mercoledì 5 marzo 2025

Diciamo no al riarmo e all'aumento delle spese militari


Con l’arrivo di Trump e la sua svolta sulle condizioni per continuare a difendere l’Europa e soprattutto nel suo impegno per porre fine alla guerra in Ucraina, l’Europa si trova a dover affrontare il problema della propria difesa.  

Trump ha chiesto ai paesi membri dell'Alleanza atlantica di aumentare le proprie spese in difesa fino al 5% del loro PIL. Una cifra irraggiungibile francamente e che non troverebbe nemmeno l’industria europea pronta per rispondere alla richiesta di investimenti col conseguente risultato che molti di questi investimenti finirebbero in realtà per finanziare l’industria militare americana.

In questi giorni in cui Trump mostra di voler arrivare ad un accordo con la Russia per porre termine alla guerra in Ucraina, in effetti è oggi impossibile pensare ad un ripiegamento delle truppe russe, l’Europa si sente minacciata, così almeno dicono i suoi vertici: “viviamo in tempi molto pericolosi” …… “la sicurezza dell’Europa è minacciata in modo reale”.

Ursula von der Leyen, ha presentato a Bruxelles il piano “Rearm Europe”, che prevede investimenti per 800 miliardi di euro destinati al rafforzamento militare dei Paesi membri. Il ministro dell’economia italiano Giorgetti si è detto contrario affermando che “la difesa e sicurezza europea implica un programma ragionato meditato di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso, e non fatto in fretta e furia senza una logica”.

Francamente piuttosto che parlare di massicci investimenti andrebbe prima affrontato il discorso di uniformare i sistemi di difesa dei vari stati unendo gli sforzi in ricerca e sviluppo ed eliminando doppioni e sprechi. Ma il punto vero non è questo, il punto è che una economia di guerra dura solo se c’è la guerra e non è un investimento a rendere.

Oltretutto la proposta della von der Leyen intende escludere dal patto di stabilità le spese militari, intende essere un investimento a debito, con prestiti per 150 miliardi di euro da parte dell’UE e con fondi strutturali da finanziare.

Diciamo no, riteniamo inopportuno parlare di riarmo.

Inoltre, contestiamo l’idea stessa, perché’ per le spese militari si può derogare al patto di stabilità e per le spese sanitarie o sulle infrastrutture civili necessarie allo sviluppo economico no? 

domenica 2 marzo 2025

Il governo Meloni vuole il nucleare

 Il governo Meloni dopo aver varato degli aiuti per famiglie e imprese per attenuare gli effetti del caro bollette ha varato un importante ddl volto a cercare di dare maggiore autonomia energetica all’Italia. Infatti pur avendo l’Italia differenziato negli anni i fornitori di gas, pur avendo come negli ultimi mesi rafforzato rapporto di cooperazione con gli Emirati Arabi Uniti per nuovi progetti in campo energetico rimane molto penalizzante a rispetto agli altri paesi sul costo dell’energia.

E allora ecco il del sup nucleare con l’obiettivo di iniziare una produzione a partire dal 2030.
Il governo punta sui piccoli reattori modulari di terza generazione avanzata. Una scelta coraggiosa, quella del nucleare,  "al fine di garantire energia sicura, pulita, a basso costo”.

Il ddl poi vuole regolamentare lo stoccaggio delle scorie e la gestione degli impianti è a valorizzare le competenze delle aziende italiane che sono protagoniste in questo settore già all’estero.

Lo scontro tra Trump e Zelensky e ipocrisia Europa

 


Il presidente Trump e il Vicepresidente Vance degli USA hanno avuto un clamoroso e duro scontro col presidente ucraino Zelensky durante un incontro alla Casa Bianca, é apparso chiaro che l'amministrazione Trump non appoggia più la guerra in Ucraina e segna una rottura rispetto alla amministrazione Biden. Trump come ga detto sia in campagna elettorale sia sin dall'inizio del suo mandato  considera persa la guerra, in questo dice la verità perché nessuno può oggi costringere la Russia ad abbandonare i territori occupati. I modi di Trump appaiono bruschi e forse inadeguati, sicuramente é perentorio e un po’ prepotenti ma sicuramente oggi é il solo a leggere realisticamente la situazione.

L’Europa ancora una volta si straccia le vesti e proprio oggi di riunisce a Londra insieme anche a Canada e Turchia per discutere come procedere ma deve ammettere di non avere una soluzione. 

Trump vuole imporre un cessate il fuoco e ha ragione, bisogna fermare la guerra, i morti e la escalation.

Certamente umiliare il presidente ucraino potrebbe  essere controproducente ma Zelensky deve accettare una trattativa, come ha ricordato anche Vance le difficolta dell’Ucraina sono crescenti e non ha più nemmeno molti uomini da mandare al fronte, la sua situazione é critica e come ha detto esplicitamente Trump non ha molte carte da giocare.

Bene ha fatto il governo italiano a reagire con calma puntando sull’unita con gli USA invece di prenderne le distanze.

La posizione di chi fa appello alla unita dell’Europa appare ipocrita: l’ Europa nella politica estera non esiste é solo una unione di tipo economico, nel caso specifico dell Ucraina poi ha dimostrato di non avere una soluzione e interessi molto diversi.