giovedì 30 ottobre 2025

La prossima guerra sarà contro i narcotrafficanti

Appariva chiaro già da molto, alcuni stati e alcune città sono in mano ai narcotrafficanti.

Ora sembra che ci sia la volontà di contrastare l'immenso potere che hanno i cartelli della droga.

Il primo passo è stata la decisione del presidente degli Stati uniti d'America di equiparare le bande legate al narcotraffico alle organizzazione terroristiche. Certamente poi il blocco dell'immigrazione dal confine sud tra USA e Messico a seguito della violenta (e in certi termini disuamana) campagna anti immigrazione lanciata negli USA ha ridotto tale traffico. Poi è seguita la decisione sempre degli USA di attaccare nei Caraibi, in acque internazionali, le barche che trasportano droga dal Venezuela agli USA.

Ora Trump sta negoziando con la Cina per ridurre lo spaccio del fentanyl che tante vittime ha fatto negli scorsi anni in USA.

Di ieri la notizia che in Brasile a Rio de Janeiro è stata fatta una azione di polizia cruenta contro una delle principali bande che controlla le favelas ed è dedita al narcotraffico.

Sappiamo che negli scorsi anni una delle più terribili e violente gang, la MS13 è stata duramente attaccata in San Salvador dal nuovo Presidente che ne ha fatto una questione di sicurezza nazionale.

Insomma si delinea come un fatto che la guerra ai narcotrafficanti sarà probabilmente la guerra del futuro.


giovedì 16 ottobre 2025

Hamas approfitta della tregua per uccidere ancora

Un movimento terrorista è tale perchè usa il terrore contro gli altri e cosi Hamas continua ad esercitare il suo terrore nella Striscia di Gaza. Approfittanto del ritiro dell'esercito israeliano ha usato le prime ore di tregua per uccidere oppositori interni e sospetti fiancheggiatori dell'esercito israeliano, senza alcun processo ovviamente, con esecuzioni pubbliche diventate virali proprio per trasmettere un chiaro messaggio. 

E' inacettabile e dovrebbe far riflettere tutti su come questo movimento consideri la vita del proprio popolo, uno strumento per tenere il potere, sacrificabile come dimostrato dal fatto di essersi fatto scuso dalle popalazine in questi 2 anni di guerra. 

Per questi palestinesi uccisi da Hamas non vedremo manifestazioni di piazza ovviamente.

lunedì 13 ottobre 2025

In Palestina si guarda alla pace e a Milano scoppia la violenza

In Israele e a Gaza si festeggia la fine della guerra e a Milano scoppia la violenza al di fuori di Palazzo Marino sede del comune. Lo avevamo detto che una volta accesa la piazza in mido ideologico sarebbe stato difficile placare le anime oltranziste e violente e cosi sta avvenendo. Sligan come quelli sentiti a Milano "la Palestina dal mare al Giordano" denitano una visione del Medioriente che ancora pretende di cancellare Israele e che è inacettabile. Bene ha fatto il consiglio comunale a confermare il gemellaggio della nostra vitta con Telaviv lascuando aperti ponti e dialogo invece di assecondare chi vuolo solo distruggere.

MEDIORIENTE IL TRIONFO DI TRUMP



Trump Trionfa in Medioriente, ottiene la liberazine degli ultimi ostaggi israeliani e ferma la guerra, come giustamente ha rivendicato. Il suo ruolo e' stato determinante e sorprende, ma non tanto, che di fronte al suo inaspettato successo chi fino  a poco tempo fa evocava la pace come priorita' assoluta, oggi faccia fatica a gioirne sperando quasi in un suo fallimento.

Trump In Israele e' stato accolto come un grande amico e tutti hanno riconosciuto il suo ruolo nel porre a termine il conflitto.
A Sharm el-Sheikh Europa e mondo Arabo sunnita si sono raccolti intorno a lui per cercare di ridisegnare il Medioriente.

