Una ragazza che aveva chiesto la possibilità di morire tramite eutanasia, aveva comunicato la data scelta: il primo novembre, dopo il compleanno del marito. Nei giorni scorsi su internet erano apparse le sue foto al Grand Canyon. Oggi ci ha ripensato affermando «Non è ancora il momento giusto. Mi diverto e rido ancora con la mia famiglia e i miei amici. Ma non ho cambiato idea».
Sembra più un grido d’aiuto e forse lo è, certo la paura
della morte rimane, ma vivere anche con la malattia offre sempre una
possibilità di relazione, anche intense e in alcuni casi aiuta anche a
riavvicinarsi come forse sta facendo questa ragazza che organizza i viaggi con
i suoi cari. Ci auguriamo che questa
ragazzi rinunci per sempre alla sua idea, basata tra l’altro su una diagnosi
che le prospetta 6 mesi di vita. Scordandosi forse che la medicina non è una
scienza esatta e la diagnosi non può dire quanti giorni le rimangano davvero.
Venedo ad una storia più vicina a noi, a Milano, una
donna incinta è stata dichiarata in questi giorno morta, ma i medici non hanno staccato le
macchine e stanno cercando di far proseguire la gravidanza fino alla 28 esima
settimana per dare una possibilità al bimbo che porta in grembo di
sopravvivere.Una storia commovente che ricorda a tutti quanto il bambino possa
vivere di una vita autonoma, sia un ”altro” dalla mamma, un’altra persona.
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