Blog di politica, cultura, attualità, difesa della vita, approfondimenti, opinioni a cura di Paolo e Luca - MILANO (lucapaologemini)
lunedì 26 settembre 2011
No alla fecondazione eterologa
La Corte Costituzionale si pronuncerà sulla questione di incostituzionalità della parte della legge 40/2004 sulla procreazione assistita che vieta la fecondazione eterologa. A sollevarla sono stati i tribunali civili di Firenze e Catania dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo si è espressa in senso contrario ad analogo ricorso fatto contro una analoga legge in Austria. Questa vicenda ci permette innanzitutto di ricordare come il divieto della fecondazione eterologa non riguarda solo l’Italia come invece propagandato negli anni. Ancora una volta si interviene per via giudiziaria per modificare la Legge 40/2004. Noi ripetiamo il nostro no alla fecondazione eterologa. Due recenti casi ci aiutano a ricordare le ragioni di questo no: la coppia di ultrasessantenni di Torino che hanno usato ovociti femminili di una donna più giovane e il caso dell’uomo negli USA che si è scoperto padre di 150 figli ottenuti usando il suo sperma. Oltre alla criticità etica del commercio di gameti queste pratiche creano orfani per nascita. Non si tiene conto che per soddisfare un desiderio legittimo non si può prevaricare il diritto del bambino di vivere coi genitori biologici. A differenza dell’adozione che sana una situazione non voluta in questo caso si programma un orfano e si crea tra l’altro una disparità all’interno della coppia di genitori dove solo una sarà genitore biologico. Inoltre la fecondazione è una pratica medica che troppo spesso viene venduta come facile ed efficace mentre ricordiamo che la percentuale di successo della fecondazione non supera il 20% e che per la donna è una pratica molto invasiva, tra l'altro in quella eterologa si sfruttano donne che probabilmente vendono i loro ovuli per necessità, con gravi rischi per la loro salute come riportato recenti inchieste effettuate nelgli USA dove si raccontano casi di donne giovani che a seguito di queste pratiche non possono più avere figli o hanno rischiato la vita. La parola donatore per gli uomini è alquanto fuorviante i quanto i donatori di sperma sono dovunque pagati. Non si possono poi dimenticare i rischi inconsapevoli di matrimoni tra consanguinei, come mostra il caso americano, ed il mancato controllo medico e tracciabilità delle malattie genetiche ereditarie. Inoltre come già noto per i figli adottivi ancora di più in questo caso i bambini dovranno affrontare probemi pscologici dovuti alla mancanza di conoscenza di uno dei gentori aggravato in questi casi anche dalla ricerca di fratelli se i gameti sono stati usati per più fecondazioni. In questi giorni purtroppo assistiamo in TV e nei media ad un’informazione di parte e senza contradditorio come ad esempio è capitato nella puntata di Unomattina del 19 ottobre scorso.
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