Mentre gli echi delle guerre continuano e aumentano Papa Francesco continua il suo instancabile appello per la pace. el suo discorso AI MEMBRI DEL CORPO DIPLOMATICO
ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE PER LA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI PER IL NUOVO
ANNO (Lunedì, 8 gennaio 2024) ha ricordato i vari conflitti che affliggono il mondo e le varie situazioni
di crisi umanitaria, ha ricordato come
“Per perseguire la pace, non è
sufficiente limitarsi a rimuovere gli strumenti bellici, occorre estirpare alla
radice le cause delle guerre, prime fra tutte la fame”.Ha ricordato come le guerre oggi non
riguardino solo i soldati ma colpiscono gravemente anche le popolazioni civili “Forse
non ci rendiamo conto che le vittime civili non sono “danni collaterali”. Sono
uomini e donne con nomi e cognomi che perdono la vita. Sono bambini che
rimangono orfani e privati del futuro. Sono persone che soffrono la fame, la
sete e il freddo o che rimangono mutilate a causa della potenza degli ordigni
moderni. Se riuscissimo a guardare ciascuno di loro negli occhi, a chiamarli
per nome e ad evocarne la storia personale, guarderemmo alla guerra per quello
che è: nient’altro che un’immane tragedia e un’inutile strage, che colpisce la
dignità di ogni persona su questa terra.” Ha ricordato come tra gli effetti della guerra e delle crisi umanitarie ci sia lo spostamento di milioni di persone : “Le
guerre, la povertà, l’abuso della nostra casa comune e il continuo sfruttamento
delle sue risorse, che sono alla radice di disastri naturali, sono cause che
spingono pure migliaia di persone ad abbandonare la propria terra alla ricerca
di un futuro di pace e sicurezza”.
Infine, ha ricordato come la pace esige il rispetto della vita, un messaggio costante negli anni e nei diversi pontificati che lo anno preceduto, e ha fatto un appello perché la deprecabile pratica della maternità surrogate venga proibita a livello universale, ha anche nuovamente condannato come pericolosa la teoria del gender. Ecco il suo messaggio
“Cari Ambasciatori,
la via della pace esige il
rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel
grembo della madre, che non può
essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo
deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede
gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo
sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un
bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico,
pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello
universale tale pratica. In ogni momento della sua esistenza, la vita umana
dev’essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente
in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in
nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati.
La
via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma
chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi razionalmente evidenti e comunemente
accettati. Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre
nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente
definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni
ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender,
che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere
tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni
tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace.”