lunedì 14 novembre 2011

MA LA POLITICA SERVE

Oggi in un clima che, non senza ragioni, pensa che la politica sia incapace di agire per il bene pubblico, prevale un sentimento di soddisfazione per il governo Monti a cui si affidano le speranza di azioni tempestive proprio perché non politico. Ci sembra questa un'illusione un po' ingenua perché i provvedimenti del governo Monti dovranno essere approvati dai partiti in parlamento, e qui stanno i dubbi sulla vera efficacia che potrà avere un governo che coinvolge anime e idee molto distanti tra di loro. Secondo: nessuno anche se definito tecnico prescinde da un orientamento culturale e politico che contraddistingua la sua storia. In questo senso Monti dovrebbe rassicurare sia il centro destra che il centro sinistra essendo stato nominato commissario europeo sia dal governo Berlusconi che D'Alema. Ci sembra però che Monti rassicura gia' la BCE, la Germania della Merkel e la Francia di Sarkozy e alcuni ambienti bancari legati a Goldman Sachs (da cui provien anche Draghi) e comitato Bildenberg. Questo unanimità contrasta con quelle che molti economisti e commentatori indicano come le cause di questa crisi europea. La divaricazione tra poteri Bce e Commissione europea, tra la commissione e gli stati membri. Il ruolo che Francia e Germania sembrano aver assunto un ruolo guida con una specie di direttorio da cui cercano di condizionare i poteri della Bce (il presidente precedente Trichet era francese e la Merkel è contraria a dare maggior autonomia alla BCE). Allora se permettete tutta questa convergenza ci fa pensare che qualcosa non va. Non va neanche che siano i mercati a decidere i governi come successo in Grecia e sta succedendo in Italia con l'appoggio del presidente Napolitano. Se come cristiani ci diciamo contro il mercatismo come è possibile oggi sostenere queste scelte che invece lo potenziano dando ruoli guida a uomini provenienti dalle banche che sono all'origine della crisi? Non sarebbe meglio ammettere che l’Unione Europa deve essere rivista per evitare anche che la speculazione si abbattata sui singoli stati?
Vedremo se la squadra di Monti e il contenuto del programma e dei provvedimenti che si appresta a varare saranno capaci di affrontare queste sfide.
Il punto però essenziale che non condividiamo e che ci preoccupa è cancellare o meglio scavalcare la politica. Cosa accadrà se il parlamento ostacolerà, come accaduto al governo Berlusconi, alcuni provvedimenti? Cancelliamo il Parlamento? L’urgenza non può giustificare l’esproprio della politica che è irrinunciabile per comporre la conflittualità delle società moderne e per determinarne l’andamento e la guida.
Proprio per questi motivi visto che la soluzione Monti sembra inevitabile, meglio un governo politico caratterizzato dalla piena presa di responsabilità dei partiti con figure rappresentative, altrimenti il pantano parlamentare e l’immobilismo dei veti incrociati prevarranno e si giustificherà una delega politica extrademocratica. Inoltre il si a questo governo andra' condizionato a chiare richieste programmatiche in modo da determinarne i contenuti

1 commento:

  1. sentito da Giuliano Ferrara a "qui radio Londra" stasera e che invito a divulgare: l'euro non è la moneta unica, è una moneta straniera (il marco tedesco) che abbiamo accettato supinamente

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