sabato 23 settembre 2023

Napolitano un Presidente con luci ed ombre

Giorgio Napolitano è stato un importante uomo politico nel partito comunista dove apparteneva ad una posizione moderata e progressista facendo parte della cosiddetta ala dei miglioristi. Non condannò però l'invasione in Ungheria, per cui chiese ammenda nel suo viaggio del 2006 come Presidente della Repubblica.



Fu il primo ex comunista ad arrivare al Quirinale e il primo capo di Stato ad essere rieletto per un secondo mandato anche se non lo termina.
La sua presidenza è stata certamente caratterizzata da una visione più presidenziale del modello italiano dovuta anche al vuoto della politica che dovette ricorrere a lui perché non fu in grado di eleggerne un successore. In questo quadro assunse una posizione preminente nella politica, intervenendo pesantemente per esempio in occasione della guerra in Libia quando forzò la mano al governo Berlusconi che non voleva concedere le basi NATO per attaccare la Libia.

Che dire quando impose alcuni veti ad alcuni ministri proposti da Renzi allora incaricato Presidente del Consiglio, o quando andò contro il parere del governo Berlusconi non firmando il decreto per preservare la vita di Eluana Englaro.

Nel 2011, si palesò lo scontro con Berlusconi, indebolito dai suoi stessi alleati come Fini, con una chiara opposizione da parte di Francia e Germania e sotto pressione per lo spread schizzato a livelli record. Napolitano nominò senatore a vita Mario Monti favorendone quindi l'ascesa a Palazzo Chigi. 

Nel caso del Governo Gentiloni poi invece di favorire un percorso che andasse alle elezioni accettò un governo fotocopia del governo Renzi appena decaduto. 

Ma Napolitano fu anche un convinto europeista e fu anche il primo Presidente a riconoscere la tragedia delle foibe alla fine della Seconda guerra mondiale.


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