Il caso Kazako è
sicuramente qualcosa di clamoroso. Innanzitutto polizia, questura e prefettura
italiana sembra siano stati comandati dall’ambasciatore kazako, un’ingerenza
incredibile come ha detto anche Napolitano. Sembra che i politici non abbiano
avuto ruoli diretti. Dopo che la relazione del capo della polizia ha chiarito
l’estraneità di Alfano anche il presidente del Consiglio parlando in Senato sul
caso dell'espulsione di Alma Shalabayeva e della figlia ha detto che Alfano è
estraneo. Certamente però non ne esce molto bene avendo dimostrato di non avere
un pieno controllo sul ministero. Le responsabilità per il clamoroso caso di
estradizione appaiono comunque di altri. Come ha detto Letta sempre al Senato
appare inaudito il comportamento dell'ambasciatore kazako. Ci chiediamo come è
possibile che questo ambasciatore abbia potuto agire in un modo cosi invasivo
nei confronti dello Stato italiano. Chi è delegato a gestire le ambasciate? Il
ministero degli esteri, allora come mai nessuna accusa sulla gestione del caso
è stata rivolta al ministro Bonino, anche lei ne esce malissimo a nostro
avviso, ma certamente la stampa non le ha rivolto nessuna domanda e accusa. Ci
aspettiamo che il governo chiarisca con l’ambasciatore quanto prima e magari ne
chieda la sostituzione. Certo la questione è stata usata anche per lotte
politiche interne ai partiti, soprattutto nel Pd con lo scontro Renzi contro
Letta, il che rende perlomeno una brutta figura anche di politica interna,
perché se fosse caduto Alfano sarebbe caduto il Governo ma come ha giustamente
detto Napolitano «Non ci si avventuri a creare vuoti e a staccare spine per
rifiutarsi di prendere atto» di quanto le ultime elezioni politiche hanno «reso
obbligato» e nella «ingiustificata sottovalutazione conseguente e cui
esporrebbe il Paese».
Certo il ruolo
internazionale dell’Italia viene un po’ offuscato. Ed è forse vero che a
qualcuno all’estero faccia comodo questa crisi perché l’Italia con l’Eni è
sicuramente la prima compagnia a sfruttare energie del Kazakistan? Forse il
fatto che il Financial Times e altri giornali inglesi soffino sul fuoco adesso
non è un caso….insomma una storia complicata mal gestista e che richiederebbe
un’analisi diversa dalle diatribe interne ai partiti.
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