Il Presidente della Repubblica andando un po’ oltre i suoi compiti ha lanciato un messaggio per cambiare la legge di cittadinanza. Vorremmo fare su questo punto alcune considerazioni.
Già oggi i bambini che nascono in Italia ed in Italia trascorrono la propria infanzia e la propria adolescenza, possono diventare italiani in modo assai semplificato, al compimento dell'età di 18 anni. Se si sono riscontrate delle problematiche o ostacoli amministrativi alle norme vigenti è giusto porvi rimedio. Ci sembra importante mantenere il fatto che per ricevere la cittadinanza ci debba essere una richiesta, cioè una scelta e questo può avvenire solo con il raggiungimento della maggiore età, l'età in cui anche ai cittadini italiani è concesso di poter esercitare la proprio cittadinanza in maniera attiva. Se si regala la cittadinanza a bambini alle cui famiglie magari interessa mantenere la cittadinanza d'origine non faremmo certo una cosa gradita. Chi ci dice che tutti gli stranieri voglio diventare cittadini italiani? o vogliono che lo diventino i loro figli? Fare la domanda e la richiesta fa prendere coscienza della cittadinanza, del suo valore, dei diritti ma anche dei doveri che si assumono con essa, questo problema fu sollevato anche in Francia anni fa. La cittadinanza non è poi così significativa per i minorenni , unico vantaggio riguarderebbe quel che riguarda i permessi di soggiorno , ma potremmo allora assistere a situazioni paradossali in cui non vengono concesse ai genitori rischiando quindi o di dividere le famiglie o di rendere automatico il soggiorno anche ai loro genitori, a prescindere dal fatto che rispettino i criteri stabili dalle leggi che regolano i flussi migratori. E' utile inoltre ricordare che i minorenni stranieri godono di tutti gli stessi diritti dei minorenni italiani e degli stessi servizi. Sostenere che il problema dell'integrazione si risolva attraverso uno status giuridico è fuorviante, altri fenomeni sociali e culturali sono preminenti . Ci sembra quindi una questione posta in maniera ideologica senza un’adeguata discussione, speriamo che in Italia d'ora in poi non tutto venga imposto dall'alto senza discuterne.
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