domenica 8 gennaio 2012

L'ammissibilità del referendum sarà una scelta politica

Oggi sul Corriere della Sera Panebianco ha cercato di motivare e sostenere l'ammissibilità del referendum sulla legge elettorale. Le sue argomentazioni, ci sono apparse un po' azzardate
Il paragone con la legge sul divorzio assurdo sinceramente, come ci pare strano che non abbia per nulla menzionato la necessità in caso di cambio della legge elettorale del ripristino o del cambio della definizione dei collegi uninominali.

Strano che alla vigilia di una sentenza della corte costituzionale 111 costituzionalisti debbano sentire il bisogno di firmare un manifesto a favore del referendum quasi delegittimando una eventuale scelta della corte costituzionale sfavorevole al referendum. Perchè nessun grida a favore della libertà della corte pesantemente minacciata da questo manifesto?
Chi dice poi che debba essere automaticamente ripresa la legge precedente, il problema della mancanza di una legge elettorale ci sembra non del tutto superato da queste tesi perchè il referendum abroga ma non definisce una nuova legge, ma anche se fosse cosi il ritorno al "Mattarellum" certo non risolverebbe problemi del sistema politico italiano. O si fa un sistema uninominale vero senza recuperi proporzionali obbligando i candidati a presentarsi in un solo collegio o il vecchio sistema misto non garantisce il potere del cittadino di scegliere realmente chi debba essere eletto. Alla fine vincitore e sconfitto risulteranno grazie ai recuperi e alle doppie candidature, entrambi eletti nella maggior parte dei casi. Inoltre i candidati nel collegio sono comunque scelti dai partiti con un metodo simili a quelli delle liste attuali cioè senza nessun consulto neanche alla base dei partiti. Alternativa potrebbe essere il sistema proporzionale con il ripristino delle preferenze. Ma queste sono valutazioni politiche.
Infine non siamo d'accordo con Panebianco quando dice che la stabilità del governo non ne sarà comunque inficiata. Ogni referendum o modifica della legge elettorale ha sempre determinato la caduta del governo ed elezioni anticipate. Come aveva già detto Formigoni tempo fa mentre era ancora in carica il Governo Berlusconi il referendum e la sua approvazione determineranno la fine anticipata della legislatura.
Una scelta contro il referendum sarebbe difficilmente spiegabile se non per aiutare il governo Monti ad arrivare al 2013. Si sa certe decisioni non sono solo tecniche ma anche politiche e per questo prevediamo sarà bocciato. D'altronde già in occasione del referendum sul nucleare pur di raggiungere lo scopo politico si sono viste scelte della corte alquanto costituzionalmente discutibili.

1 commento:

  1. Credo che la Corte farà il suo dovere ammettendo il referendum, e che a strillare invocando nuove elezioni saranno solo Lega e Idv: nonostante i precedenti, l'immediato ricorso alle urne non è necessario (dal punto di vista strettamente legislativo), con buona pace di Formigoni...Enzo

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