Qualcuno dice che lo ha fatto solo per interessi economici, ma anche la guerra e' stata fatta con interessi economici che l'hanno sostenuta. Forse saranno proprio gli affari a salvare il Medioriente, le aspettative per la ricostruzione e gli affari che cresceranno insieme alle relazioni  bilaterali con Israele potrebbero finalmente cancellare ideologia e fanatissmo che hanno bloccato fino ad oggi ogni processo di pace, non stupisce quindi che chi vi si oppone siano le sinistrre liberal, che non vogliono concedere a Trump il trionfo, la destra oltranzista ebraica ostaggio di una visione messianica sulla terra di Israele e l'estremismo islamico anche esso osttaggio dell'ideologia del possesso della terra e della estromissione degli infedeli.

Alla base di tutto questo, come ha ricordato Trump oggi, va data una speranza di un mondo migliore anche ai figli dei palestinesi altrimenti tutto sara' vano. Da questa prospettiva divrebbe scaturire una una entità palestinese autonoma in grado di vivere pacificamente accanto a Israele.


venerdì 10 ottobre 2025

Hamas e Israele accettano piano di Pace di Trump

Trump ha raggiunto un accordo storico che ha portato alla firma di un piano di pace per il Medioriente da parte di Hamas e del governo israeliano. Un progetto che potrebbe segnare una svolta nel Medioriente, vedremo. Trump e' riuscito dove gli altri hanno fallito e ci e' riuscito coinvolgendo il mondo arabo sunnita e la Turchia e l'Arabia Saudita in particolare, certamente anche la socnfitta imposta all'Iran ha facilitato l'accordo, come le pressioni di Trump su Netanyahu. Il piano di pace articolato in 20 punti ovviamente e' ancora pieno di incognite e rappresenta un compromesso che scontenta entrambe le parti ma proprio per questo ha funzionato.

Premio Nobel per la pace accende riflettori su dittatura Venezuela

Oggi e' stato assegnato il premio Nobel per la Pace a María Corina Machado, donna dell'opposizione al regime chavista di Maduro in Venezuela. E' stata scelta per la sua lotta per la democrazia anche se le sue posizioni sono entrate spesso in conflitto con l'opposizione moderata venezuelana. Certamente come semrpe la scelta e' anche una scelta poliica che riaccende i riflettori sulla dittatura venezuelana che e' stata all'origine di una delle maggiori emergenze umanitarie degli ultimi anni con una emigrazione di milioni di venezuelani, si stima possana essere piu' di 7 milioni di persone che hanno lasciato il paese per sfuggire alla povertà e alla crisi economica e politica che ha impoverito il Venezuela. La maggior parte di questi profughi sono andati in altri paesi dell'America Latina. Negli ultimi mesi la stessa amministrazione Trump aveva riacceso il dibattito sul Venezuela, un regime dittatoriale sempre piu' legato al narcotraffico e infatti Trump ha ordinato l'affondamente nelle ultime settimane di 3 imbarcazioni venezuelane accusate di contrabbando di droga. La scelta ha ovviamente scontentato Tramp che ambiva al premio dovo aver lavorato per il cessate il fuoco e un piano di pace per il medioriente e d aver contribuito a chiudere anche la crisi del Nagorno Karabakh portando azeri e armeni a firmare un trattato dopo decenni di guerra. Ha poi contribuito ad allentare la tensione tra Pakistan e India che si contendono il Kasmir. Trump ha anche portato alla firma a Washington di un accordo di pace tra Congo e Ruanda.

