venerdì 29 gennaio 2010

DONNE STRANIERE E IL DRAMMA DELL’ABORTO CLANDESTINO

La notizia è comparsa sul Corriere della Sera, aborti clandestini a Chinatown Dopo la denuncia della trasmissione «Le iene» sono state denunciate cinque persone. La «Clinica» degli orrori era in via Paolo Sarpi, poi era stata trasferita a Quarto Oggiaro per sfuggire alla polizia.
Esprimiamo sconcerto per la scoperta della pratica di aborti clandestini nella comunità cinese e per le modalità utilizzate, ci stupisce il fatto che a praticarla siano persone già condannate per lo stesso reato. Colpisce il numero elevato di aborti clandestini, quasi uno al giorno e che per scoprire la "clinica" sia stata necessaria l'inchiesta di una trasmissione televisiva.
Le autorità dovrebbero monitorare maggiormente le comunità di cittadini stranieri per prevenire altre situazioni simili evitando che persone senza scrupoli sfruttino le donne in condizioni economiche difficili, che si trovano magari a scegliere tra un lavoro e tenere il bambino e forse sono anche senza regolare permesso di soggiorno, inducendole ad aborti clandestini.
Bisogna fare sensibilizzazione culturale a favore della vita nelle comunità di cittadini stranieri e far conoscere i consultori pubblici e anche i CAV in modo da mettere in opera una rete di sostegno alle madri con problemi in modo da prevenire l'aborto come dice anche la legge 194.

D’altronde per chi pensasse che l'aborto clandestino non esiste più questo caso come anche precedenti situazioni alla stazione centrale di Milano e altri casi nel passato (Liguria e Napoli), mostrano che la clandestinità non è affatto sparita e manca una vera attenzione al problema. Nel 2006(ultimi dati disponibili )l'Istituto Superiore di Sanità stimava in 20.000 il numero degli aborti clandestini.

Quando si parla di integrazione troppo spesso si sottovaluta il tema della difesa della vita e di una promozione della cultura della vita.

L'aborto riguarda sempre più le donne straniere: i dati dicono che nel 32.2% dei casi le donne che abortiscono sono straniere (40.224 aborti nel 2007 relazione ministero Sanità del 2009), che hanno un tasso di abortività (che rappresenta il numero di IVG per 1000 donne in età feconda (15-49 anni)) 3-4 volte superiore alle italiane, le condizioni economiche sono in moltissimi casi la causa che spinge a scegliere l'aborto. Inoltre le donne con precedenti aborti sono il 27%, questa percentuale sale al 37% per le donne straniere.
Una vera emergenza troppo sottotaciuta. Rompiamo il silenzio su questo tema.

martedì 26 gennaio 2010

Gli eco-catastrofisti smentiti dai fatti

Quali sono i più catastrofici annunci sul clima degli ultimi anni?
Lo scioglimento dei ghiacciai e in particolare di quelli dell’Himalaya e l’innalzamento dei mari che sommergerebbero milioni di persone.

Quali le più sorprendenti proteste?
La riunione del governo delle Maldive svoltasi sott’acqua il 17 ottobre 2009 per denunciare il rischio che le isole vengano sommerse dall’aumento del livello dei mari e la riunione ad alta quota per il governo nepalese per denunciare la minaccia che incombe sui ghiacciai dell’Hymmalya.

Ma è vero che i ghiacciai scompariranno così in fretta come predetto e i mari si innalzeranno tanto?

