Alcune premesse
in merito all’approvazione del DDL Cirinnà le cui modifiche non impediscono e
non risolvono i nodi piu importanti e i problemi antropologici. Come recita il
comunicato congiunto di diverse associazioni cattoliche, “rispetto al testo
originario del DDL Cirinnà, l’unica modifica di rilievo riguarda l’adozione del
figlio del partner, che resta tuttavia affidata alla discrezionalità dei
giudici, con l’aggravante di riproporla e forse allargarne le maglie in un
nuovo provvedimento specifico sull’adozione. Permane la totale equiparazione
giuridica e financo terminologica tra matrimonio e unioni omosessuali con il
puntiglioso richiamo a tutte le norme del codice civile che riguardano la
famiglia e alla vita “familiare” della coppia omosessuale. Le sovrapposizioni
riguardano il rito con i testimoni, la lettura degli stessi articoli del codice
civile, il cognome unico, il comune indirizzo familiare, la presunzione di
comunione dei beni, la quota di legittima nell'eredità, la pensione di
reversibilità negata peraltro alle stabili convivenze eterosessuali con figli,
le cause di impedimento”.
Alcune cose sono
apparse sproporzionate e sinceramente scandalose come l’unanime sostegno
mediatico in favore del DDL. L’utilizzo poi di una mozione di fiducia ha impedito
qualsiasi discussione parlamentare negando nei fatti sui singoli articoli la
libertà di opinione e imponendo una disciplina di partito in questa materia :
semplicemente inaccettabile.
La responsabilità
di questa legge è di RENZI e di ALFANO, di VERDINI che ha assicurato il raggiungimento della maggioranza
assoluta al Senato che altrimenti non sarebbe stata raggiunta. Il M5S è uscito dall’aula per non
rischiare di affossare la legge. Nel PD ha prevalso come sempre la disciplina
di partito anche per i Cattolici Democratici.
Ha colpito anche
il sostanziale silenzio dei Vescovi a parte Bagnasco lasciato colpevolmente
solo.
E’ utile
ricordare i pochi senatori capaci di far prevaler la propria coscienza sulla
disciplina di partito tra gli altri: FORMIGONI, SACCONI, GIOVANARDI E
QUAGLIARIELLO.
Ricordiamo infine
che FI e Lega hanno votato contro.
#CIRICORDEREMO
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