mercoledì 29 dicembre 2010

Film di Natale

Ieri sera siamo stati a vedere il film "La banda dei babbi Natale" di Aldo Giovanni e Giacomo, bellissimo divertentissimo. Una lezione di comicità che non ha bisogno di volgarità o doppi sensi o malizia. Un film per la famiglia.

La sera di Natale siamo stati a vedere il film "Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero", terzo episodio della saga delle Le cronache di Narnia. Il primo film rimane il più bello, ma questo è molto ben fatto. Come nel primo l’elemento religioso, cristologico, è presente con metafore molto esplicite, con citazioni bibliche e non deve stupire visto che l'autore del libro "Le cronache di Narnia" volutamento aveva voluto scrivere una storia con una forte ispirazione cristiana. Oggi questa simbologia necessita però di essere forse spiegata visto come si è andata perdendo nella cultura popolare odierna, mentre quando il libro veniva scritto e aveva una diffusione amplissima, la simbologia cristiana era ben conosciuta e quindi più facilmente intuita. Nel film si narra della lotta contro le tentazioni, i vizi capitali, le virtù, la lotta tra il bene e il male, la conversione e il crescere nella fede sono ben narrati attraverso le storie dei protagonisti. Un film per la famiglia.

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale 2010


Il Natale di Gesù, l’immagine del bambino raffigurato in tantissime opere e tramandato dalla tradizione popolare del presepio, ci richiamano un sentimento di dolcezza e tenerezza, ma fin da subito per Gesù e Maria e Giuseppe non fu facile. “Diede alla luce il suo figlio primogenito,lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo” (Luca2,7) e quasi
subito a ricordarci che la fede nel Bambino Gesù non è polizza assicurativa salva vita che ci risparmia dalle fatiche; anche la Chiesa nei due giorni successivi al
Natale ci fa riflettere e pregare con i brani dei martiri innocenti e del primo martire cristiano Santo Stefano.
Purtroppo ancora oggi dobbiamo ricordare molti martiri, pensiamo al martirio innocente dei bambini non nati e significativamente Benedetto XVI ha voluto iniziare l’Avvento richiamando la Chiesa ed il mondo alla difesa della vita nascente: “L’embrione è un nuovo essere vivente, dinamico e meravigliosamente
ordinato, un nuovo individuo della specie umana. Così è stato Gesù nel grembo di Maria; così è stato per ognuno di noi, nel grembo della madre”, di fronte al dramma
dell’aborto anche noi udiamo un grido “Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più” (Lc 2,18) . Pensiamo ancora ai cristiani che in Iraq, Pakistan, India, Cina, Sudan e in tanti paesi nel modo sono morti per rimanere fedeli a Gesù e alla Chiesa come diceva anche Benedetto XVI all’Angelus di santo Stefano del 2007 “Il martirio cristiano, così attuale anche nel nostro tempo, è esclusivamente un atto d'amore, verso Dio e verso gli uomini, compresi i persecutori». Un segno di questo «amore» è proprio la preghiera verso i «nemici» e i «persecutori», vissuto da tanti «figli e figlie della Chiesa nel corso dei secoli”. Ricordiamo in modo particolare monsignor Padovese che abbiamo conosciuto e che è stato ucciso in Turchia.
Perché festeggiare allora il Natale?
Non dobbiamo fermarci qui, il Natale deve rimandarci alla gioia e alla speranza, quella che ci ricordano i pastori e Isaia (Is 11,1-10) e che si incarna in quel bambino indifeso. Speranza in cui crediamo e che siamo chiamati ad annunciare perché Gesù è morto e risorto per noi.“L’uomo è vivo finché attende, finché nel suo
cuore è viva la speranza”, ha detto il Papa nell'Angelus nella prima Domenica di Avvento: “Si potrebbe dire che dalle sue attese l’uomo si riconosce”. Auguriamo a noi e te che leggerai questo messaggio di incontrare questa Speranza e cercare la risposta alla domanda con cui Benedetto XVI ha aperto l’Avvento “Io, che cosa attendo? A che cosa è proteso il mio cuore? E questa stessa domanda si può porre a
livello di famiglia, di comunità, di nazione. Che cosa unisce le nostre aspirazioni, che cosa le accomuna?”, vogliamo invitare noi e te a riscoprire e cercare visioni grandi, per nutrire gli spiriti e seminare nuovo, ragionevole, ottimismo.

