Due indagini colpiscono in modo diverso due importanti
politici italiani.
Il primo Vendola, indagato per concussione
per aver fatto pressioni sull’Arpa della Puglia per tenere aperto l’impianto
dell’ILVA trascurando i dati, a parte la beffa clamorosa di uno che sì è sempre
definito ambientalista e pur rimanendo il principio di innocenza fino a
condanna definitiva, c’è però il fatto che accuse così gravi per altri
esponenti eccellenti del centro destra sono sempre state ritenute confermate
prima del processo, sia dalla stampa che dagli avversari politici, mentre
adesso Vendola può continuare a governare la Puglia aspettando che si
stabilisca la verità.
Il secondo politico in questione è il
ministro Cancellieri che ha promesso “un intervento umanitario” ,come dice lei,
a favore della figlia dei Ligresti in carcere per una frode colossale che ha
fatto fallire l’assicurazione Fonsai. La figlia di Ligresti non è dato sapere
se in seguito a questa promessa, è stata scarcerata. Questa vicenda è aggravata
dal fatto che il figlio del ministro della Giustizia Cancelleri era direttore
generale della Fonsai. Che dire per il centrodestra accuse del genere, inmerito
a conflitto di interessi e ingerenza nell’azione della magistratura, hanno
avuto trattamenti mediatici e politici molto rumorosi e anche dei provvedimenti
giudiziari, mentre in questo caso sembra prevale la buona fede.
Due vicende che potremmo illuderci possano ristailire il giusto concetto garantista, ma diciamoci la verità, in Italia a seconda dell’appartenenza politica le telefonate, i conflitti di interessi e perfino le iscrizioni in processi come indagati hanno DUE PESI E DUE MISURE.
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