giovedì 9 ottobre 2025

La Germania in crisi vuole abbandonare greendeal

La Germania sta vivendo una grave crisi economica dovuta all'aumento dei prezzi dell'energia, dovuto alli stop al nucleare e allo stop al gas russo, e alla grave crisi del settore automotive e di tutto il reparto dell'indotto. fino ad oggi la politica tedesca non si era opposta alle decisioni europee che impingono il cambio tecnologico verso lauto elettrica nel 2035. Persino il titolo della Porsche è crollato in borsa dovuto al flop di vendite del modello full electric trascinando al ribasso anche la Wolkswagen. Ditte legate all' automotive come la Bosch annunciano licenziamenti, già gli scorsi anni stabilimenti auto avevano annuncuato forti riduzioni della produzione e del personale. Oggi finalmente il nuovo governo tedesco ha battuto un colpo, e chiesto un cambio del green deal. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha detto che farà "di tutto" per revocare il divieto di vendita di nuove auto con motore a benzina o diesel nell’Unione Europea, previsto a partire dal 2035. Ha invocato la liberta di scegliere la tecnologia da usare per raggiungere obiettivi green in pratica ha invocato una neutralita tecnologica senza imposizione dell opzione elettrica. Ha chiesto inoltre di allungare i tempi per eaggiungere oviettivi. In questo è stato sostenuto dalLa presidente dell’associazione dell’industria automobilistica tedesca, e dalla segretaria del sindacato IG Metall,

sabato 4 ottobre 2025

Gaza Hamas Trump e i paradossi italiani

Mentre il mondo guardava e attendeva la risposta di Hamas al piano Trump in Italia uno sciopero e manifestazioni varie bloccavano il paese. In nessuna delle manifestazioni abbiamo visto la richiesta di liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas da 2 anni, in nessuna manifestazione alcun accenno per chiedere ad Hamas di accettare il piano di pace proposto da Trump e appoggiato da gran parte del mondo arabo e persino dall'autorita palestinese. Mentre Hamas accetta come premessa per attuare il piano di Trump la liberazione degli ostaggi la sinistra italiana ancora si opponeva ad ammettere che questa dovesse essere una richiesta ineludibile per avere la pace e per poter fermare la guerra come mostra il caso della premiazione della dottoressa Albanese pochi giorni fa. Alla fine la pace se si raggiungera sara grazie al Presidente americano Trump dipinto dalla sinistra come un fascista, un pericolo per la democrazia. Chi spieghera agli studenti omologati in una lettura distorta della realta tutto cio?

Hamas accetta proposta Trump

Hamas accetta proposta Trump, si inuziera con lo stop alle bombe usraeliane e alla liberazione degli ostaggi. ecco il commrnto di Trump suo suo social Truth "Based on the Statement just issued by Hamas, I believe they are ready for a lasting PEACE," "Israel must immediately stop the bombing of Gaza, so that we can get the Hostages out safely and quickly! Right now, it’s far too dangerous to do that. We are already in discussions on details to be worked out. This is not about Gaza alone, this is about long sought PEACE in the Middle East." Trump ringrazia anche i paesi arabi che ganno collaboratobe aiutato a raggiungere l'accordo.

venerdì 3 ottobre 2025

Sciopero illegittimo e sbagliato

Lo sciopero generale di oggi oltre ad essere stato dichiarato illegittimo per lo scarso preavviso con cui è stato proclamato, è anche sbagliato. Bambini che non possono andare a scuola senza giusto preavviso con el conseguenti difficoltà delle famiglie nel gestirli,  esami clinici e operazioni rinviate con pesanti ripercussioni su chi aspettava da mesi una visita o un intervento, molto gente perderà diverse ore di lavoro a causa dei disagi che gli impediranno di arrivare sul luogo di lavoro, le occupazioni di stazioni e binari poi sono vergognose e irrispettose sia della legge che delle necessità della gente.

Lo sciopero, come la stessa vicenda della flottiglia, è solo di natura politica. Una scelta vergognosa. Se volevano indire manifestazione a favore della palestina avrebbero potuto convocarle per sabato.

Riteniamo poi che le manifestazioni non possano del tutto dichiararsi pacifiche visti incidenti registrati a Torino e in altre città e anche occupazioni di stazioni ferroviarie e interruzioni del traffico sono un gesto ben lontano da una azione che possa descriversi come pacifica.

