Nonostante i dati positivi sull'occupazione
e sulla crescita del Pil, gli americani hanno valutato negativamente la politica di Obama, ritenuta comunque deficitaria anche sul piano economico. Una politica
che ha diviso gli USA con leggi come quella sulla sanità, che ha fallito su
altre promesse come quella di una nuova legge sugli immigrati o sulle armi e
che è stata fallimentare in politica estera.
Obama si è
mostrato sempre indeciso, in ritardo nel capire gli eventi e non in grado di
reagire a situazioni nuove. Il ritiro da Iraq ed ora dall’Afghanistan,
disinteressandosi degli effetti che avrebbe scatenato, la decisione di ridurre
la presenza geopolitica americana, il suo disinteressamento in Medioriente fino
al fallimento della sua politica in Libia, Siria e Ucraina sono esempi lampanti
del suo fallimento in politica estera.
I repubblcani
hanno ora la maggioranza nei due rami del palamento USA, vedremo cosa
riusciranno a dimostrare, ma in vista delle presidenziali fra due anni hanno
strappato seggi senatoriali e addirittura Governatori in Stati da molto tempo
orientati a votare partito democratico. Un grosso vantaggio ma ai repubblicani
manca un leader, vedremo se tra i vincitori di oggi ne emergerà uno, mentre per
i democratici sembra essere certa candidatura Hilary Clinton.
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