Il primo Papa
latinoamericano della storia richiama l’attenzione della comunità
internazionale sulla drammatica situazione del Venezuela. «Non cessano di giungere
drammatiche notizie circa la situazione in Venezuela e l’aggravarsi degli
scontri, con numerosi morti, feriti e detenuti - dice Francesco ai fedeli che affollano piazza
San Pietro fino a via della Conciliazione - Mentre mi unisco al dolore dei
familiari delle vittime, per le quali assicuro preghiere di suffragio, rivolgo
un accorato appello al governo e a tutte le componenti della società
venezuelana affinché venga evitata ogni ulteriore forma di violenza, siano
rispettati i diritti umani e si cerchino soluzioni negoziate alla grave crisi
umanitaria, sociale, politica ed economica che sta stremando la popolazione».
Per chi si fosse
distratto e continuasse a credere alle favole del socialismo reale anche in
salsa sudamericana chavista aggiorniamo un po i dati.
Il Presidente Maduro ha
negli ultimi mesi annullato un referendum contro di lui, ha nominato i giudici
della Corte Suprema che ha tentato di togliere i poteri al parlamento eletto
che è guidato dall’opposizione, quella che non è ancora finita in carcere.
A Caracas occorrono
27000 bolivares per una banconota da 10 euro. Vengono stampate banconote da 20.000
bolivares che hanno ormai sostituito i biglietti da 100, ritirati dal governo.
L’inflazione è alle
stelle: al 475% secondo stime del Fondo monetario internazionale nel 2016 e si
prevede toccherà il 1.600% quest’anno.
Il Pil è crollato del -4% nel 2014, del -10% nel 2015 e del -6% nel
2016.
Per chi non capisse le
conseguenze di questi numeri uno dei paesi con le maggiori riserve di petrolio
del mondo è ridotto alla fame e senza medicine ma il Presidente Maduro rifiuta
ogni trattativa e aiuto internazionale e incarcera gli oppositori.
Dopo le ultime
manifestazioni di protesta in cui sono morte più di 30 persone la conferenza
dei paesi americani ha contestato Maduro che ha deciso di ritirare il Venezuela. Maduro ha respinto la
trattativa del vaticano che prevedeva aiuti internazionali liberazione dei
prigionieri politici e ritorno alla democrazia.
Chavez e Maduro sono riusuciti
a trasformare il Venezuela in una dittatura e in un paese in cui sono tutti
ugualmente poveri ridotti alla fame.
Eppure in Europa c’è
ancora chi li esalta come modello socialista di lotta alle disuguaglianze. Però
non dicono nulla dei morti di fame e dei morti ammazzati dalle formazioni
paramilitari chaviste. Insomma la solita storia.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.