mercoledì 7 novembre 2012

Commento alle elezioni USA 2012

Obama rieletto con ampio margine, si aggiudica quasi tutti i cosiddetti swing state. Per i repubblicani una sconfitta cocente, anche se conservano la maggioranza alla camera e da qui ripartiranno per fare opposizione ad Obama.
Obama ha vinto, sicuramente grazie ad alcuni dati economici che sono risultati decisivi negli stati chiave, come in Ohio con il recupero dell’industria automobilistica , ma secondo noi altri due fattori sembrano essere stai decisivi. L’incapacità dei repubblicani di capire che devono cambiare politica verso gli immigrati per avvicinare il voto dei latinos, è quasi antiamericano pensare che l’America faccia una politica anti migratoria visto le dimensioni del continente e visto la sua origine. I repubblicani avranno anche in futuro sempre più difficoltà perché la demografia segnerà una sempre più significativa percentuale dei latinos, che però va detto ancora votano in percentuali bassissime anche se già determinanti come dimostra la Florida.
L’altro aspetto è il voto giovanile molto più favorevole ad Obama, e qui le preoccupazioni sono maggiori come dimostrano anche le vittorie dei referendum per la liberalizzazione della cannabis e quelli favorevoli ai matrimoni gay, all’eutanasia, su queste fasce sicuramente l’influsso culturale liberal sostenuto apertamente dalla politica di Obama sta cambiando la cultura americana. Questo purtroppo segnerà a medio termine anche l’Europa che su alcuni temi è già andata oltre in alcuni stati, vedi le adozioni a coppie formate da persone dello stesso sesso in Gran Bretagna e in Spagna (legge appena confermata dalla corte costituzionale) e in Francia dove c’è un’aspra battaglia, anche imprevista per certi versi per la sua portata, ma dove il governo è deciso ad andare avanti. Insomma sui temi etici c’è da preoccuparsi. Sarà sempre più difficile difendere certi valori perchè nonostante tutto, l’influenza culturale Usa ha ancora il suo peso.
Tutti certamente ci auguriamo che Obama in questo suo secondo mandato possa continuare e favorire una ripresa economica sana. Come detto alcune sue scelte sono state positive o cosi almeno sono state valutate, ma certamente la sua visione keynesiana con un forte intervento dello stato potrebbe avere come conseguenza l’aumento del debito con il rischio di una sempre maggiore esposizione verso i fondi sovrani stranieri. Un debito fuori controllo che come vediamo anche noi in Italia porterà poi a conseguenze gravi a lungo andare anche sull’economia reale e sull’indipendenza decisionale. Questa politica americana inoltre potrebbe indebolire anche in Europa la linea rigorista.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.