martedì 9 giugno 2009

Commento alle elezioni europee

Le elezioni europee hanno confermato il centro destra in Italia e il PPE i Europa dove è da notare il drastico calo in particolare in Germania e Francia e Inghilterra dei socialisti.

In un periodo di crisi economica i vari governi europei sono stati fortemente penalizzati ( vedi Spagna,UK, Grecia, Ungheria). Solo in Francia, Italia e Polonia viene confermata la maggioranza di governo. In questo ha sicuramente svolto un ruolo importante la personalità dei due leader Sarkozy e Berlusconi (diverso il discorso per la Polonia), che appaiono come figure che rappresentano elementi di stabilità e di operatività al governo, anche verso la crisi economica.

In Italia i comunisti escono anche dal Parlamento europeo e ne siamo felici, e anche i radicali anche se preoccupa il loro 5,5% a Milano città. Si possono considerare vincitori di queste elezioni la Lega e l’IDV che ha rubato voti al PD che cala di molto nonostante i suoi dirigenti si rifugino nel dire che in Europa ad altri è andata peggio. Certo il PDL non ha sfondato la soglia del 40% e si è fermato al 35% questo dovuto soprattutto alla astensione al sud e alla crescita della lega al nord. Questo ridimensiona in parte il ruolo del PDL nel PPE non riuscendo a superare per seggi la CDU della Germania e come percentuale il PP della Spagna che supera il 40%.
La lega non supera il PDL né in Lombardia né i Veneto e questo è un buon risultato per il pdl e rimette in gioco le candidature delle regionali dell’anno prossimo.

In queste elezioni si sono potute esprimere le preferenze e questo ha consentito di scegliere la persona che meglio ci rappresenta in termini di valori e idee, anche all’interno dello stesso schieramento dove diverse anime sono contemporaneamente presenti.

Nel PDL i più votati dopo Berlusconi sono La Russa(220000) e Mario Mauro (158000), il che dice che le preferenze vanno alle parti del PDL più compatte e organizzate, cioè l’area ex AN e l’area formigoniana-CL. In altre regioni prendono tantissime preferenze e vengono eletti candidati fortemente radicati nel territorio oppure persone caratterizzate da scelte di vita forti come Magdi Cristiano Allam e Carlo Casini. Certamente hanno contato le persone e l’appartenenza al territorio e questo si è visto anche nel voto della Lega e dovrebbe essere un indicatore per il PDL chiamato ad aumentare i legami col territorio se vuole poi influire anche culturalmente e nelle elezioni locali come dimostra anche il voto della provincia di Milano.

Rimane il rammarico che si sia parlato troppo poco di Europa. La burocratizzazione dell’Europa inoltre ha favorito quel distacco tra la gente e le istituzioni europee che si è concretizzato nella forte astensione/disinteresse verso le elezioni europee ma ha anche favorito movimenti euro scettici. L’Europa ha bisogno di riscoprire la sua identità e gli ideali che hanno portato i fondatori ad unirsi per costruirla. Progettare il suo futuro, rimettere al centro la persona, lo sviluppo, politiche veramente comunitarie per risolvere insieme le sfide che ci attendono. è necessario riscoprire ciò che ci unisce e rimetterlo al centro della costruzione della casa Europa.

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