NOOOOOOO! BUGIE e chi lo dice? Ma quelli che l’avevano predetto. Ecco la notizia di oggi su tutti i giornali per esempio sul Corriere della sera http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_gennaio_20/clima-himalaya-ghiacci_0749a970-05c8-11df-a1d7-00144f02aabe.shtml L’Onu ammette: «Himalaya, i ghiacci non si scioglieranno nel 2035» . Ma come solo nel 2007 le stessi fonti dicevano “I due terzi dei ghiacciai dell'Himalaya si stanno sciogliendo per il riscaldamento globale, fenomeno aggravato dalla «nube marrone» che avvolge l'Asia orientale,Lo indicano i dati del CNR” e invece oggi L'Ipcc (Gruppo intergovernativo dell'Onu sul cambiamento climatico), premio Nobel per la pace nel 2007, ha presentato le proprie scuse all'India, il cui governo aveva vivamente protestato per una previsione catastrofica. Nel 2007 l'Ipcc aveva infatti previsto che, se la tendenza al riscaldamento climatico resta quella attuale, i ghiacciai dell'Himalaya si scioglieranno entro il 2035, e forse anche prima. Sconvolgendo le vite di circa 2 miliardi di persone che vivono con l'acqua che scende dalla catena montuosa più alta del mondo. Dal Corriere si apprende che Yao Tandong, un glaciologo specializzato nell'altopiano del Tibet, in una recente conferenza internazionale ha indicato che al passo attuale i ghiacciai himalayani si scioglieranno per il 30% entro il 2030, per il 40% entro il 2050 e per il 70% entro la fine del secolo. Ma c’è da scommettere che anche questi dati verranno rivisti con l’avvicinarsi della scadenze.
E se a qualcuno era sfuggita la notizia della fine dell’estate del 2009 proveniente dalla Colorado Institute e confermata dalle rettifiche dell’IPCC i mari hanno rallentato la corsa anzi sembra che sia finito il ciclo di innalzamento. http://meteolive.leonardo.it/meteo-notizia.php?id=28030&x=1 Dal grafico tratto dal sito della University of Colorado, dedicato allo studio del livello dei mari, tramite i dati satellitari degli ultimi anni, mostrano una tendenza diversa a quella del decennio 1993-2003; se non altro un rallentamento, che rientra in un normale ciclo ventennale. L’IPCC stessa ha rivisto le previsioni iniziali di innalzamento dei mari da 88cm, e nel rapporto del 2007 ha ipotizzato uno forchetta da 18 a 59 cm entro il 2100. Il dato su cui si è posizionata la “scienza ufficiale” è una crescita del livello del mare di 3,2 mm/anno anche se non tutti concordano e tra gli anni ’60 e ’70, poi alla fine degli anni ’80, è stato addirittura di diventare negativo; cioè il livello dei mari si è abbassato e così anche nelle Maldive dove poi è rimasto stabile negli ultimi 30 anni (vedi anche http://www.svipop.org/sezioniTematicheArticolo.php?idArt=554 ). La "migliore" stima per i possibili cambiamenti di livello del mare attesi per il 2100 è di 10 centimetri ± 10 cm. Questo dato è stato successivamente rivisto a +5 cm ± 15 centimetri, un valore che comporterebbe effetti di entità assai ridotta se non trascurabile per gli abitanti delle aree costiere di tutto il pianeta. Nils-Axel Mörner Capo dell’Istituto di Geofisica e Geodinamica all’Università di Stoccolma (1991-2005) e Presidente della Commissione INQUA sulle variazioni del livello del mare e l’evoluzone costiera (1999-2003)

Perché i dati vengono cambiati?
Semplice perché col tempo i dati aumentano e si rivedono i modelli matematici ed inoltre alcuni modelli precedenti erano imprecisi o sbagliati o taroccati da dati incompleti o manipolati come dimostra la storia dello scandalo verificatosi alcuni giorni prima del convegno di Copenaghen quando c’era stata la diffusione di email, forse per l'intrusione di hacker russi, di ricercatori dell'università inglese di East Anglia in cui si ammetteva che alcuni dati erano stati «potenziati» per evidenziare meglio il riscaldamento globale.(vedi anche anche http://www.ilfoglio.it/soloqui/3900 )

