Tutto inizia con
la scalata alla banca Antonveneta, che vide contrapposte da una parte la banca
di Lodi di Fiorani, anche lei fini quasi sul crac,e dall’altra il Monte dei
Paschi che strapagò quasi 10 miliardi l’Antonveneta agli spagnoli della
Santander che l’avevano pagata 6,3 miliardi pochi mesi prima a fine 2007. Da lì
inizia l’indebitamento dell’MPS poi peggiorato con la svalutazione dei BTP, c’è
chi dice 17 chi 20 miliardi acquistati da MPS. Tutto peggiora come abbiamo
saputo in questi giorni, quando per cercare di recuperare le perdite, la banca
si affida a dei derivati. Risultato siamo praticamente al fallimento del Monte
dei Paschi. E cos’è successo a seguito di queste spregiudicate azioni? Il capo
di MPS è stato promosso capo dell’ABI, Non parliamo poi dei benifit
stratosferici ricevuti dalla dirigenza della banca stessa. A risanare MPS è
stato mandato Profumo ex numero 1 di Unicredit..
Tutta la storia
legata ad Antonveneta andrebbe rivista e studiata per implicazioni economiche e
giochi di potere e politici legati alle varie correnti, ma sicuramente MPS non
era una banca normale perché oltre a essere la più antica del mondo è anche
controllata da un Fondazione la cui composizione del CDA è decisa dal Comune di
Siena e quindi dai politici e quindi in questo caso dal PD che da più di 50
anni stravince le elezioni a Siena e il cui sindaco è sempre stato espresso dal
PD.
Quindi è lecito
domandarsi il ruolo avuto dai dirigenti del PD locale e anche cosa sapevano di
tutte queste operazioni, la stessa domanda andrebbe rivolta anche dei dirigenti nazionali come di altri
potenti politici di Siena che hanno fatto di Mussari il leader per 11 anni di
MPS. Ci vuole coraggio e ipocrisia per sostenere che il PD è il PD e la banca è
la banca come ha fatto Bersani o addirittura come dice D’Alema il sindaco di
Siena non lo decide il PD ma è eletto dai cittadini di Siena.
Adesso sarà lo
Stato ad intervenire con 4 miliardi di euro, ma lo aveva già fatto con
Tremonti, e non può essere diversamente perché non si può far chiudere la banca
più antica del mondo, 1500 anni di storia , terza oggi in Italia con 30.000
dipendenti e lasciare sul lastrico le centinaia di migliaia di correntisti, no
proprio non si può e quindi bisogna salvarla ma almeno che ognuno si prenda le
sue responsabilità sugli errori commessi.
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