lunedì 31 maggio 2010

La legge sulle intercettazioni è necessaria

Noi riteniamo la legge sulle intercettazioni necessaria per limitarne un uso improprio e speriamo eliminare il mal costume di denigrare pubblicamente le persone a mezzo stampa e quindi ad una loro condanna mediatica a cui potrebbe invece seguire una completa estraneità dall'esito dell'eventuale processo. Sempre che si stia parlando di reati. E' vero che le intercettazioni sono necessarie per le indagini ed infatti saranno estromessi dalla legge quelle per le indagini per i reati mafiosi o terrosimo ecc... Ed è giusto preoccuparsi che non venga indebolita la lotta alla criminalità ma la questione centrale è l'uso delle intercettazioni su mezzo stampa o mass-media. In Italia ciò che non è chiaro è poi la sproporzione dele intercettazioni rispetto ad altri paesi. Che dire poi del fatto che i giornali ricevono i testi dagli stessi ambienti inquirenti? come mai vengono rese pubbliche informazioni sottoposte a segreto istruttorio violando già l'attuale legge? e nessun viene punito per cio'? come mai sono pubblicate solo intercettazioni di politici di dx e sx o personaggi famosi, ma non vediamo mai le intercettazioni dei mafiosi?
Le intercettazioni cosidette a strascico sembrano confermare la tesi che condividiamo di chi afferma che "le intercettazioni vengono usate non per trovare prove e conferme di indizi di reato già ottenuti ma come strumenti per cercare la stessa notitia criminis. Secondo uno schema tipico dello Stato inquisitore". Tutti sono sospettatibili quindi ascoltiamo cosa dicono e troveremo qualcosa per cui accusarli: un regime basato sulla denuncia reciproca e basato sul sospetto che si è già dimostrato un imbarbarimento della società negli ex regimi comunisti e si vuole farlo passare per giustizia in Italia.
Se la perfezione e la santità sono modelli a cui aspirare e a cui tedere, se è giusto che chi commette reati sia giudicato e punito secondo la legge, se chi prende incarchi pubblici deve anche essere il più possibile una persona onesta e responsabile, ci sembra invece che il pensiero comune tenda ad un un discorso moralistico e pericoloso : che chi possa agire debba essere perfetto.Il problema che in caso di errore nessuno potrà restiturti quella onorabilità che ti è stata ingiustamente tolta e l'arbitrareità di queste intercettazioni dovrebbe preoccupare ciascuno di noi.
L'idea che sembra prevalere è che si voglia colpire la persona e non il reato

lunedì 3 maggio 2010

La Grecia va salvata perché va salvata l'Europa

La Grecia va salvata perché va salvata l'Europa.
Ancora una volta il tempo e le indicazioni delle agenzie di rating premono psicologicamente sulla crisi, vengono declassati paesi come Portogallo e Spagna che certo sono in difficoltà ma non ai livelli della Grecia. La “caduta” della Grecia rischia di essere per l’Europa l’inizio di una catena come Lehman Brothers lo fu per le banche. Se la storia insegna qualcosa i paesi europei devono intervenire prima che gli effetti emotivi travolgano per la seconda volta in 2 anni tutto il sistema finanziario e stavolta anche l’Unione Europea. Se non si salva la Grecia si aprirà una manovra speculativa che a catena colpirà Portogallo,Spagna,Irlanda e Italia (noi galleggiamo sui debiti pur non avendo problemi di cash come gli altri 4 paesi prima di noi nella lista dei paesi a rischio, bisogna ringraziare il governo Berlusconi e il ministro Tremonti che ha evitato che il nostro deficit crescesse come quello degli altri paesi). Se non si salva la Grecia l'Unione Europea non ha senso e crollerà come anche l'EURO e i danni anche per noi saranno molto maggiori che dare 6 miliardi di prestiti alla Grecia.
Certo la Grecia ha le sue responsabilità ed e’ anche giusto che si impegni a correggere gli sprechi che sono molti e a fare una politica di risanamento e anche ammodernamento del mondo del lavoro e della pubblica amministrazione che dalle fonti apparse sui giornali vive in Grecia di privilegi e sprechi enormi, e forse non solo lì. Quindi e’ giusto che paesi che verranno maggiormente coinvolti come la Germania chiedano garanzie, ma visto che il tempo è poco occorre anche evitare il peggio. Questa situazione dovrebbe far muovere molti paesi, tra cui l’Italia, e risanare quelle situazioni già note da tempo ma su cui non si agisce: dovremmo agire sulla riforma dell’amministrazione e delle pensioni e sburocratizzare il sistema per ridurre inefficienze e sprechi, tagliare voci di spesa inutili e a volte persino clientelari.
Anche in questa occasione comunque si è evidenziata tutta la difficoltà ad avere una risposta comune e veloce nell’affrontare le crisi da parte dell’Unione Europea.