giovedì 27 giugno 2019

La rotta della Sea Watch mostra che è un'azione politica

La rotta percorsa dalla nave Sea Watch 3 negli ultimi giorni al largo di Lampedusa, in attesa da due settimane di ricevere il permesso di far sbarcare 42 migranti soccorsi al largo della Libia, con uno zigo zag che lambisce il confine delle acque territoriali italiane rende evidente a tutti lo scopo politico dell'azione di questa nave.
Pur comprendendo le difficoltà dei 42 migranti, sicuramente provati dalla permanenza in Libia e dal viaggio in Mare, non possiamo comprendere come mai, se la priorità è il soccorso e l'aiuto in mare a queste persone, negli stessi giorni di attesa di un permesso che non arriverà mai dal governo italiano questa imbarcazione non ha fatto rotta verso la Francia, la Spagna o al Tunisia per dare un giusto ricovero a queste persone in paesi dove i porti sicuri ci sono. Il tempo c'era. Invece no!
E' chiaro che l'azione doveva cercare di forzare la mano al governo italiano. Hanno provato anche con l'impossibile strada giudiziaria con l'appello alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ovviamente respinto. La Corte europea dei diritti dell'uomo, si legge nella decisione di Strasburgo, ha "deciso di non richiedere al governo italiano le misure provvisorie chieste dal ricorrente in riferimento alla domanda di sbarco in Italia della nave Sea Watch 3". Si tratta di misure di emergenza che, secondo la prassi costante della Corte, si applicano solo in caso di rischio imminente di danno irreparabile. Cosa non riscontrata nel caso in questione. Ricordiamo a chi legge che l’Italia ha evacuato alcune persone dalla Sea Watch 3 per ragioni mediche, quindi le altre persone non sono in una situazione di pericolo. Ora l'imbarcazione olandese Sea Watch ha deciso di forzare il blocco navale italiano e questo porterà l'imbarcazione nel porto di Lampedusa.
Un atto evidentemente illegale e soprattutto politico!

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