Ecco che le
guerre dimenticate dell'Africa tornano sulle prime pagine : l'intervento
militare Francese nel Mali e le azioni terroristiche di Al Qaida in Algeria.
Il primo dato
sempre da ricordare è che a pagare il conto di queste guerre dimenticate sono sempre
vittime civili innocenti, che siano le popolazioni del Mali o i lavoranti in
Algeria, sia stranieri sia algerini.
Troppo spesso
ci disinteressiamo di quello che succede in Africa, ma occhi attenti dovevano
accorgersi del continuo rafforzamento dell'islamismo terrorista dai paesi del Maghreb dalla Nigeria
alla Somalia. Il Mali non è una sorpresa per gli addetti ai lavori, uno stato
che nel nord è diventato da qualche tempo una zona franca per i movimenti
integralisti e terroristici islamici, proprio come accadde negli anni novanta
per l’Afghanistan. Abbiamo già scritto nel passato del progetto islamista http://lucapaologemini.blogspot.it/2009/08/persecuzione-dei-cristiani-e-pericolo.html in Africa. Da
anni il Maghreb è percorso da guerre e battaglie con gruppi islamisti che con
la sconfitta di Gheddafi hanno potuto armarsi rifornendosi saccheggiando gli
arsenali libici e arruolando tra le proprie file i mercenari che prima
combattevano in Libia. Questo elemento dovrebbe farci riflettere su come azioni
in uno Stato ha un impatto difficilmente circoscrivibile. L’azione ai
giacimenti di gas algerini è stata sicuramente preparata da mesi e quindi non
può essere direttamente legata all’inizio dell’intervento francese. Quello che
ci deve interrogare è come fermare questi gruppi e isolarli, l’intervento
armato non può essere l’unica via. Il silenzio dell’occidente di fronte a
quanto accade è preoccupante. In Nigeria ogni domenica, con scontri e omicidi
nelle chiese bruciate, la Libia è nel caos, dopo la morte del console americano
anche quello italiano ha subito un attentato, l’instabile situazione in Eritrea
dove è in corso un tentativo di golpe, la continua situazione di conflitto in
Somalia che vede coinvolti anche il Kenia e l’Etiopia, sono tutti elementi che
non fanno ben sperare e che prima o poi saremo costretti ad affrontare. L’Europa
non può abbandonare l'Africa sub-sahariana agli estremisti, purtroppo questa
regione può diventare nel 2013 il teatro di una nuova fase dello
scontro con l’estremismo islamico.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.