In generale se non sappiamo prevedere con certezza le previsioni del tempo in un luogo preciso tra 3 giorni come si fa a dare per certo e numeri precisi sull’innalzamento dei mari, della temperatura, del ritiro dei ghiacciai e soprattutto dare come unica causa la CO2 e l’attività antropica? Nessuna certezza questo è quello che si può dire, dati mutevoli e non ancora tutti studiati non tutti i fattori presi in considerazione. Secondo il Ten. Col. dell’Aeronautica Militare, Guido Guidi nel protocollo di Kyoto veniva presentato un aumento della temperatura, in relazione all’anidride carbonica, nettamente superiore rispetto a quello reale. Il quantitativo di CO2 è passato da 280 a 380ppm con un aumento termico di 0,3°C – 0,6°C, contro i diversi gradi previsti dal protocollo. Per ora, quindi, il problema della CO2 è stato ingrandito. Forse, anzi sicuramente, sono bel altre le cause del riscaldamento globale. Una di queste potrebbe essere la corrente oceanica NINO che nel 1998 ha fatto segnare, con la sua massima attività, il picco massimo di incremento termico. Da quella data, la temperatura globale ha iniziato a scendere, soprattutto dagli anni 2000. http://www.meteo.ing.unibo.it/ii_convegno_meteo.htm
E lo stesso prof Franco Prodi direttore dell’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr dice a Il Foglio http://www.ilfoglio.it/cambidistagione/280 che “ La spiegazione e la previsione sul clima, oggi, non ci sono.Perché non si conoscono le nubi, la loro variabilità per effetto indiretto dell’aerosol (particelle e corpuscoli in sospensione in atmosfera, ndr), gli effetti diretti dell’aerosol stesso sui bilanci di radiazione… La CO2 influisce, ma lo stesso fa il metano. Se uno prende un modello di radiazione e l’adatta alla CO2 “vede” il riscaldamento, ma poi bisogna tener conto di tante altre variabili e incognite”. Secondo il Corriere, in uno studio che sarà prossimamente pubblicato dal Journal of Climate, rivista dell'American Meteorological Society, si evidenzia che, in base ai modelli attuali, dall'inizio dell'era industriale a oggi l'immissione nell'atmosfera di anidride carbonica avrebbe dovuto provocare un aumento della temperatura ben più alto di quello effettivamente registrato. Rispetto alla quantità di CO2 emessa, la temperatura sarebbe dovuta aumentare di 3,8 gradi Fahrenheit (2,11 gradi Celsius), invece è aumentata di 1,4 gradi Fahrenheit (0,78 °C).

L’errore più grande dell’ideologia ambientalista è considerare l’uomo come l'uomo come il problema e non come risorsa. Incentivando lo sviluppo economico e culturale delle popolazioni si tutela anche la natura (Caritas in Veritate n51). Al centro del vero sviluppo c’è poi l'apertura alla vita. Bisogna sviluppare un parametro culturale ottimista, non più basato sul conflitto tra attività lavorative e ambiente. L'idea di un mondo senza sviluppo esprime sfiducia nell'uomo e in Dio. È, quindi, un grave errore disprezzare le capacità umane di controllare le distorsioni dello sviluppo o addirittura ignorare che l'uomo è costitutivamente proteso verso l'« essere di più ». Assolutizzare ideologicamente il progresso tecnico oppure vagheggiare l'utopia di un'umanità tornata all'originario stato di natura sono due modi opposti per separare il progresso dalla sua valutazione morale e, quindi, dalla nostra responsabilità. (CV n14)

