Il bando
riservato a medici non obiettori al San Camillo di Roma fa tornare alla ribalta
dei media e dell’opinione pubblica il tema della tutela del diritto all’obiezione
di coscienza per i medici che non vogliono operare l’aborto. Il presidente
dell'Ordine del medici di Roma e provincia
aveva chiesto al presidente della Regione Lazio di revocare l'"atto
iniquo" affermando che "Prevedere un concorso soltanto per non
obiettori di coscienza - spiega - ha il significato di discriminazione di chi
esercita un diritto sancito dalla bioetica e dalla deontologia medica". Il
diritto all'obiezione di coscienza è il fondamento della libertà.
In Italia non ci pare ci sia la difficoltà di abortire.Ci sono 100mila aborti all'anno circa, al San Camillo di Roma in un anno sono stati praticati 2400 aborti sui 9600 di tutto il Lazio. Un quarto. La CGIL aveva già provato a mettere in dubbio il diritto all’obiezione di coscienza dei medici per via dell’alta numero di medici obiettori, ricorrendo in Europa, ma il Consiglio d’Europa, garante della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che nel 2016 ha emesso una risoluzione a favore dell’Italia sulla gestione dell’obiezione di coscienza all’aborto.
In Italia non ci pare ci sia la difficoltà di abortire.Ci sono 100mila aborti all'anno circa, al San Camillo di Roma in un anno sono stati praticati 2400 aborti sui 9600 di tutto il Lazio. Un quarto. La CGIL aveva già provato a mettere in dubbio il diritto all’obiezione di coscienza dei medici per via dell’alta numero di medici obiettori, ricorrendo in Europa, ma il Consiglio d’Europa, garante della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che nel 2016 ha emesso una risoluzione a favore dell’Italia sulla gestione dell’obiezione di coscienza all’aborto.
La
regione Lazio sostiene che la decisione del S.Camillo è inerente alla tutela
delle donne, noi pensiamo invece che il fine sia quello di attaccare il diritto
all’obiezione di coscienza. Esiste un diritto ad essere aiutati a rimuovere le
cause che portano una donna alla scelta drammatica dell'aborto. Siccome la Regione
Lazio sa benissimo che circa il 40% delle donne che chiedono di abortire lo fa
per motivi economici, chiediamo alla Regione Lazio quali e quanti finanziamenti
sono stati destinati per aiutare direttamente queste donne al fine di evitar
loro il trauma dell’aborto come prescritto dall’articolo 5 della legge 194 . Il
movimento per la vita italiano e i CAV hanno dimostrato in questi 40 anni che
aiutare queste donne è possibile. Nessuna donna che aiutata ha scelto
liberamente di far nascere il suo bambino se ne è mai pentita.
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