venerdì 29 agosto 2014

Trovare una soluzione perchè i diversi focolai non diventino un incendio generale

Sembra che le parole del Papa che denunciava come “siamo di fronte alla terza guerra mondiale anche se a pezzi”, siano in questi giorni più che reali e profetiche. Il Medioriente il Nord Africa, la Libia, la Siria e l'Iraq sono sconvolte da guerre tra opposte fazioni sunnite e sciite e vedono l'avanzare dell'Isis.

In Ucraina i russi sono entrati con 1000 uomini e i colloqui tra Putin e Poroshenko di ieri sembrano non aver dato frutti anzi, i russi stanno avanzando verso Mariupol e a Donetsk e la battaglia tra ucraini e filorussi prosegue creando decine di vittime e prigionieri, come quelli fatti sfilare in modo umiliante domenica scorsa per le vie della città.

L'Ucraina di fronte allo sconfinamento dei russi, provato anche dall’arresto di alcuni di questi soldati, chiama la Ue e la Nato ad un appoggio militare, la situazione sembra scivolare in un pericoloso crinale che se non verrà fermato in fretta sarà difficilmente controllabile.
Come ha dichiarato il Cardinale Bagnasco, il conflitto in Ucraina «certamente è un focolaio che deve essere affrontato perché non diventi un incendio generale». «Per la consistenza europea sono banchi di prova, occasioni per dimostrare la volontà e la capacità di coesione. Mi sembra che il collante europeo finora non sia stato molto efficace, ma speriamo che queste sfide, che purtroppo ci sono, costringano l'Europa a dare prova di sé stessa».

Infine sul Golan i ribelli hanno catturato diversi soldati dell'Onu, e al confine tra Libano e Siria continuano i combattimenti, che rischiamo sempre più di coinvolgere Israele e Libano.

Bisogna trovare una soluzione diplomatica che coinvolga tutte le potenze in gioco dai paesi del Golfo all'Iran alla Turchia. Gli orrori a cui assistiamo e i drammi che ci giungono dai campi di battaglia ci fanno gridare come aveva detto San Giovanni Paolo II, “mai più la guerra”.

E non scordiamoci di pregare come dice il Papa per la pace.


giovedì 28 agosto 2014

Il quotidiano film dell'orrore dello jihadismo

Ieri l'Onu dichiariava che l’Isis in Siria arruola i bambini di 10 anni e poi trovi notizie come queste che lo confermano “Teste mozzate in mano ai propri bambini” succede a Raqqa, nel cuore di tenebra della Siria settentrionale, gli uomini di al Baghdadi stanno crescendo «la generazione Califfato». «Ho 9 anni, faccio parte dello Stato Islamico, sto andando al campo di addestramento per imparare a usare il fucile Kalashnikov e combattere i russi, l’America, gli infedeli»

In Siria l'Isis ha conquistato una importantissima base militare con armi e munizioni che usera presto, e oggi appaiono video di 200 soldati giustiziati dall’Isis dopo essere stati umilaiti facendoli correre mezzi nudi nel deserto, i soldati erano fuggiti dalla base di Tabqa.
Ma sono di oggi anche altri due filmati terrificanti, in Egitto 4 uomini accusati di essere agenti del Mossad sono stati decapitati. In Nigeria, dove nonostante il silenzio dei media continuano azioni terribili del gruppo Bokoaram, quello che ha rapito centinia di ragazze di cui non si sa più nulla, che continua ad uccidre con attentati e che adesso ha proclamato il califfato.

Anche oggi notizie di europei andati in Siria a combattere con l'Isis sempre più pericoloso perchè ha un territorio e un esercito capaci di attirare migliaia di aspiranti jihadisti.

Lo ripetiamo ancora una volta, su Usa e Paesi del Golfo grava la colpa di aver finaziato e armato questi gruppi per combattere Assad e l'Iran. Bisogna chiedere un embargo delle armi e lo stop dei finanziamenti immediato.

Orrore in Gran Bretagna

Non tutti i giornali e telegiornali ne hanno parlato e già questo dovrebbe interrogarci, ma in Inghilterra è successo un caso gravissimo di pedofilia nella città di Rotherham, nel nord dell’Inghilterra, che hacoinvolto in maniera dramatica 1400 ragazzine. Tutto era organizzato da un gruppo di pakistani e asiatici musulmani e le autorità e i servizi sociali ne erano a conoscenza da anni, infatti c'erano state denunce e perfino dossier su questi casi che sono durati dal 1997 al 2013.
La nazionalità degli auguzzini ha spinto le autorità a tacere  per paura di essere tacciate di razzismo anche di fronte a fatti eclatanti e ragazzine che denunciavano. UN ORRORE! Ci chiediamo ma questi ufficiali ublici non hanno figli, non si sono interrogati sulla gravità delle loro omisisoni? Una mancanza di rispetto per l'infanzia e le bambine che dovrebbe destare allarmi in una società che non è più capace di difendere l'infanzia. Preghiamo per le vittime.

Questo caso non è il primo in cui si registra omissione da parte delle autorità, clamoroso fu il più famigerato caso del Belgio. Ci chiediamo se ad alti livelli non ci siano persone che sono coinvolte in queste orrende storie di violenza.
L'infanzia è il futuro e va tutelata.

martedì 26 agosto 2014

I numeri dell'esodo tragico nel Mediterraneo

Dall'inizio dell'anno, 1.889 persone sono morte nel Mediterraneo mentre cercavano di giungere in Europa in modo irregolare. Dall'inizio di giugno le vittime sono state 1.600 con un incremento considerevole. le cifre provengono dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).
L'organizzazione esprime "apprezzamento" per l'operazione italiana Mare Nostrum "che ha permesso di salvare migliaia di vite" e traccia un bilancio: circa 124.380 gli arrivi via mare in Europa, di cui ben 108.172 in Italia (al 24 agosto) tra i quali almeno 14 mila minori di cui 8.600 non accompagnati.

