sabato 10 settembre 2011

11 settembre 2001 -2011 per non dimenticare


11 settembre una data che vogliamo commemorare ricordando l'immagine che abbiamo unito a questo post: sono i volti delle 2.974 vittime degli attentati dell'11settembre. Donne, uomini, vecchi, giovani, padri, madri, figli, innocenti vittime dell'odio.
Ci uniamo alle parole che Benedetto XVI ha scritto in queste ore all’arcivescovo di New York, mons. Timonthy M. Dolan, "tante vite innocenti sono state vittime di una brutale aggressione contro le Torre Gemelle del World Trade Center e negli ulteriori attacchi a Washington e in Pennsylvania". "Mi unisco a voi - afferma Benedetto XVI nel messaggio - nel raccomandare le migliaia di vittime all'infinita grazia di Dio onnipotente e nel domandare al nostro Padre Celeste di continuare a consolare coloro che sono in lutto per la perdita dei loro cari". Giovanni Paolo II il giorno successivo al 11 settembre ebbe a definirlo «un giorno buio nella storia dell’umanità, un terribile affronto alla dignità dell’uomo» (Discorso all’udienza generale,12 settembre 2001) e più volte ha ricordato al mondo che la pace può nascere solo nel perdono e nella giustizia. "Alla tragedia di quel giorno – rileva Benedetto XVI - si aggiunge la rivendicazione, da parte dei colpevoli, del
nome di Dio. Ancora una volta dobbiamo affermare in modo inequivocabile che nessuna circostanza potrà mai giustificare atti terroristici", aggiunge "Nessuno sforzo deve essere risparmiato nel tentativo di promuovere in tutto il mondo un genuino rispetto per i diritti inalienabili e la dignità delle persone e dei popoli in tutto il mondo". La difesa del fondamentale diritto della vita e dei diritti inviolabili della persona possono portare alla pace come aveva già scritto nel messaggio del 1 Gennaio 2007 in cui al centro per difendere la pace indicava la difesa della persona umana. Ma qual è il luogo dove per primo si sperimenta uno stile di vita a favore della pace: è la famiglia. E cosi anche la difesa della famiglia e la sua tutela sono alla base della costruzione della pace. Nell'ultimo discorso del Gennaio 2011 Benedetto XVI ha voluto mettere al centro della via per costruire la pace la libertà di religione. E’ vero che c’è chi usa la religione e Dio per giustificare la violenza, questo è da condannare e respingere, ma questo e emblematicamente i fatti dell’11 settembre 2001 non devono indurci ad escludere il contributo positivo che la religione può dare al mondo nel costruire la pace. Benedetto XVI ci spiega l’importanza della fede "Senza il riconoscimento del proprio essere spirituale, senza l’apertura al trascendente, la persona umana si ripiega su se stessa, non riesce a trovare risposte agli interrogativi del suo cuore circa il senso della vita e a conquistare valori e principi etici duraturi, e non riesce nemmeno a sperimentare un’autentica libertà e a sviluppare una società giusta". La libertà religiosa è via per la pace perché è forza di libertà e di civiltà, è all’origine della libertà morale. Concludiamo queste brevi riflessione con l'auspicio che Benedetto XVI fa in merito alla via che diplomazia e politica dovrebbero seguire per contribuire al conseguimento della pace. "La politica e la diplomazia dovrebbero guardare al patrimonio morale e spirituale offerto dalle grandi religioni del mondo per riconoscere e affermare verità, principi e valori universali che non possono essere negati senza negare con essi la dignità della persona umana. Ma che cosa significa, in termini pratici, promuovere la verità morale nel mondo della politica e della diplomazia? Vuol dire agire in maniera responsabile sulla base della conoscenza oggettiva e integrale dei fatti; vuol dire destrutturare ideologie politiche che finiscono per soppiantare la verità e la dignità umana e intendono promuovere pseudo-valori con il pretesto della pace, dello sviluppo e dei diritti umani; vuol dire favorire un impegno costante per fondare la legge positiva sui principi della legge naturale. Tutto ciò è necessario e coerente con il rispetto della dignità e del valore della persona umana, sancito dai Popoli della terra nella Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite del 1945, che presenta valori e principi morali universali di riferimento per le norme, le istituzioni, i sistemi di convivenza a livello nazionale e internazionale" (Benedetto XVI messaggio del 1 Gennaio 2011)

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