Tornando alla presunta origine dello sciopero riportiamo le parole di SE il Cardinale Pizzaballa pariarca di Gerusalemme, che già si era offerto di portare gli aiuti umanitari a disposizione della flottiglia a Gaza se solo li avessero sbarcati a Cipro, ma è chiaro che questo non era l'interesse di una iniziativa esclusivamente di carattere politico come dimostrano la presenza di militanti di organizzazioni ben note e di parlamentari e consiglieri regionali.

Pizaballa ha dichiarato «Avrei evitato un confronto così diretto, soprattutto pensando alla gente di Gaza, perché non porta nulla alla gente di Gaza, ecco non cambia decisamente la situazione». Pur riconoscendo le buone intenzioni degli organizzatori ha detto che questa iniziativa ho spostato lo sguardo e l'attenzione da ciò che accade realmente a Gaza. «Vedo tanta partecipazione, che è una cosa positiva, ma forse viene espressa anche in maniera troppo negativa. Bisognerebbe darle un’espressione più positiva» ha aggiunto.


Ricordiamo che anche la pretesa di voler aprire un corridoio umanitario a gaza era un pretesto visto che l'azione del nostro governo ha garantito sia la spedizine di aiuti umanitari in questi mesi, che l'arrivo in Italia di decine e decine di bambini feriti che sono curati negli ospedali italiani.

Infine bisognerebbe riflettere su alcuni slogan e parole usati per convocare la piazza, giustamente le manifestazioni sono lecite, ma i toni probabilmente no. Anche chi sostiene questi toni dovrà poi farsi carico della responsabilità dei danni e degli incidenti che inevitabilmente accompagneranno le manifestazioni, e non basterà sottolineare che la maggior parte dei manifestanti è stata pacifica, come purtroppo hanno fatto anche organi di informazione cattolica dopo gli incidenti alla stazine centrale di Milano di qualche giorno fa.

mercoledì 1 ottobre 2025

Piano Trump per il Medioriente

Trump ha proposto un piano di pace per Gaza, la Palestina e il Medioriente. Il governo israeliano lo ha accettato e molti paesi arabi lo sostengono tra loro Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Pakistan, Turchia, Qatar ed Egitto. Netanyahu si scusa col primo ministro del Qatar e da garanzie che non ci saranno altri bombardamenti in Qatar. Il Qatar e la sua mediazione sono importanti perché sono tra i pochi che potrebbero convincere Hamas ad accettare il piano di pace di Trump, essendo il Qatar il maggior finanziatore di Hamas.

I punti più importanti del piano sono:

Liberazione ostaggi in cambio di liberazione prigionieri palestinesi 

Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza

Ritiro graduale delle truppe israeliane da Gaza 

Salvacondotto e amnistia per tutti coloro che abbandoneranno Hamas e la lotta armata 

Progetto di governo internazionale provvisorio su Gaza ed estromissione di Hamas da ogni ruolo 

Discussione sul futuro stato dí Palestina, la Casa Bianca riconosce aspirazione del popolo palestinese a uno Stato, l'Autorità Nazionale Palestinese garantisce che sarà portato avanti un piano di riforme, potrebbero quindi crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e lo Stato palestinese,

Anche il Papa ha espresso sostegno al piano di Trump reputandolo una proposta realista.

Vedremo se le pressioni del mondo arabo, che ricordiamo fino ad ora è stato completamente assente e non ha assunto nessun ruolo e nessuna responsabilità per cercare soluzione al conflitto,  sapranno consigliare e convincere Hamas ad accettare il piano di pace. Un fallimento ricorderebbe al mondo che la responsabilità maggiore di questo conflitto è di Hamas, che loro non vogliono la pace. Se non accettassero mostrerebbero ancora una volta il loro disprezzo per la sofferenza della popolazione che pretendono di rappresentare.

Questo piano di Trump e la sua capacità di coinvolgere altri paesi mostra quanto le accuse di unilateralismo siano parte di una narrazione lontana dalla realtà.