Dolore per Favara ma sconcertante la decisione del Vescovo

La vicenda di Favara ci ha molto colpito, vogliamo innanzitutto esprimere le nostre condoglianze e la nostra vicinanza alla famiglia. Questa tragedia deve richiamare tutti al vero fine della politica e dell'amministrazione che deve essere il bene comune e quindi deve avere al centro la persona. Ci sono gravi responsabilità, da chi ha effettuato probabilmente abusivamente i lavori per le cisterne dell'acqua, a chi non ha provveduto a fare i rilevamenti per la stabilità di quello come di tutti gli edifici del centro storico. Certamente però fa rabbia sapere che 56 appartamenti di case popolari la cui costruzione è terminata nel 2000 sono stati lasciati al vandalismo mentre avrebbero potuto essere assegnati alle famiglie e a questa famiglia colpita in modo cosi tragico.
In 9 anni non sono state fatte le graduatorie di assegnamento, ci chiediamo perchè nessuno è mai intervenuto?
Sconcertante rimane la decisione del Vescovo di non celebrare l'Eucarestia.
Nel Catechismo della Chiesa si legge che L'Eucaristia è fonte e culmine della vita ecclesiale, "mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo già alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna", "Dobbiamo dunque considerare l'Eucaristia come azione di grazie e lode al Padre, come memoriale del sacrificio di Cristo e del suo corpo, come presenza di Cristo in virtù della potenza della sua parola e del suo Spirito". "Cristo è il protagonista principale dell'Eucaristia" ed allora il Vescovo non può trasformarla in una manifestazione politica, svolga il suo ruolo di pastore della Chiesa e poi se vuole in separata sede perchè non chiede le dimissioni del sindaco e degli ex amministratori di Favara?

giovedì 21 gennaio 2010

Considerazioni in merito al processo breve

Il Senato ha approvato la cosiddetta legge del processo breve che pone il limite massimo di durata del processo per reati puniti con oltre 10 anni di carcere a 4 anni per il primo grado, 2 per l'appello e 18 mesi per il ricorso in Cassazione e per i casi di mafia e terrorismo sono addirittura previsti 5 anni per il primo grado, 3 per l'appello e 2 per il ricorso in Cassazione. Totale 10 anni.
Lo stato della giustizia in Italia è stato illustrato dal Ministro Angelino Alfano nel corso della sua relazione al Senato : 5.625.057 sono i procedimenti civili pendenti; 3.270.979 quelli penali. Il l 12% dei soli processi penali - prosegue Alfano - viene rinviato per omessa o irregolare notifica e lo stesso processo penale brucia, in media, 80 milioni di euro ogni anno per dichiarare prescritti 170.000 processi e cioe' 465 al giorno, festivi compresi. Oltre 30.000 cittadini hanno chiesto di essere indennizzati a causa dell'irragionevole durata del processo, ottenendo decine di milioni di euro di risarcimenti (fonte http://www.asca.it )
Premesso che le vicende giudiziarie di Berlusconi sicuramente hanno accelerato questo provvedimento, premesso che la soluzione migliore per proteggere le istituzioni e il Presidente del Consiglio da continue interferenze della magistratura era rappresentata dal lodo Alfano, ci sembra che nonostante alcune preoccupazioni sull’impatto sui processi già in corso, questa riforma sia necessaria e giusta. Una riforma che vada nella direzione di accorciare i tempi dei processi è giusta in quanto in Italia durano più i processi che le pene. Ci pare un vero sopruso che viola il diritto delle persone avere processi lunghissimi che non permettano in tempi ragionevoli di riconoscere ad una persona innocente e accusata ingiustamente di vedere riabilitato il suo nome e ristabilita la verità. Per chi è colpevole c’è poi da considerare che l’attuazione della pena non deve essere troppo dilazionata dal tempo rispetto a quando è stata commesso il reato, ci sono infatti due rischi, il primo evidente a tutti la mancanza di efficacia come strumento di deterrenza verso il reato stesso e in secondo luogo potrebbe verificarsi il caso che la condanna arrivi quando la persona ha già deciso di cambiare vita.
Molto più netto e senza controindicazioni il campo delle cause civili dove spesso le lungaggini scoraggiano fin dall’inizio l’intraprendere della causa. Una giustizia efficiente rappresenta anche un elemento di risparmio.
In generale poi paletti sulle tempistiche potrebbero consigliare a collezionare prove esaurienti evitando processi che poi terminano comunque con assoluzioni per insufficienza di prove. Spingerà cioè a lavorare con più oculatezza e con meno teoremi come che troppo spesso impediscono la ricerca della verità e il conseguimento della giustizia e fanno perdere fiducia nel sistema. Certo servirà una riorganizzazione e destinare risorse sufficienti.
In Italia per fortuna a differenza di altri paesi vige un criterio garantista secondo il quale io sono innocente fino a quando non viene provata la mia colpevolezza .

lunedì 18 gennaio 2010

OBAMA un anno dopo. Cosa è cambiato?