L'Unhcr ha sollecitato delle alternative legali a questi viaggi pericolosi.

I migranti sono per lo più eritrei, siriani e somali. Questo dovrebbe interrogarci sulle cause di questo esodo: guerre, terrorismo e dittature. Bisognerebbe affrontare queste situazioni per risolvere il problema.

lunedì 25 agosto 2014

Ecco da dove arrivano i combattenti stranieri in Siria


Libia nel caos rischia di diventare come la Siria

Il Nyt ha rivelato che gli attacchi di aerei sconosciuti in Libia sono di Egitto e Emirati Arabi Unti, mentre il Qatar arma e finanzia gli islamisti che in queste settimane hanno conquistato l'aeroporto di Tripoli e vaste aree della Tripolitania dopo aver preso il controllo della Cirenaica. Il parlamento quasi esiliato a Tobruk è impotente. La Libia è in piena guerra civile, tutte le potenze occidentali a parte l'Italia hanno chiuso le ambasciate, e ora il conflitto rischia di diventare internazionale come è successo in Siria. Si conferma inoltre lo scontro all'interno del mondo islamico.

Bisognerebbe fare un analisi sull'errore di fare la guerra alla Libia abbandonandola poi alle bande armate e agli islamisti. L'Italia rischia molto sia perchè la Libia ha sempre avuto grande legami economici sia perchè dalla Libia partono le migliaia di immigrati verso le nostre coste, nel caos libico l'illegalità del traffico di persone aumenta.

domenica 24 agosto 2014

Iraq : come fermare l'ingiusto aggressore?

La situazione in Iraq è ormai da settimane molto grave, gravi le persecuzioni a cristiani e altre minoranze religiose, si può parlare di "pulizia religiosa", centinaia di migliaia di sfollati e notizie di eccidi. Donne e bambine vendute come schiave dall'Isis, fosse comuni e per ultimo a testimoniare l'efferatezza di questi islamisti, che si richiamano al califfato, la decapitazione del giornalista USA. Forse queste immagini più di tutte apriranno gli occhi al mondo sul fatto che con l'Isis non si può dialogare. Serve una risposta unita del mondo per fermarli. Per ora gli Usa e la Ue hanno deciso di appoggiare con rifornimenti di armi e bombardamenti i curdi. Come ha detto papa Francesco «Dove c'è un'aggressione ingiusta posso solo dire che è lecito fermare l'aggressore ingiusto, sottolineo il verbo fermare, non bombardare o fare la guerra». La modalità più adeguata per fermare l'aggressore deve passare dall'Onu e in ogni caso la soluzione proposta deve garantire proporzionalità tra azione e risultati. L'idea del contingente Onu proposta dall'inviato del papa, il cardinale Filoni, è corretta anche se i tempi purtroppo non coincidono con l'urgenza, come anche il cardinale Filoni ha sottolineato nell'appello per salvare le minoranze religiose in Iraq. Certo errori l'occidente e i paesi del Golfo ne hanno compiuti, finanziando e armando l'Isis in Siria, e quindi andrà affrontato tutto il problema politico sia in Siria che in Iraq dove i sunniti appoggiano l'Isis contro gli sciiti. Il premier Renzi, che si è recato a Bagdad, ha ricordato che "l'Europa non volterà le spalle davanti ai massacri in corso" facendo anche un chiaro paragone e riferimento alla Bosnia e al massacro di Srebrenica negli anni 90. In quel caso anche Giovanni Paolo II parlò di intervento umanitario. Deve far riflettere ancora una volta la presenza di cittadini europei in Siria e Iraq con l'Isis, ora la Gran Bretagna studia una legge per colpire chi predica odio, forse bisognava pensarci prima ma meglio tardi che mai. Fanno riflettere anche le parole del vescovo Nona, che all'Occidente ha detto "Anche voi siete a rischio". Intanto anche in Siria e in Libia la situazione è sempre peggiore e il rischio di avere stati islamisti che si ispirano alla pulizia religiosa aumenta.

martedì 5 agosto 2014

Storie di ordinaria fecondazione eterologa

L’Italia si appresta a definire le regole per la fecondazione eterologa dopo l’assurda e ingiusta sentenza della Corte Costituzionale che l’ha ammessa, contraddicendo una legge approvata da una maggioranza parlamentare trasversale, confermata da un referendum.

Ma senza voler entrare nel dettaglio delle future norme vogliamo riflettere su due storie di ordinaria eterologa, diciamo così, che dovrebbero illuminarci su quello che accadrà in futuro.

Leggi un nostro articolo su Cultura Cattolica http://culturacattolica.it/default.asp?id=17&id_n=35820

venerdì 1 agosto 2014

Epidemia di ebola

Dopo Guinea e Sierra Leone l’epidemia di Ebola ha raggiunto Liberia e Nigeria. I morti sono ormai più di 1000 e la situazione è sempre più preoccupante. Il virus ricordiamo è letale anche fino al 90% dei casi, c'è il rischio che l'epidemia raggiunga altri paesi. Gran Bretagna e USA hanno lanciato anche se va ricordato che l’infezione si trasmette per contagio interumano attraverso il contatto con sangue e altri fluidi biologici infetti.