E’ Natale, la stessa parola ci ricorda che festeggiamo una nascita, la
nascita di Gesù. Dio incarnandosi, facendosi uno di noi, ha dato a ciascuno di
noi, la dignità di figli di Dio. Nasce con l’incarnazione il personalismo che
ha forgiato la nostra cultura. Per il Cristianesimo l’uomo è in assoluto la
creatura più nobile del creato, S.Ambrogio diceva “L'uomo è il culmine e quasi il compendio dell'universo, e la suprema
bellezza dell'intera creazione” .
“La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e
Roma. Nella consapevolezza della responsabilità dell’uomo davanti a Dio e nel
riconoscimento della dignità inviolabile dell’uomo, di ogni uomo, questo
incontro ha fissato dei criteri del diritto, difendere i quali è nostro compito
in questo momento storico”. (Benedetto XVI, Discorso al Bundestag, Berlino,
22 Settembre 2011).
In questo Natale che ci avvicina all’anniversario del 313 dell’Editto
di Milano ci piace ricordare che la DIGNITATIS HUMANAE (documento del Concilio
Vaticano II) afferma che “il diritto alla
libertà religiosa si fonda realmente sulla stessa dignità della persona umana”,
“Tutelare e promuovere gli inviolabili diritti dell'uomo è dovere essenziale di
ogni potere civile”. Nel discorso alla città di Milano il Cardinale Scola ha ricordato come “la giusta e necessaria aconfessionalità dello Stato ha finito
per dissimulare, sotto l’idea di “neutralità”, il sostegno dello Stato ad una
visione del mondo che poggia sull’idea secolare e senza Dio”. La
festa di Natale è anche la festa della luce, Gesù vera luce illumina l’uomo e
il mondo, ricordava Benedetto XVI pochi giorni fa che Dio fatto uomo, è “venuto a dissipare le tenebre”. “Nelle
varie epoche si è tentato di spegnere la luce di Dio, per accendere bagliori
illusori e ingannevoli” e così “si sono aperte stagioni segnate da tragiche
violenze sull’uomo” [...] ‘libertà’, ‘bene comune’, ‘giustizia’: privati del
radicamento in Dio e nel suo amore, nel Dio che ha mostrato il suo volto in
Gesù Cristo, queste realtà rimangono molto spesso in balìa degli interessi
umani, perdendo l’aggancio con le esigenze di verità e di civile
responsabilità.”
Come la luce apparve ai pastori “Un
angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li
avvolse di luce” (Lc 2,9), e li
spinse a contemplare la lieta
novella, la nascita del Salvatore, cosi anche noi oggi, in un periodo in cui
tutti siamo presi da preoccupazioni e tribolazioni, fermiamoci a contemplare,
pregare la Luce vera, e riponiamo in essa la nostra speranza.
Il Natale ci ispira buoni sentimenti, e come non potrebbe essere cosi,
di fronte all’attesa di una vita, alla sua nascita, alla sua bellezza, alla sua
piccolezza, alla sua fragilità, alla sua purezza. Tutto questo ci sorprende
nella nascita di un bambino, e noi siamo richiamati a questi sentimenti che
troppo spesso dimentichiamo nella vita di ogni giorno.
Auguriamo e auguriamoci allora di tenere sempre viva in noi la bellezza
della vita nascente e la Luce che illumina la nostra vita e le da senso e da
senso al nostro bene comune e alla nostra società.
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