sabato 14 giugno 2025

É Guerra tra Israele ed Iran

 



É Guerra tra Israele ed Iran, come ha comunicato il governo israeliano, quella di questi giorni non è una nuova operazione militare contro l’Iran, ma una vera guerra contro l’Iran e la sua minaccia di un programma per dotarsi della bomba atomica. Una guerra evidentemente preparata a lungo come dimostrano gli attacchi israeliani di questi giorni e le uccisioni mirate della prima linea dell’esercito iraniano e delle guardie della rivoluzione, come già successo contro Hamas ed Hezbollah, Israele ha mirato subito alla decapitazione delle linee di comando del suo nemico.

Gli attacchi principali sono avvenuti contro i siti di arricchimento dell’uranio e hanno colpito anche numerosi scienziati.

In risposta l’Iran ha lanciato tre ondate di attacchi missilistici contro Israele.

Nell'udienza di oggi nella Basilica di San Pietro, il Papa esprime la preoccupazione per la situazione in Medio Oriente e invita ad un impegno per il dialogo e il rispetto reciproco “Nessuno dovrebbe mai minacciare l’esistenza dell’altro. È dovere di tutti i Paesi sostenere la causa della pace, avviando cammini di riconciliazione e favorendo soluzioni che garantiscano sicurezza e dignità per tutti!

Papa Leone XIV poi ha invitato a “costruire un mondo più sicuro e libero dalla minaccia nucleare”. Esso, afferma, “va perseguito attraverso un incontro rispettoso e un dialogo sincero per edificare una pace duratura, fondata sulla giustizia, sulla fraternità e sul bene comune”.

Nell’ultimo mese ricordiamo che USA e IRAN si sono ripetutamente incontrati per trovare un nuovo accordo per mettere sotto controllo il programma di arricchimento dell’uranio in Iran. A seguito dell’attacco israeliano i colloqui sono stati sospesi.

L'Italia accoglie e cura i bambini di Gaza


L'Italia continua ad accogliere e curare i bambini di Gaza. dall'inizio della guerra sono 150 i bambini curati in Italia come ricorda il ministro degli esteri Tajani : “L’Italia, da qualsiasi parte arriveranno in futuro bambini vittime delle guerre, li curerà sempre. Ne avevamo già accolti 130 da Gaza, oggi con i tre aerei militari arrivati a Linate, Pratica di Mare e Villafranca saliamo a 150, e continueremo”.

Tra i bambini arrivati c’è anche Adam, 11 anni, l'unico bambino sopravvissuto dalla famiglia di una pediatra in servizio all’ospedale palestinese di Nasser al momento della tragedia, 9 suoi fratellini e suo papà sono morti nel raid israeliano del 23 maggio sulla Striscia.

Insieme ai bambini sono arrivati i loro genitori.


lunedì 9 giugno 2025

Se il referendum sulla citadinanza diventa un caso politico


Il referendum sulla cittadinanza chiedeva di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza legale richiesto per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri maggiorenni extra-comunitari. 

Se si guardano i numeri in Europa, l’Italia risulta tra i primi paesi in termini di concessioni di nuove cittadinanze,

i dati Eurostat mostrano che negli ultimi 10 anni infatti l'Italia è tra i primi paesi tra i 27 dell'Unione Europea per numero di stranieri naturalizzati ogni anno.

Quindi non esisteva un vero problema così urgente da richiedere un referendum, ma nonostante questo il tema come sappiamo è molto divisivo e ci sono visioni diametralmente opposte tra destra e sinistra su questo tema. Questo almeno è quello che appare ascoltando i politici.

Ma il risultato del referendum apre un caso politico, perché presumendo che la stragrande maggioranza delle persone che sono andate a votare siano di centro sinistra, si può osservare che il 35% di questo elettorato si è espresso contro questa modifica, cioè anche a sinistra, negli elettori, il tema preoccupa e questo dovrebbe illuminare la classe dirigente della sinistra che invece non sa leggere la realtà nemmeno di quello che pensa il proprio elettorato.

Questo risultato così clamoroso azzera per il momento ogni possibilità di modifica del regolamento per concedere la cittadinanza.


Cosa ci suggerisce il risultato dei 5 referendum

Cosa ci suggerisce il risultato dei 5 referendum a cui gli italiani erano chiamati a rispondere? La prima cosa del tutto scontata che ancora una volta i referendum non raggiungono il quorum sufficiente per essere valide, accede così da molti anni, a parte il caso del referendum sull’acqua del 2011. Questa volta i votanti sono stati solo il 30%.

Questo dipende dal fatto che il tema su cui vengono posti i quesiti referendari non interessa significativamente le persone che spesso giustamente ritengono che le questioni su cui sono stati chiamati a dare un parere in realtà andrebbero affrontate e risolte in Parlamento, la vera sede legislativa. Inutile evocare la necessità di abolire il quorum che invece è un requisito giustissimo per evitare che una minoranza possa stravolgere quello che la maggioranza rappresentata dal parlamento ha legiferato, si creerebbe un vulnus.

Visto che i referendum non raggiungono il quorum andrebbe invece affrontato il tema di innalzare il numero di firme da raccogliere, solo un tema di vero interesse popolare deve essere sottoposto a referendum.

Sul merito dei referendum odierni 4 riguardavano temi inerenti al lavoro, su leggi fatte 10 anni fa dallo stesso PD che ora ne ha proposta la modifica. I quesiti sono stati osteggiati dalla CISL e secondo anche molti esperti non avrebbero fatto tornare la situazione precedente perché nel frattempo erano intervenute altre riforme. È interessante poi notare come un mondo del lavoro che deve affrontare la sfida dell’intelligenza artificiale sia stato sottoposto a quesiti oramai superati dai fatti, se migliorie avrebbero potuto essere introdotte lo strumento non sarebbe stato questo. In realtà era solo un riposizionamento del PD sulle posizioni più a sinistra.

La sinistra dimostra ancora una volta di non saper leggere la realtà e i cambiamenti in atto, come dimostra anche l’unico referendum di vero interesse che poteva essere quello sulla cittadinanza, un tema complicato e anche in questo caso il referendum non era lo strumento adatto per intervenire sul tema. Tra l’altro in Italia già oggi molte sono le nuove cittadinanze e l’Italia non è certo “indietro” se confrontato con gli altri paesi europei in termini di numeri assoluti. I risultati su questo quesito poi mostrano che c'e' anche a sinistra una significativa contrarieta a facilitare la concessione della cittadinanza.

Ancora peggio è doveroso dirlo, caricare di una volenza politica questi referendum dando quasi un significato di plebiscito contro o a favore del governo, un uso scorretto dello strumento del referendum che infatti è fallito, un piccolo suicidio dell'opposizione.