IL 20 GENNAIO di un anno fa si insediava alla Casa Bianca OBAMA.
Questa elezione ha suscitato fin dall'inizio grande speranza e molte aspettative. Sono state fatte molto promesse ed enunciate tante buone intenzioni. Ma cosa è realmente cambiato?
COme sono cambiati i rapporti internazionali? Come ha influito nei rapporti USA-Europa e USA-CINA? e nel rapporto con l'ISLAM ed il terrorismo? Quali i progressi nella risoluzioni dei conflitti locali e nella governance mondiale? Quali continuità con la linea di Bush? Nonostatnte gli annunci siamo sicuri che ci siano state relamente molte differenze? E in merito ai temi etici che più volte sono stati al centro del dibattito quali i cambiamenti? Bush aveva promosso e difesa la vita fin dal concepimento, OBAMA fin dai suoi primi provvedimenti sembra aver scelto un'altra strada.

PER APPROFONDIRE abbiamo organizzato un incontro VENERDI 22 IN Via Osoppo 2/ p.le Brescia ORE 21. Interverranno Vittorio Emanuele Parsi
Professore ordinario di Relazioni Internazionali all'Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano e Paolo Sorbi Professore di Sociologia all’Università Europea di Roma. Per maggiori info http://www.cccsanbenedetto.it

venerdì 15 gennaio 2010

Legge40 basta intromissioni dei giudici. No alla selezione eugenetica

Dopo aver letto dell'ennesima sentenza di un giudice che tende a stravolgere la Legge 40 ci siamo chiesti chi in Italia ha il compito di legiferare e quale sia il ruolo della magistratura. Allora abbiamo fatto riferimento alla costituzione e abbiamo trovato(Art. 70) che la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere e che (Art. 101) la giustizia è amministrata in nome del popolo e i giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Ma come è possibile allora che siano consentite tutte queste sentenze? Prima il tentativo però fallito di legittimare la diagnosi preimpianto respinto dalla sentenza della Corte Costituzionale 369 del 2006, poi nel 2009 la sentenza della stessa corte che con la sentenza 151 del 2009 ha abbattuto il limite numerico massimo di embrioni generabili per ciascun ciclo e il fatto che si dovesse procedere ad un unico impianto, ora questa sentenza di un giudice che consente l'accesso alla PMA di una coppia fertile in violazione della legge40 art4, che afferma che la fecondazione artificiale «è consentito solo quando sia accertata l’impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione». Più grave ancora la ragione per cui viene concessa cioè allo scopo di selezionare a scopo eugenetico, di questo si tratta visto che gli embrioni ritenuti malati vengono eliminati, e questo è vietato dalla legge 40 art13 ma anche dalla convenzione di Oviedo e anche dalla nostra costituzione che dice (Art. 2 e 3) nei quali si riconoscono e garantiscono i diritti inviolabili dell'uomo pari dignità sociale e eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione rimuovendo gli ostacoli impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Insomma una certa magistratura e quella parte sconfitta duramente nel referendum del 2005 non ha accettato di sottomettersi alla volontà popolare e alle leggi del parlamento.
Chi avrà il coraggio di dire basta e intervenire duramente contro questi magistrati che violano il loro compito istituzionalmente orientato? Perchè nessun richiamo da parte del CSM sempre cosi pronto a difendere il ruolo della magistratura ma solo nel cercare di orientare le leggi. La giustizia è proprio da riformare dalla cima ai piedi.
Colpisce naturalmente la situazione dei genitori ma leggendo bene l'articolo si capisce che questi genitori dopo aver perso una bambina per via della malattia di cui sono portatori hanno abortito altri 3 bambini, certo se l'aborto viene usato come selezione delle nascite e in particolare dei malati che problema c'e' a selezionarli in provetta allo stadio embrionale, per ottenerne uno sano? Proprio qui si evidenzia l'uso eugenetico sia dell'aborto che della diagnosi preimpianto. La diagnosi serve a cercare una malattia per curare nel comune senso della sanità qui invece se viene diagnosticata la malattia si procede all'eliminazione del malato. Si decide in base al rifiuto della sofferenza e al desiderio di avere un figlio sano, che sono sentimenti umani comprensibili, ma selezionare la vita ed eliminare il malato invece non lo è, è un ritorno ad un concetto di diritti umani precedente all'umanesimo cristiano di cu l'Italia è una delle patrie.
Ci piace allora ricordare le parole di Benedetto XVI "quando era in pieno svolgimento il processo di formazione dell’identità europea, l’esperienza cluniacense, diffusa in vaste regioni del continente europeo, ha apportato il suo contributo importante e prezioso. Ha richiamato il primato dei beni dello spirito; ha tenuto desta la tensione verso le cose di Dio; ha ispirato e favorito iniziative e istituzioni per la promozione dei valori umani; ha educato ad uno spirito di pace. Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché tutti coloro che hanno a cuore un autentico umanesimo e il futuro dell’Europa sappiano riscoprire, apprezzare e difendere il ricco patrimonio culturale e religioso di questi secoli".

