sabato 5 marzo 2016

Libia caos morte e incertezza


La Libia è nel caos, scontri tra le diverse fazioni, bombardamenti anche di paesi stranieri, morti, rapimenti sono all'ordine del giorno come dimostra il caso degli italiani sequestrati mesi fa e uccisi ieri, per fortuna due sono stati liberati.

Si parla da mesi di un azione militare Usa-Gran Bretagna , Francia e Italia con comando italiano e gli Usa spingono per intervento e hanno chiesto all'Italia 5000 uomini. Certo la situazione è complicata due governi, l’isis che sul campo conta poche migliaia di uomini ma avanza, altre fazioni e tribù migliaia di uomini divisi in tante fazioni, tanto che si parla di dividere in 3 regioni la Libia come mostrato dalla figura.
Ma la verità è che i libici non ci vogliono ma gli interessi degli stati interessati Italia e Francia in primis sono forti e legati al petrolio, la cui produzione è crollata e gli introiti per la Libia sono passati da 50 miliardi dell’era Gheddafi a 150 milioni di oggi.
Poi c’èil problema della diffusione del terrorismo in nord Africa con Egitto e Tunisia coinvolti a contenerlo. Ma i paesi arabi si dividono sulle fazioni da sostenere.
L’Italia insiste che la missione parta dopo che i libici hanno chiesto il nostro intervento, pare ragionevole ma irrealistico visto che non si metteranno mai d'accordo tra di loro i libici.
Quindi l’intervento è molto rischioso e necessita di ingenti forze e ci espone a rappresaglie. Non ci sono obbiettivi certi della missione almeno non dichiarati pubblicamente a parte limitare espansione Isis e prender e controllo dei pozzi petroliferi.
Il rischio di ripetere l’errore del  2011 creando ancora più caos esiste , si potrebbe anche decidere un obbiettivo minore come il controllo dei porti , ma lo scenario rimane comunque complesso e complicato.
Ci aspettiamo che il Governo faccia un dibattito serio in Parlamento sulla Libia anche se alcune modifiche alle gerarchie di comando dei reparti scelti lascia presagire che le operazioni saranno fatte senza voto del Parlamento.

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