Lo sciopero generale di oggi oltre ad essere stato dichiarato illegittimo per lo scarso preavviso con cui è stato proclamato, è anche sbagliato. Bambini che non possono andare a scuola senza giusto preavviso con el conseguenti difficoltà delle famiglie nel gestirli, esami clinici e operazioni rinviate con pesanti ripercussioni su chi aspettava da mesi una visita o un intervento, molto gente perderà diverse ore di lavoro a causa dei disagi che gli impediranno di arrivare sul luogo di lavoro, le occupazioni di stazioni e binari poi sono vergognose e irrispettose sia della legge che delle necessità della gente.
Lo sciopero, come la stessa vicenda della flottiglia, è solo di natura politica. Una scelta vergognosa. Se volevano indire manifestazione a favore della palestina avrebbero potuto convocarle per sabato.
Riteniamo poi che le manifestazioni non possano del tutto dichiararsi pacifiche visti incidenti registrati a Torino e in altre città e anche occupazioni di stazioni ferroviarie e interruzioni del traffico sono un gesto ben lontano da una azione che possa descriversi come pacifica.
Tornando alla presunta origine dello sciopero riportiamo le parole di SE il Cardinale Pizzaballa pariarca di Gerusalemme, che già si era offerto di portare gli aiuti umanitari a disposizione della flottiglia a Gaza se solo li avessero sbarcati a Cipro, ma è chiaro che questo non era l'interesse di una iniziativa esclusivamente di carattere politico come dimostrano la presenza di militanti di organizzazioni ben note e di parlamentari e consiglieri regionali.
Pizaballa ha dichiarato «Avrei evitato un confronto così diretto, soprattutto pensando alla gente di Gaza, perché non porta nulla alla gente di Gaza, ecco non cambia decisamente la situazione». Pur riconoscendo le buone intenzioni degli organizzatori ha detto che questa iniziativa ho spostato lo sguardo e l'attenzione da ciò che accade realmente a Gaza. «Vedo tanta partecipazione, che è una cosa positiva, ma forse viene espressa anche in maniera troppo negativa. Bisognerebbe darle un’espressione più positiva» ha aggiunto.
Infine bisognerebbe riflettere su alcuni slogan e parole usati per convocare la piazza, giustamente le manifestazioni sono lecite, ma i toni probabilmente no. Anche chi sostiene questi toni dovrà poi farsi carico della responsabilità dei danni e degli incidenti che inevitabilmente accompagneranno le manifestazioni, e non basterà sottolineare che la maggior parte dei manifestanti è stata pacifica, come purtroppo hanno fatto anche organi di informazione cattolica dopo gli incidenti alla stazine centrale di Milano di qualche giorno fa.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.