martedì 27 gennaio 2015

Giornata della memoria per non dimenticare


Oggi giornata della memoria si ricorda la tragedia della Shoah. Lo sterminio nei campi di concentramento nazisti di 6 milioni di ebrei. Alla ‘soluzione finale’ (così i nazisti chiamarono l’operazione di sterminio) si arrivò attraverso un processo di progressiva emarginazione degli Ebrei dalla società tedesca. Le leggi di Norimberga del 1935 legittimarono il boicottaggio economico e l’esclusione sociale dei cittadini ebrei; dal 1938, e in particolare dalla cosiddetta ‘notte dei cristalli’ (8-9 novembre 1938, quando in tutta la Germania le sinagoghe furono date alle fiamme e i negozi ebraici devastati) in poi, il processo di segregazione e repressione subì un’accelerazione che sfociò nella decisione, di porre fine alla questione ebraica attraverso lo sterminio sistematico. Lo sterminio rispondeva infatti ad un preciso piano. Colpisce l'organizzazione sistematica, quasi l'industrializzazione della morte messo in atto. Quando siamo stati ad Auschwitz ci hanno colpito le cataste di indumenti, scarpe, valigie e la sistematica catalogazione di tutto. Tutto veniva registrato. Noi abbiamo visitato in diverse occasioni i campi di concentramento di Auschwitz, Treblinka, Dachau, Mauthausen. Colpisce la normalità del male, come il morire fosse del tutto arbitrario, non c'era un motivo specifico che poteva determinare la tua morte. Eri semplicemente un uomo destinato allo sfruttamento e alla morte. La domanda come scriverà Levi è "se questo è un uomo".  E in effetti per i nazisti gli ebrei non erano uomini, la progressiva cancellazione della loro dignità di uomo fu quello che poi portò alla possibilità di realizzare e far accettare lo sterminio degli ebrei, questo dovrebbe farci riflettere molto anche oggi. Lo sterminio partì dalla Germania, ma si espanse via via con le conquiste del Terzo Reich, colpendo gli Ebrei dei paesi occupati. Purtroppo solo pochi si opposero allo sterminio con gesti eroici. Tra le persone che si spesero per salvare ebrei va sicuramente ricordato PIO XII e la Chiesa che ospitò in molti monasteri ebrei in fuga. Ma come non ricordare Perlasca per gli italiani a Budapest o lo stesso futuro Giovanni XXIII che in Turchia intercedeva per una nave di bambini ebrei. Queste come altre testimonianze ricordano a tutti noi come ognuno di noi è responsabile delle sue azioni nonostanze le circostanze, noi rispondiamo priam di tutto alla nostra coscienza e a Dio.

Vittime dei campi di sterminio furono anche altre minoranze tra le quali i Rom, ma anche moltissimi polacchi e cattolici e molti preti, ricordiamo fra tutti certamente Padre Kolbe. Furono internati anche molti prigionieri politici. Ma lo sterminio aveva certamente come primo obiettivo gli ebrei, un nemico che serviva e reggeva la stessa ideologia nazista. La morte di molti sacerdoti deve poi ricordare a tutti che il nazismo non aveva nulla che fare col cattolicesimo e anzi ne fu un feroce nemico.  
 
In questa giornata non va dimenticato che l'antisemitismo purtroppo è ancora oggi molto presente in Europa, vedasi la fuga continua di ebrei dalla Francia per esempio.

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