domenica 19 dicembre 2010

Eugenetica high tech

Vogliamo ringraziare Vittorio Possenti per la lucida analisi svolta su Avvenire ( Vittorio Possenti su Avvenire) e per aver a nostro avviso centrato il problema, aver cioè richiamato la centralità della domanda : l’embrione umano è sino in fondo un essere umano a pieno titolo? E’ chiaro che se non lo è allora perchè stupirsi delle teorie eugenetiche? Questa mentalità un po’ utilitaristica in cui non tutte le vite hanno lo stesso valore si evidenzia in modo più esplicito nell'ambito dei malati terminali e non, per tornare poi drammaticamente all'ambito dei bambini malati come mostra il caso olandese: le cifre si riferiscono un continuo aumento, all’intero 2009 2.636 casi, più 13% rispetto al 2008. Spesso quando su questi argomenti presentiamo questo piano inclinato che porta alla selezione eugenetica, e a risolvere il problema della malattia eliminando il malato invece che il dolore veniamo guardati con sospetto. Quando si fa riflettere su come il progetto sia quello di separare completamente la sessualità dall'atto procreativo sembra che vogliamo solo presentare scenari irrealistici e apocalittici ma bene ha fatto Vittorio Possenti a richiamare quanto ha scritto il dott. Marino, che è quello che diversi anni fa ha scritto anche il dott. Veronesi esplicitamente nel libro "La libertà della vita". La loro strategia culturale è chiara, il controllo della vita e della morte che poi si trasformerà in una perdita di libertà, tema oggi usato per propagandare questi "nuovi diritti" come li chiamano. Culturalmente una società sempre più selettiva e che sempre più si pensa autonoma fino al punto di creare la vita e decidere la morte, ma non era forse questo il peccato originale, quello di credere di fare a meno di Dio? Il mondo cattolico è realmente consapevole della sfida?


«Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana». Citando la sua enciclica Spe salvi, Benedetto XVI ribadisce questo monito nel suo messaggio per la prossima Giornata mondiale del Malato (11 febbraio 2011).

martedì 14 dicembre 2010

Berlusconi ottiene la fiducia anche alla Camera

Berlusconi ottiene la fiducia anche alla Camera. Una vittoria politica. Vedremo adesso cosa accadrà, se Casini si sposterà nella maggioranza, se il gruppo di Fli resisterà, una cosa è certa Fini ha perso e dovrebbe dimettersi dalla Presidenza della Camera. Ci auguriamo che se il governo continui imprimi una svolta riformatrice a partire dal fisco, altrimenti una soluzione rapida che porti alle elezioni, comunque tutto ci pare sia rinviato a gennaio.
In ogni caso Berlusconi partirà da una posizione di forza avendo dimostrato che non ci sono maggioranze alternative alla sua, potrà trattare con Casini da premier in carica e non da dimissionario. Nel caso di elezioni potrà far valere la vittoria politica e la consapevolezza di non avere rivali.
Politicamente ne vedremo delle belle. Fini-Casini-Bersani si dimostrano fragili e anche un po’ ingenui avendo lasciato 10 giorni di pausa prima del voto che hanno favorito Berlusconi e logorato gli schieramenti avversari, Berlusconi già più volte si è dimostrato artefice di recuperi clamorosi come quello di oggi, un detto popolare dice di non vendere la pelle dell'orso prima che sia morto, qualcuno ha fatto male i conti e adesso ne pagherà politicamente le conseguenze.
Ci auguriamo solo che non succedano incidenti per le manifestazioni in corso oggi, dove molti sono stati convinti della prossimità di una svolta epocale e si sentiranno frustrati perchè erano ormai convinti che Berlusconi era finito.

martedì 7 dicembre 2010

2010: ennesime smentite per gli ecocatastrofisti

In merito alle questioni climatico-ambientali e alle risorse energetiche il dibattito continua ad essere molto vivace. Da sempre noi sosteniamo che l'ecocatastrofismo ed alcune scelte energetiche sono gonfiate ad arte per interessi economici e sono prive di fondamento.
É di questi giorni la notizia che Al Gore ha chiesto scusa per aver sostenuto gli incentivi economici al bio-fuel; lo ha detto ad Atene durante la “Green energy business conference” in un'intervista. "Non è stata una buona scelta politica", e ha ammesso, dopo due anni dalla crisi dei prezzi delle materie prime nel settore agro-alimentare, che c'è stata una relazione diretta tra il sostegno alle coltivazioni dirette alla produzione di bio-fuel e l'aumento dei prezzi del cibo: "The competition with food prices is real". Ma come mai ha sbagliato? E’ chiaro: era in campagna elettorale per le presidenziali e ha dato troppo retta ai contadini che chiedevano finanziamenti in questa direzione: attenzione però! a sostenerlo non siamo noi ma direttamente lui nell'intervista. Secondo il Fondo Monetario Internazionale i biocarburanti nella prima parte del 2008 sono stati responsabili del 20-30% dell’aumento dei prezzi dei cereali di quel periodo; secondo la Banca Mondiale addirittura del 75%. Ricordiamo che anche l'Unione Europea ha dovuto rivedere il suo piano per impedire che le coltivazioni di prodotti agricoli diminuissero troppo, anche se ancora oggi la UE ha come obiettivo che nel 2020 il 10% di tutti i carburanti d’Europa provenga da fonti rinnovabili. Pensate che negli USA il 41% della produzione di frumento nel 2010 è stata destinata al bio-fuel.
Purtroppo la strada degli incentivi economici per energie alternative continua pesantemente anche nel settore eolico, ma soprattutto dei pannelli solari. Come ha recentemente ribadito il professor Battaglia, dobbiamo realmente riflettere sull'impatto di questo dispendio di risorse finanziarie in un settore che non può risolvere il problema energetico: "Una centrale nucleare costa cinque miliardi. Un impianto, eolico o fotovoltaico, che produca la stessa energia, dieci volte tanto. Privarsi del nucleare per sole e vento è un business che toglie denaro a tutti per farlo intascare a pochi". ...l'articolo continua su cultura cattolica