domenica 25 agosto 2024

UCRAINA E MEDIORIENTE LE GUERRE SI ESTENDONO

Per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina Kiev effettua incursioni di terra in territorio russo, fino ad ora aveva colpito solo con droni e bombardamenti, alcuni droni erano stati abbattuti persino sopra Mosca. La regione invasa dagli ucraini è la regione di Kursk dove l’Ucraina ha occupato decine di villaggi, la scarsa reazione russa oltre alla sorpresa è dovuta probabilmente al fatto che le truppe in questa regione sono prevalentemente costituite da giovanissimi coscritti che si sono arresi velocemente al nemico. Il tentativo dell’Ucraina è ovviamente quello di distogliere truppe dal fronte del Donetsk dove i russi continuano ad avanzare. Questo obiettivo per il momento è fallito perché’ Mosca non ha spostato le sue truppe dal Donetsk per proteggere la regione di Kursk. Come giustamente ha fatto notare il presidente ucraino Zelensky la Russia voleva "distruggere" l'Ucraina, ma la guerra è "tornata a casa sua". Certamente questa operazione rappresenta l’ennesimo smacco per Putin in questa guerra. Per ora, comunque, l’unica cosa certa è che ogni tentativo di colloqui e mediazione è stato interrotto da questa operazione persino alcuni colloqui segreti tra USA e Russia. Intanto anche il presidente indiano Modi si è offerto come mediatore per cercare una soluzione al conflitto.

Nel frattempo, continua da parte del governo di Kiev l’opera di ostracismo nei confronti delle minoranze russe in ucraina, è di pochi giorni fa la decisione di emettere una legge volta a bandire la Chiesa ortodossa russa dal territorio ucraino. Anche Papa Francesco è intervenuto dichiarando che le chiese non si devono chiudere.

 

Anche in Medioriente la situazione è sempre più tesa, mentre a Gaza la battaglia sul campo sembra aver raggiunto lo stallo e gli israeliani hanno il problema di non essere riusciti ad estirpare Hamas dalla striscia di Gaza, diventa sempre più intenso lo scontro nel confine nord che oramai vede intensificarsi gli scontri tra IDF (esercito israeliano) e le milizie di Hezbollah. I razzi sparati da Hezbollah sono stati oggi centinaia dopo l’attacco preventivo di Israele sulle loro postazioni in Libano. Il Libano è oramai ostaggio di Hezbollah, non ha un governo autorevole e la sua situazione politica è bloccata proprio dal partito sciita. La minaccia di una guerra diretta tra Hezbollah è per Israele molto seria e più pericolosa di quella con Hamas, Hezbollah infatti ha una struttura militare organizzata, è la milizia non governativa più potente al mondo, è preparata e ben armata e che ha potuto forgiare la sua forza anche nella recente guerra in Siria e gode ovviamente dell’appoggio dell’Iran che continua a minacciare una rappresaglia contro Israele.

I colloqui sempre più sollecitati dall’amministrazione USA Biden-Harris per trovare una tregua tra Hamas ed Israele e disinnescare l’escalation con Hezbollah sono fino ad ora stati vani e infruttuosi.


USA 2024 sarà Kamala Harris contro Donald Trump


La sfida per le elezioni americane a novembre sarà dunque tra Kamala Harris e Donald Trump.

Kamala Harris è stata scelta dai leader del partito democratico e imposta di fatto alla convention che l'ha acclamata, il suo punto debole sarà innanzitutto la sua legittimità come candidata e il fatto di essere rappresentante della leadership, Trump continua a proporsi invece come l’anti sistema e paladino di quella classe media che ha sofferto negli ultimi decenni, come conferma anche la scelta del suo candidato vice presidente Vance, i temi della sua campagna rimangono la difesa dall’immigrazione incontrollata, dalla violenza nelle città, contro la politica economica cinese e l’agenda verde e contro le tasse minacciate dalla sua avversaria.

Kamala Harris è stata presentata invece alla convention come la candidata della speranza e della gioia contrapposta quindi a Trump dipinto come il candidato che punto solo sui timori della gente e che rappresenta inoltre un pericolo per la democrazia. Per Kamala Harris una questione critica per la sua campagna elettorale resta la guerra in Medio Oriente che potrebbe sottrargli consensi nel mondo mussulmano americano.

In questa campagna elettorale sorprendente si è poi assistito all’ultimo colpo di scena con il terzo candidato indipendente Kennedy figlio di Bob Kennedy ucciso negli anni Sessanta, che ha rinunciato alla sua campagna elettorale e si è schierato con Trump, oltre al clamore della notizia di un Kennedy che vota repubblicano e subito bollato come traditore dalla sua famiglia, rimane il fatto di un candidato respinto dal partito democratico che ne ha ostacolato anche la candidatura come indipendente e che ora trova credito nel campo di Trump. Vedremo quanto anche questa decisione sposterà i consensi.