E' successo quello che avevamo predetto : la Consulta ha detto no ai referendum che chiedevano l'abolizione del "Porcellum".
E’ chiaro che l’esito è stato condizionato dal nuovo clima politico, anche se c'erano delle ragioni tecniche nel respingere referendum come gia' scritto e' ovvio che se fosse stato in carica Berlusconi non c'e' dubbio che i referendum sarebbero stati approvati. Oggi invece non bisognava mettere a rischio il governo Monti. Certo aver creato su questi referendum l'attesa della soluzione di tutti i problemi della nostra democrazia e adesso non ammetterli nonostante la straordinaria adesione popolare rischia di creare un distacco ancora più ampio tra politica e cittadini. Di Pietro uno dei pochi su questo tema coerente, accusa la corte di aver preso una decisione antidemocratica, questo ci pare eccessivo ma e' anche vero che e' l'unico che politicamente si era speso per questi referendum. Il PD aveva appoggiato questo referendum solo in maniera strumentale contro il governo Berlusconi, infatti pur ripetutamente dicharatosi contrario all’attuale legge alla fine il PD come il PDL accettera' questa sentenza senza troppo borbottare, anzi con sollievo. Sicuramente ora se ne riparlerà nel 2013….forse, perché a PD e PDL e UDC non interessa per il momento creare instabilità politica per cambiare la legge elettorale riducendo tra l’altro il ruolo dei partiti.
Rimane il problema della scelta diretta da parte degli elettori dei deputati e senatori. Basta nominati. La decisione della Consulta lascia perplessi. Il referendum era davvero l’unica vera spinta a fare un cambiamento della legge elettorale.
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