sabato 9 gennaio 2010

Rosarno NO alla VIOLENZA, NO allo SFRUTTAMENTO, SI alle REGOLE

Rosarno un caso non imprevedibile ed emblematico di come l’immigrazione non gestita sfoci in sfruttamento, violenza e criminalità. Innanzitutto diciamo NO ad ogni tipo di violenza sia quella degli immigrati sugli abitanti di Rosarno che quella degli abitanti sugli immigrati. Rosarno è il secondo caso di rivolta di immigrati, il primo era stato a Castel Volturno. Ci sono delle analogie: tutti e due al sud, tutte e due in zone dove la manodopera straniera è usata in agricoltura, tutte e due in zone ad alta infiltrazione della criminalità organizzata italiana: il comune di Rosario è addirittura commissariato per mafia. Entrambi gli episodi nascono poi da sparatorie contro gli immigrati. Bisogna sottolineare che le condizioni in cui vengono fatti vivere gli immigrati in questi luoghi sono disumane e non degne di una società civile. Per chi si oppone ad un’immigrazione regolamentata questi episodi dovrebbero insegnare che nell’illegalità e nella mancanza di regole le vittime sono gli stessi immigrati sfruttati fin quasi schiavizzati. Inoltre in alcune zone nello sfruttamento il ruolo della criminalità è fuori di dubbio.
Se questi fatti fossero accaduti al nord subito si sarebbe gridato al razzismo ma al nord non si fa la caccia allo straniero come avviene oggi a Rosarno. Perché non si dice niente di come nel sud si verificano i problemi maggiori di sfruttamento e di integrazione. Anche in altre regioni come il Trentino e la Romagna ci sono i lavoratori stagionali per l’agricoltura ma le loro condizioni sono molto differenti.
E’ ora di applicare regole che stabiliscano ingressi gestiti ma anche assistiti con strutture abitative che lo Stato e chi richiede la manodopera deve fornire e provvedere. I lavoratori nelle campagne sono visibili a tutti e dovuti sono i controlli perché non ci sia un loro sfruttamento e severe le pene per chi se ne approfitta. Per evitare queste situazioni bisogna dire basta e colpire duramente chi specula sugli immigrati gravandoli di affitti per posti letto indecenti e con salari ridicoli. Bisogna dare un limite all’immigrazione clandestina che è presupposto allo sfruttamento. Principio irrinunciabile è sempre la tutela della dignità della persona. Siamo contro la violenza e chiunque, di qualunque parte sia, a Rosarno o altrove si è macchiato di episodi di violenza deve essere condannato dalla giustizia.