre 2025

Piano Trump per il Medioriente

Trump ha proposto un piano di pace per Gaza, la Palestina e il Medioriente. Il governo israeliano lo ha accettato e molti paesi arabi lo sostengono tra loro Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Pakistan, Turchia, Qatar ed Egitto. Netanyahu si scusa col primo ministro del Qatar e da garanzie che non ci saranno altri bombardamenti in Qatar. Il Qatar e la sua mediazione sono importanti perché sono tra i pochi che potrebbero convincere Hamas ad accettare il piano di pace di Trump, essendo il Qatar il maggior finanziatore di Hamas.

I punti più importanti del piano sono:

Liberazione ostaggi in cambio di liberazione prigionieri palestinesi 

Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza

Ritiro graduale delle truppe israeliane da Gaza 

Salvacondotto e amnistia per tutti coloro che abbandoneranno Hamas e la lotta armata 

Progetto di governo internazionale provvisorio su Gaza ed estromissione di Hamas da ogni ruolo 

Discussione sul futuro stato dí Palestina, la Casa Bianca riconosce aspirazione del popolo palestinese a uno Stato, l'Autorità Nazionale Palestinese garantisce che sarà portato avanti un piano di riforme, potrebbero quindi crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e lo Stato palestinese,

Anche il Papa ha espresso sostegno al piano di Trump reputandolo una proposta realista.

Vedremo se le pressioni del mondo arabo, che ricordiamo fino ad ora è stato completamente assente e non ha assunto nessun ruolo e nessuna responsabilità per cercare soluzione al conflitto,  sapranno consigliare e convincere Hamas ad accettare il piano di pace. Un fallimento ricorderebbe al mondo che la responsabilità maggiore di questo conflitto è di Hamas, che loro non vogliono la pace. Se non accettassero mostrerebbero ancora una volta il loro disprezzo per la sofferenza della popolazione che pretendono di rappresentare.

Questo piano di Trump e la sua capacità di coinvolgere altri paesi mostra quanto le accuse di unilateralismo siano parte di una narrazione lontana dalla realtà.


martedì 30 settembre 2025

Stadio San Siro ennesima sconfitta di Sala


 La vicenda dello stadio San Sito si conclude dopo 6 anni con la vendita, qualcuno dice la svendita, dello stadio alle 2 società Milan e Inter. 

Eppure 6 anni fa il comune di Milano aveva avuto la possibilità di cedere lo stadio in concessione senza perderne la proprietà. Ma la proprietà non è la cosa più importante. Il fatto è che in 6 anni la giunta Sala non è stata capace di prendere una decisione e solo allo scadere dei termini imposti da Milan e Inter ha ceduto alla vendita oramai unica opzione possibile per tenere lo stadio a Milano. Nessun piano di ristrutturazione, nessun piano in generale, nessuna maggioranza nemmeno che lo appoggiasse. Infatti alla fine la delibera è passata grazie all’astensione di Forza Italia, voto che ha spaccato quindi entrambi gli schieramenti, PD Verdi e Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro .

Una gestione migliore avrebbe potuto vedere una soluzione guidata dal comune ma non ne é stato capace.

Sia chiaro lo stadio così com’è non andava più bene obsoleto e poco redditizio, pochi servizi al suo interno . ammodernamento o rifacimento spettava al comune deciderli ma non lo ha fatto. Alla fine sarà abbattuto, vedremo nel concreto il piano di rivalutazione dell’area. Certamente il contributo dei privati era ed è auspicabile, che il comune non abbia definito un progetto é indecoroso. Verrà persino stravolto la viabilità con pesanti conseguenze sull’area, significativo da questo punto di vista la chiusura del tunnel Patroclo, assurdo che sia a carico del Comune di Milano che destinerà 22 milioni di euro alla demolizione e al rifacimento del tunnel .

San Siro rappresenta forse per eccellenza il fallimento amministrativo di questa giunta.

domenica 28 settembre 2025

Il mondo della cultura italiana ostaggio della sinistra

 Al teatro La fenice scoppia la polemica contro la nomina a direttrice di Beatrice Lorenzi. Gli orchestrali protestano , il personale protesta , durante la prima  esecuzione dell’altra sera volantini vengono buttati in platea contro la sua nomina, tutto questo è scandaloso, ancora una volta si dimostra come chi abbia un’idea diversa dalla sinistra non possa avere spazio e tolleranza nel mondo della cultura italiano ostaggio purtroppo, di ideologie politiche che hanno una presunzione di superiorità morale che le pone come unica rappresentanza culturale del nostro paese.